La stagione degli incendi
I Canadair della Protezione civile ieri mattina sono rientrati nelle basi di Ciampino e della Calabria e la giornata non ha fatto registrare roghi di una certa entità. In fumo soltanto alcune aree di sterpaglie in periferia
Canadair in azione nei giorni scorsi nel palermitano
Foto lasicilia.it
Leone Zingales
Si fa la conta dei danni. Ingenti. In fumo zone boschive e macchia mediterranea. Un attentato all'ambiente della nostra provincia. Non hanno cuore e neanche intelligenza i piromani che stanno devastando il territorio. E' gente senza scrupoli, criminali che non hanno a cuore il bene della propria terra. Piromani sui quali si sono accentrate le indagini dei carabinieri e della sezione di polizia giudiziaria del Corpo forestale. Sono due i magistrati della Procura di Palermo che stanno coordinando l'inchiesta sulle devastazioni ambientali delle giornate di fuoco comprese tra martedì e venerdì sera.
Il Procuratore della Repubblica, Francesco Messineo, segue in prima persona l'evolversi degli accertamenti. Perchè il danno che è stato arrecato al patrimonio boschivo e ambientale e davvero infinito. Non sono andati in fumo soltanto alberi, macchia mediterranea e terreni coltivati. Sono andati in fumo anni di gestione dell'ecosistema, del lavoro effettuato da tante persone: dai forestali ai contadini, dagli agricoltori agli allevatori, ognuno secondo le proprie competenze lavorative e sociali.
E gli investigatori stanno cercando di ricomporre tutti i tasselli del grande mosaico. Si vuole arrivare in tempi abbastanza rapidi a dare un nome ed un volto a coloro che hanno sfregiato la terra, l'ambiente, i boschi. I danni sono incalcolabili. Per rimettere tutto in sesto. Per veder crescere gli alberi che saranno ripiantumati. Per vedere crescere l'erba fresca e alta e ben curata, occorreranno anni.
Si spera che i responsabili vengano assicurati quanto prima alla giustizia.
Chi indaga ha iniziato a seguire le piste investigative sin dal primo minuto. Già da martedì scorso quando le fiamme hanno attaccato l'area che circonda l'Istituto Zootecnico di via Roccazzo e quelle vicine di via Pandolfini e via Alla Falconara (ribadiamo che nessun animale è rimasto ucciso nel rogo, ndr). Nel mirino degli investigatori anche gli incendi che hanno devastato la montagna Orecchiuta e le campagne di Belmonte Mezzagno e Ciaculli. Una vasta area.
I Canadair hanno lavorato incessantemente mentre da terra i vigili del fuoco e gli uomini della Forestale hanno cercato di limitare i danni. Gli incendi sono stati alimentati anche dal forte vento di scirocco che si è abbattuto sulla nostra città tra martedì e giovedì. Ma è chiaro che l'origine del danno non è da ascrivere al solo scirocco. Accertata l'origine del dolo in molti casi.
Anche la Procura di Termini ha aperto un inchiesta a carico di ignoti sul fronte degli incendi di probabile natura dolosa. Si spera che questa azione a tenaglia di magistrati ed investigatori possa condurre ad un buon risultato.
Ciò che è stato fatto contro il nostro patrimonio ambientale è orribile. Roba da tribù barbara senza controllo e senza regole.
E un esposto in Procura e alla Corte dei conti per far luce sull'emergenza incendi è stato annunciato da Legambiente, secondo la quale «dietro i roghi che negli ultimi giorni sono divampati in diverse aree, mandando in fumo migliaia di ettari di macchia mediterranea e minacciando abitazioni, c'è «lo scandalo delle tute da sanificare, degli appalti per le attrezzature, del mancato utilizzo delle autobotti e degli operai». Secondo l'associazione, che ha espresso solidarietà all'assessore regionale al Territorio ed al comandante del Corpo forestale, infatti, sono «semplificazioni» le notizie di ritardi da parte della Regione nel noleggio di elicotteri come causa del disastro. «Un elicottero non serve a nulla se non ci sono le squadre a terra - dice Angelo Dimarca, responsabile del dipartimento Conservazione natura di Legambiente Sicilia -. Con questi allarmismi si distoglie l'attenzione da problemi e responsabilità più seri. Per Legambiente con la distruzione dei boschi di Villagrazia di Palermo è iniziata «una pericolosa stagione, più grave che negli anni precedenti, che farà ancora una volta degli incendi e della gestione della Forestale siciliana il terreno per scontri sociali, facili consensi politici, nuovi affari per una industria del disastro folle con danni ormai inaccettabili per l'intera comunità e per l'ambiente».
29 Giugno 2014
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