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REGIONE, PAROLE D’ORDINE: “RISTRUTTURARE E RISANARE”
La Cisl raccoglie l’allarme della Corte dei conti: la manovra
finanziaria dia il via a un piano coraggioso di riequilibrio di Regione,
enti locali, Partecipate. “Noi pronti a un contributo,
responsabilmente, attraverso la contrattazione sindacale”
La Finanziaria ter, annunciata dal governo regionale per la prossima settimana, “dia il via a un piano coraggioso di risanamento, riequilibrio e riorganizzazione di tutto il sistema pubblico: dalla Regione agli enti locali alle Partecipate”. Lo scrive in una nota la Cisl Sicilia annunciando la propria “disponibilità a contribuire responsabilmente, attraverso la contrattazione sindacale, all’inevitabile ristrutturazione della spesa pubblica”. Perché “non intendiamo soltanto chiedere”, informa la Cisl. “Vogliamo fare la nostra parte per pretendere che governo e politica facciano la loro”. Dunque la Cisl, mentre sottolinea che la manovra finanziaria attesa deve procedere “immediatamente e speditamente” in direzione della riqualificazione della spesa e della messa a reddito dei servizi pubblici e, al tempo stesso, far fronte alle emergenze sociali, si dice pronta a “dare una mano perché il fallimento del sistema non si traduca in lacrime e sangue per i lavoratori e le loro famiglie”. “Siamo disponibili - dice il segretario generale regionale Maurizio Bernava - a farci carico, attraverso l’esercizio del ruolo negoziale tipico del sindacato, degli interventi ineludibili in termini di taglio di costi, sprechi, inefficienze. E di chiusura, come richiesto dal decreto Monti e dalle disposizioni nazionali, delle società partecipate e controllate meramente assistite, improduttive e obsolete”.
Nel pomeriggio di ieri la Cisl ha riunito a Palermo “in via d’urgenza” il proprio comitato esecutivo alla base del cui dibattito Bernava ha posto la relazione presentata in commissione Bilancio all’Ars, l’altro ieri, dalla Corte dei conti. I giudici contabili il prossimo 3 luglio pronunceranno il giudizio di parifica del bilancio della Regione. Per il segretario, le analisi della Corte sono “il vero e proprio metronomo della condizione di insostenibilità finanziaria in cui il sistema pubblico regionale versa”. A causa, sottolinea, “del crollo delle entrate determinato alla crisi. E della incapacità cronica delle istituzioni locali e regionali di realizzare politiche di riequilibrio, risanamento. E messa a reddito dei servizi”. Insomma nessuno per la Cisl, alla luce delle parole della Corte, può far finta di nulla mettendo la testa sotto la sabbia, come gli struzzi. (ug)
12 Giugno 2014
LA SICILIA E' DA TEMPO CHE E' MMEZZU LA STRATA COMPLETAMENTE,E QUINDI BISOGNA SOLO DIRE OGNUNO DI NOI,SIA OPERAI CHE CITTADINI COSI'; ( ALLA FACCIAZZA NOSTRA),PERCHE' I PRIMI A RISANARE LA SICILIA DOVEVAMO ESSERE PROPRIO NOI,OPERAI E CITTADINI.toto gebbia 78 sta
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