01 agosto 2014

ETNA SHOW MA IL TURISMO NON DECOLLA. ABBIAMO QUESTA MERAVIGLIA DELLA NATURA PATRIMONIO DELL'UMANITA' E NON RIUSCIAMO A SFRUTTARLA BENE, ALMENO FINO A QUANDO NON SI UTILIZZERANNO I FORESTALI



Al Sud solo il 13% del Pil turistico





Arrivano i turisti a vedere l'eruzione dell'Etna, sono parecchi, ma non tanti come dovrebbero essere perché uno spettacolo unico al mondo meriterebbe di più. Sono entusiasti, non badano al fatto che, se hanno fame, non riescono a trovare più di un panino raffermo. Dovremmo trattarli meglio quelli che ci vengono a trovare, invece di restare con le mani in mano. E non dico dei sacchetti di spazzatura dopo il picnic, quelli ormai fanno parte del panorama, almeno fino a quando non si riuscirà a mobilitare le guardie forestali. Abbiamo questa meraviglia della Natura patrimonio dell'Umanità e non riusciamo a sfruttarla bene. Il turismo crea in Italia una ricchezza di 70 miliardi di euro: il 60% va a Lombardia, Toscana, Lazio e Veneto e solo il 13% al Sud. Qualcosa che non funziona c'è.
Quanti sono coloro che hanno visto un'alba o un tramonto sulla sommità dell'Etna? Perché non ci sono soltanto le colate laviche e gli sbuffi di cenere, ma c'è anche un paradiso fatto di fragranze, di sapori, di colori, di fiori e di alberi. Noi siciliani per primi dovremmo andare sull'Etna almeno una volta nella vita, altrimenti sarebbe come avere un Antonello da Messina nella chiesa del paese e non andarlo a vedere.
Dobbiamo essere capaci di fare un turismo meglio organizzato, che soddisfi i turisti, ma anche noi siciliani, e magari chiedere ai tour operator di preparare pacchetti «last minute» per vedere l'eruzione. E pazienza se all'ultimo lo spettacolo non ci fosse, si potrebbe studiare anche un risarcimento per la mancata eruzione. All'estero ci invidiano, come se la Sicilia non meritasse questa meraviglia della Natura. E così capita che una tv francese tra le più viste mandi in onda il reportage di un suo inviato il quale dice che «l'Etna è chiusa» per evitare rischi ai visitatori. C'è stata una valanga di proteste con richiesta di danni e quella tv ha dovuto rettificare la notizia farlocca.
Mostriamo l'Etna al mondo, è la più grande e stupefacente risorsa che abbiamo. E ringraziamo la Natura, o forse Dio, che ce l'ha data. Perché se si sale fin lassù viene anche voglia di pregare.


31 Luglio 2014




Notizie correlate:

1) Perché i forestali non ripuliscono l'Etna? 
2) L'Etna non è pulitissimo, ma la parte demaniale è tenuta bene dalle guardie forestali;
3) Il dibattito sull’Etna;
4) Uil: La Risorsa-Forestali per un grande Progetto Etna;
5) I forestali pronti per la fruizione e la tutela dell'Etna;
6) Anche per Marisa Mazzaglia, Presidentessa del Parco dell'Etna, “l’economia verde è la chiave di volta per lo sviluppo dell’isola”;
7) I ragazzi dell'Ipm di Acireale al Parco dell'Etna per le piante di interesse forestale; 
8) Dolomiti ed Etna, splendore e immondizia;
9)  Sull'Etna Basta sporcizia e lentocrazia;
10) Usi e abusi delle meraviglie dell'Etna;
11) Il corpo forestale a tutela dell'area protetta nel parco dell'Etna;
12) Etna. Stiamo studiando come applicare l'articolo 25 per l'utilizzazione dei forestali;
13) Se l'Etna non è ripulita mettendo in azione i forestali sarà difficile attrarre turismo;
14) IL COMITATO ESECUTIVO SCRIVE AL PRESIDENTE CROCETTA: IL PARCO DELL'ETNA E' FERMO;
15) I SINDACI DEL PARCO DELL'ETNA REPLICANO AL COMITATO ESECUTIVO: NON C'E' ALCUN IMMOBILISMO, IL PARCO E' VIVO.











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