Bacino unico e precari dai privati
Ok dall’Ance, critiche dalla Flai Cgil
Fa discutere la proposta di creare un bacino unico dei precari e aprire ai privati lanciata dal deputato nazionale Pd Davide Faraone.
Contraria la Flai Cgil Sicilia.
Per il sindacato “assimilare i forestali ai precari proponendo anche
per loro l’inserimento in un bacino unico è un errore”. La bocciatura
arriva direttamente dal segretario generale, Salvatore Tripi.
Impensabile, secondo il sindacalista, fare confluire i forestali,
assieme a Pip, Lsu e altri precari in un’Agenzia regionale.
“I forestali – spiega Tripi- sono una categoria di lavoratori ben definita,
a tempo indeterminato o determinato, con un proprio contratto di lavoro
nazionale e uno specifico sistema pensionistico, previdenziale e
assistenziale. Se si vuole rendere il sistema efficiente ed evitare
sprechi – aggiunge- le strade sono dunque altre: svilupparne la
produttività e snellirlo rendendo flessibile il sistema pensionistico in
uscita”. Secondo Tripi, la detta Agenzia regionale, per quanto riguarda
i forestali, sarebbe un “inutile nuovo carrozzone”.
Per il segretario della Flai occorre invece puntare su una riforma del settore
che “ha bisogno di una riforma che punti a esaltarne tutte le
potenzialità: da quelle che riguardano la filiera delle energie
rinnovabili, alle attività contro il dissesto idrogeologico per le quali
sono disponibili centinaia di milioni; dal buon utilizzo delle risorse
del Piano di sviluppo rurale 2014/ 2020 alle attività connesse all’uso
turistico sostenibile di parchi e riserve e a quelle relative al verde
urbano”. Il settore riferisce la Flai, potrebbe essere sfoltito e le
risorse recuperate impiegate per stabilizzare il personale. “Si calcola-
dice Tripi- che almeno 6 mila lavoratori abbiano già superato i 60
anni. Consentirne il pensionamento creerebbe le condizioni per
stabilizzare altro personale ed avere una migliore organizzazione del
lavoro”.
Il presidente di Ance Palermo (Associazione dei costruttori edili) Fabio Sanfratello
invece dice di apprezzare “la chiarezza ed il coraggio dell’onorevole
Faraone di aver tracciato un confine netto tra ciò che è lavoro
pubblico e ciò che, invece, è assistenza” e interviene sulla proposta
lanciata dal responsabile del Welfare del Pd.
Per Sanfratello il lavoro pubblico “deve essere efficiente e produttivo
e deve essere a carico della pubblica amministrazione regionale”,
l’assistenza invece, sottoforma di salario minimo, “deve essere a
carico del sistema nazionale di welfare, e dovrebbe essere esteso anche
ad altre categorie di disoccupati”. Per L’Ance solo liberando la
Regione “da questa immensa zavorra, costituita dalle migliaia di
precari, si potranno attivare politiche che aiutino lo sviluppo della
nostra economia e che diano servizi efficienti ai cittadini”.
Sanfratello individua possibili soluzioni al problema attraverso la promozione
“della formazione ed il reinserimento nel mondo del lavoro vero di
quanti confluiranno in questo bacino, anche con l’apertura al mercato
di alcuni servizi pubblici, con politiche di incentivo alla
utilizzazione nelle imprese private e – conclude il presidente di Ance
Palermo – liberando dei fondi per appaltare nuove opere pubbliche come
infrastrutture e servizi di manutenzione ordinaria degli immobili
pubblici”.
11 Giugno 2014
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