Ricevo e ripubblico
da Salvino Carramusa
Ripubblico a grande richiesta un articolo dell'11 Agosto 2014 dal titolo "L'uomo solo in torretta".
Per come mi viene chiesto da Salvino e vista l'importanza della notizia, la stessa viene inserita in coda nella sezione a sinistra del blog "Sicurezza forestale. Valutazione dei rischi e partecipazione dei lavoratori".(scheda n° 33)
I malori improvvisi e gli incidenti sul lavoro non danno il preavviso
di garanzia! Forti di questa giusta convinzione,
Giuseppe Costa detto Peppuccio ed altri 45 radiofonisti e radiofoniste dei
Distretti forestali 1, 2 e 3 della Provincia di Palermo ( ma l’adesione è
pressoché unanime ), hanno chiesto il raddoppio diurno del personale A.T.A.I. (
Addetti Torrette Avvistamento Incendi ). La richiesta è stata presentata il 18
Luglio c. a. al Datore di lavoro dell’UPA di Palermo, ai Dirigenti della
medesima e dell’IRF, al R.S.P.P. ( Responsabile Servizio Prevenzione e
Protezione ) dell’UPA, per le sue funzioni di consulente. Contestualmente è
stata inviata alle OO.SS. di categoria. I firmatari
chiedono:” in rispetto della normativa vigente sulla sicurezzail raddoppio
diurno del personale A.T.A.I.in servizio h24 integrandolo con un'altra unità -come
si era fatto negli anni precedenti- , utilizzando personale soprannumerario e/o
nondisponibile per altre mansioni, incluso nel contingente antincendio”.
Preciso che la doppia presenza notturna si era
invece affermata nei primi anni 90’ e consolidata da oltre un ventennio.
Lo scorso anno dopo una breve parentesi in
controtendenza, che aveva riportato ad 1 sola unità diurna per turno la presenza degli operatori nelle
torrette di avvistamento, a seguito di richiesta delle OO.SS. di categoria e
previo approfondimento con alcuni R.L.S. ( Rappresentanti Lavoratori per la
Sicurezza ) della M.O., fu convocata dall’IRF, allora Datore di lavoro con
pieni poteri del settore antincendio, una riunione tecnica alla quale partecipò
il Dirigente dello S.Pre.Sal. della ASP 6 di Palermo. Secondo questo professionista, di riconosciuta
competenza, anche gli operatori delle telecomunicazioni devono essere almeno in
2 per turno o, in alternativa, la
postazione deve essere dotata di un dispositivo ( molto costoso ) detto “
dell’uomo a terra “.Il motivo è molto semplice: un
malore improvviso, speciesegrave o un incidente sul lavoro non danno il
preavviso! Solo in questa ipotesi surreale l’operatore unico della torretta
avrebbe tutto il tempo di avvisare attraverso la radio di servizio o il
cellulare i soccorsi esterni(118) e/o di allertare i colleghi delle postazioni
o deicantieri a lui più vicini.Incidenti e malori improvvisi si sono
verificati nel recente passato sia nelle torrette che nei relativi percorsi,
luoghi peraltro fisicamente isolati e posti nelle sommità estreme delle aree
boscate. Solo per caso si sono
scongiurati esiti fatali. Nel lontano 1975 morì tragicamente un radiofonista
poco più che ventenne. Una storia che spero di ricostruire e raccontare.
Chiariti questi aspetti decisivi, dopo quella
riunione si ritornò al ripristino del raddoppio diurno del personale A.T.A.I. ,
tranne che in qualche postazione delle alte Madonie.
Lo scorso anno il Datore di lavoro del
comparto antincendio era l’IRF. Da quest’anno, dopo l’art. 12, è l’UPA. E’
stato rimesso tutto in discussione. Secondo il R.S.P.P., l’operatore delle
torrette di avvistamento e delle telecomunicazioni più in generale, non ha
bisogno della compresenza di un collega perché ha la disponibilità di radio
riceventi e trasmittenti. Ogni ulteriore
commento è superfluo. Ci affidiamo alla intelligenza degli uomini.
Mercoledì 6 Agosto all’UPA di Palermo vi è
stata una accesa riunione. Presenti il Datore di lavoro, Dirigenti dell’UPA e
dell’IRF, il R.S.P.P., le OO.SS di categoria che l’avevano chiesta. Sembra, e sottolineo sembra, che alla fine si sia deciso di
ripristinare il raddoppio diurno delpersonale A.T.A.I. . Se così è e sarà, i
Torrettisti firmatari, i Sindacalisti
che hanno sostenutol’istanza ( T. Russo e gli altri provinciali ), non solo
avranno contribuito a tutelare nello specifico la salute e la sicurezza dei
Lavoratori, ma allo stesso tempo avranno fatto gli interessi
dell’Amministrazione. Non è un paradosso. Infatti, ai sensi del T.U. ( Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro o
D.Lgs 81/08 ) e della Giurisprudenza relativa, il Datore di lavoro e i
Dirigenti sono i primi responsabili
penali e civili. Il Datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi
(art. 17, comma 1, lett. a , D.Lgs 81/08 ) e assieme al Dirigente di aggiornare
le misure di prevenzione ( art. 18, comma 1, lett. z, D.Lgs 81/08 ). Il R.S.P.P. è solo un consulente. Il T.U. non
prevede sanzioni per il R.S.P.P. . Egli può eventualmente essere perseguito
solo in riferimento al nostro ordinamento giuridico più in generale.
Intanto si è perso solo tempo. Se si
continuava sulla strada tracciata negli anni precedenti e ritracciata lo scorso
anno, molti ASPI, Autisti e iscritti con qualifiche diverse, che sono in
possesso contemporaneamente del titolo di Torrettisti, potevano essere inviati
a visita periodica per entrambe le qualifiche possedute e relative mansioni.
In questo contesto, tra l’altro, tanti ASPI
risultati non idonei alla relativa mansione, probabilmente sarebbero stati
giudicati idonei per la funzione di radiofonista ( come è accaduto l’anno
scorso ) e da parecchie settimane sarebbero operativi. Invece sono di fatto e
formalmente sospesi dal lavoro in attesa di essere sottoposti a sorveglianza (
ci auguriamo ) per mansioni diverse e compatibili con le loro condizioni di
salute. Si è perso tanto tempo. Si deve fare in modo che non se ne perda
ancora.
L’uomo solo in torretta non può stare.Di uomini soli al comando non né
abbiamo bisogno. Ingenere fanno danno. Rare sono le eccezioni. Mi piace
ricordarne una: quella di un grande
ciclista che a 3000metri di quota riusciva a staccare di mezz’ora il secondo!
Si chiamava Fausto Coppi. Un fuoriclasse assoluto. Anche per umiltà ed
educazione.
Palermo lì 11/08/2014
Salvino Carramusa
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EliminaSono un torrettista del 2°distretto della prov. di messina. Voglio portarvi a conoscenza ,senza andare molto a ritroso negli anni, di un caso di mortalità di un nostro collega. Era il 2 ottobre del 2007 ed anche l'ultimo giorno di lavoro per quell'anno; si chiamava Antonio Bongiorno di anni 41 ed e'stato trovato morto dal collega che gli doveva dare il cambio.Successivamente dall'esame autoptico e'stata riscontrata la causa della morte per un'embolia.La domanda che ci siamo sempre posti è "si poteva salvare, si poteva fare qualcosa se ci fosse stata un'altra persona?"Una domanda purtroppo senza riscontro, resta il fatto che è morto in quella circostanza da solo, nel fiore degli anni e soprattutto mentre faceva il proprio dovere e senza poter salutare per l'ultima volta i suoi due pargoletti che tanto amava. Unitamente ai miei colleghi vogliamo unirci all'iniziativa su quanto espresso nell'articolo "L'UOMO SOLO IN TORRETTA"portata avanti dai colleghi di Palermo, con la speranza che qualcuno ci ascolti, per far si che non si debbano mai piu' raccontare storie di questo genere.Saluti da A. Paratore
RispondiEliminaVorrei fare di questo commento un'articolo, ho bisogno di sapere per prima cosa il tuo nome. Poi se ci sono articoli di giornale e/o web sarebbe ancora meglio, io nel frattempo faccio le mie ricerche sperando ti trovare qualche fonte ufficilae. Ciao e grazie
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