Secondo Pagliaro "l'evidenza è che la messa in trasparenza del bilancio della Regione si conferma come una priorità, un'azione non più rinviabile che la Cgil sollecita al Presidente della Regione sin dal giorno della sua elezione". "Mettere in trasparenza il bilancio della regione - aggiunge Pagliaro - significa ragionare sulla veridicità delle poste iscritte, decidere su come, eventualmente, ristrutturare i debiti e più in generale i mutui contratti, o ancora significa avviare in concreto una spending review che realizzi la qualificazione della spesa, il taglio degli sprechi e dei privilegi, non cercando i risparmi nei tagli lineari che rischiano di innescare una macelleria sociale come già sta avvenendo in molti ambiti. Pagliaro sostiene che "è necessario riflettere per esempio sui 100 milioni di euro spesi in consulenze e Cda per le partecipate. E' fondamentale chiudere definitivamente con le liquidazioni in corso di ex Asi, Ato rifiuti, e altro- sostiene- pensando anche ad un'unica società di liquidazione con un solo Cda e un solo liquidatore. Così come occorre intervenire sui costi dei beni e servizi che la Regione e tutto il mondo ad essa collegato compra e paga a costi che non tengono conto dei prezzi standard".
Sulla vicenda interviene anche il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone: "Bisogna tutelare chi lavora. Il Governo regionale, quindi, deve solo operare bene - spiega - e presto. Siamo consapevoli che le magagne del bilancio regionale, i crediti inesigibili, si sono creati in decenni di mala gestione e che adesso riportare tutto alla normalità è compito arduo. Confidiamo che la Corte dei Conti nell’esigere giustamente trasparenza e rigore consenta anche di individuare un percorso virtuoso che eviti di aggravare le difficoltà esistenti e consenta di sbloccare il pagamento degli stipendi di decine di migliaia di lavoratori”.
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10 Giugno 2014
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