Lo sfogo di un operaio stagionale sabista contro la sua condizione di precario in attesa di proseguire il servizio
Quella flebile speranza di chiamata
Una protesta a Enna. Foto lasicilia.it
E prosegue: «A differenza di qualche anno in cui le assunzioni avvengono a maggio e giugno e il lavoro finisce a dicembre a causa delle sospensioni, anche dopo pochi giorni dall'inizio (mi riferisco al periodo che va da metà luglio a metà settembre) dove i cantieri rimangono scoperti, voglio sottolineare che a causa di queste sospensioni, i cosiddetti 78isti, sono impossibilitati ad occuparsi, eventualmente, di altri impieghi». E chiede: «Perché allora non continuare a fare tutto quello che si faceva prima? Oggi siamo ai primi di giugno e non sappiamo cosa succederà. Forse stanno studiando come liberarsi di noi».
Raccuglia vorrebbe risposte da chi gestisce l' Azienda, «anche se a parer mio - sottolinea - l'attesa sarà lunga ma inutile». E chiama in causa anche i politici: «Con questo sfogo - conclude - vorrei solo fare impegnare i nostri politici a darci concretamente una mano a mantenere quel poco che abbiamo nell'attesa dell'attivazione dei nuovi progetti».
Angela Rita Palermo
03 Giugno 2014
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