Per uscire dalla crisi economica e offrire ai giovani risposte occupazionali è necessaria una coesione di fondo tra i comuni, i sindacati e le grandi aziende
Per uscire dalla crisi economica e offrire ai giovani risposte occupazionali è necessaria una coesione di fondo tra i comuni, i sindacati e le grandi aziende. Tutto per trovare le forze necessarie per rappresentare il territorio del sud-est. Soprattutto perché si parte da una considerazione primaria: la fine delle Province regionali si orienta verso nuovi raggruppamenti comunali, prive - secondo i rappresentati provinciali della Cgil Giacomo Rota (Catania), Paolo Zappulla (Siracusa), Giovanni Avola (Ragusa) - di progettualità utile a realizzare pianificazioni in grado di dialogare con il governo europeo, nazionale e regionale.
Ed è proprio da questa consapevolezza che nasce l'intenzione di lavorare su un progetto di sviluppo basato sulle priorità dei comprensori del sud est: dalle infrastrutture al turismo, dalle industrie al risanamento ambientale, dalla pesca all'agricoltura. «Noi e i primi cittadini delle rispettive città pensiamo - dice Paolo Zappulla, segretario provinciale Cgil Siracusa - all'importante bisogno di grandi e funzionali infrastrutture: dalle autostrade agli aeroporti, dalla rete ferroviaria ai porti. Da questi fattori passa il futuro del territorio per uscire dalla crisi. Soprattutto perché negli ultimi anni abbiamo assistito a una perdita di lavoro immane. E' adesso diciamo basta. E' infatti necessario partire dall'ampliamento di servizi legati alla viabilità, perché porterebbero al funzionamento e al miglioramento del sistema economico. Nel comparto industriale è necessario un ammodernamento, ma facendo i conti con la tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza ambientale per i cittadini. Per questo chiediamo con forza al governo centrale l'attuazione immediata del piano di bonifica che prevede una spesa di cento milioni, ma anche di una progettazione che preveda investimenti per le grandi aziende Isab- Lukoil e anche l'Eni. Tutto pensando a due priorità: l'innovazione e l'impatto territoriale che rispetti la natura».
Per il comparto alberghiero si attende un'inversione di tendenza: il turismo congressuale ad esempio potrebbe offrire lavoro permanente. «L'accoglienza nelle strutture alberghiere - continua Zappulla- non può basarsi solo sul periodo dei vacanzieri. Purtroppo notiamo che gli hotel restano aperti solo per sei mesi l'anno, pertanto offrono lavoro stagionale, ma per puntare ad una maggiore occupazione sarebbe utile realizzare poli congressuali. Cosi come è un grosso limite constatare come la città di Siracusa non abbia un porto turistico».
La forza sindacale è stanca di sentire dal governo centrale e regionale di investimenti non ancora corrisposti. «Noi - conclude Zappulla - abbiamo chiesto al premier Renzi tre azioni di fondamentale importante per il sudest. Lo sblocco della convenzione per il completamento della Catania-Ragusa (600 milioni di euro), le bonifiche e l'accordo di programma per la chimica utile per rilanciare il polo industriale. Mentre al governatore Crocetta chiederemo interventi per la continuità lavorativa dei forestali, degli operatori della formazione professionale. Ma non solo. Vorremmo sederci con lui per realizzare le basi di un lavoro sicuro».
Secondo il sindaco di Catania, Enzo Bianco, il territorio del sudest negli anni ha pagato un prezzo salato. «Siamo stati trascurati dai governi - dice - e per questo i rappresentanti delle istituzioni locali si sono uniti per ottenere finanziamenti, considerato anche l'80% del prodotto interno lordo dell'isola proviene dalle nostre zone».
Eleonora Zuppardi
12 Giugno 2014
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