Parifica, ok della Corte dei Conti
Ma troppe “zone d’ombra”
“Viviamo una gravissima crisi
economica di livello globale e nazionale. Assistiamo inoltre
all’incremento di un fenomeno che ormai condizione gravemente l’economia
del paese, cioè la corruzione”. Non ci sono sconti, né potrebbero
essercene, nelle parole del procuratore generale d’appello della Corte
dei conti della Regione siciliana, Diana Calaciura nella requisitoria di rito.
Nel giorno del giudizio di parifica, che la Corte ha concesso per l’esercizio 2013,
nei limiti indicati dal pubblico ministero, tranne cioè per due
capitoli di bilancio che ammontano a seicento milioni di euro, si dovrà
dunque rimodulare con attenzione anche l’assestamento di bilancio. Il giudizio espresso in sede di requisitoria scava nel tessuto di una terra in difficoltà.
“L’immagine che ricaviamo dal termine ‘corruzione’ è quella di una crepa
– dice Calaciura – di una ferita, di una rottura rispetto all’integrità
richiesta da un ruolo e, quindi, l’immagine di un tradimento che
infrange la fiducia di chi ti ha dato quella potestà”. “La corruzione ha
raggiunto in Italia alti livelli ed è divenuta ‘ambientale’, – prosegue
il procuratore generale d’appello della Corte dei conti – si parla di
corruzione ambientale quando il relativo fenomeno è divenuto così
capillare da ingenerare nelle persone implicate il convincimento che la
prestazione dell’illecito faccia parte di una pratica così diffusa, da
apparire quasi ‘normale’”.
Una immagine a tinte forti, la corruzione che “si annida ovunque”,
“si nasconde nelle consulenze superflue, può manifestarsi in occasione
della creazione di società partecipate e che, come matrioske del
folklore russo, a loro volta ne comprendono altre e sono occasione per
nominare consigli di amministrazione e collegi di revisione e per
assumere dipendenti al di fuori delle procedure pubbliche concorsuali.
Ognuno di noi può contribuire a combattere la corruzione”.
Nel corso delle relazioni del presidente Maurizio Graffeo,
e del Consigliere Brancato, in diversi momenti la Corte ha dato atto
alla Regione siciliana di avere incrementato di 217 milioni il fondo dei
residui attivi, ma accanto alle luci, permangono, vaste e indefinite,
alcune zone d’ombra. Quattrocentonovantacinque milioni in meno per la
spesa sanitaria, ma ancora un esercito di dipendenti, stimato in oltre
ventimila unità. “Una parte delle nostre scelte vengono condivise, mi
pare, sulle consulenze superflue sono d’accordo da sempre, i consulenti
sono ridotti al lumicino, con compensi che non superano i duemila euro
mensili. La corruzione riguarda tante cose, daremo direttive sempre più
precise in tal senso. Prosegue la battaglia contro gli sprechi e la
corruzione. Cosa avrei dovuto fare di più, mandare la gente al plotone
di esecuzione?”. Questo il commento a fine giornata di Rosario Crocetta,
con la giunta di governo che nel pomeriggio, provvederà alla
rimodulazione dell’assestamento.
03 Luglio 2014
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