04 giugno 2014

LO SFOGO DI UN OPERAIO FORESTALE SABISTA


Lo sfogo di un operaio stagionale sabista contro la sua condizione di precario in attesa di proseguire il servizio

Quella flebile speranza di chiamata

Una protesta a Enna. Foto lasicilia.it


Aidone. "Io operaio forestale…". Comincia così lo sfogo di Silvio Raccuglia, forestale Sabista, in attesa di essere avviato al lavoro. Uno sfogo amaro per una categoria il cui futuro lavorativo è sempre più incerto. Raccuglia afferma: «La forestale è un argomento che nessuno tratta. Per questo volevo dire ai miei amici e colleghi, che dobbiamo essere noi a parlarne e non a nasconderci». L'operaio fa un excursus del suo lavoro palesando come, pian piano, le cose, in questo settore, sono andate man mano peggiorando. «Partiamo dal '90 - afferma Raccuglia - anno in cui sono diventato operaio forestale, con 51 giorni di occupazione e completati in due mesi». Tempi in cui c'era una certa certezza lavorativa. «Come ogni anno - prosegue Raccuglia - si facevano avviamenti a marzo, facendo i lavori che, a mio modesto parere, andavano fatti con particolare attenzione alla prevenzione degli incendi, come la manutenzione di tutte le stradelle, i viali parafuoco delle zone interne e dei perimetri boschivi. Inoltre, per qualche anno, si facevano turni per motivi di prevenzione e, tutto questo, facilitava l'intervento dei pompieri, molte volte senza ausilio di mezzi aerei».
E prosegue: «A differenza di qualche anno in cui le assunzioni avvengono a maggio e giugno e il lavoro finisce a dicembre a causa delle sospensioni, anche dopo pochi giorni dall'inizio (mi riferisco al periodo che va da metà luglio a metà settembre) dove i cantieri rimangono scoperti, voglio sottolineare che a causa di queste sospensioni, i cosiddetti 78isti, sono impossibilitati ad occuparsi, eventualmente, di altri impieghi». E chiede: «Perché allora non continuare a fare tutto quello che si faceva prima? Oggi siamo ai primi di giugno e non sappiamo cosa succederà. Forse stanno studiando come liberarsi di noi».
Raccuglia vorrebbe risposte da chi gestisce l' Azienda, «anche se a parer mio - sottolinea - l'attesa sarà lunga ma inutile». E chiama in causa anche i politici: «Con questo sfogo - conclude - vorrei solo fare impegnare i nostri politici a darci concretamente una mano a mantenere quel poco che abbiamo nell'attesa dell'attivazione dei nuovi progetti».
Angela Rita Palermo

03 Giugno 2014





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