Enti regionali e stop alla Finanziaria
Il posto c’è, lo stipendio no: un vero esercito
PALERMO. In Sicilia ci sono in questo
momento 28.052 persone impiegate nella galassia degli enti pubblici
regionali senza avere alcuna garanzia di ricevere lo stipendio, che
infatti nella maggior parte dei casi non arriva dal dicembre scorso. E
ci sono poi almeno 24.900 forestali e mille precari dei consorzi di
bonifica che stanno per entrare in servizio pur sapendo che le risorse
su cui può contare il datore di lavoro (cioè la Regione) basterebbero
per meno di una decina di giorni. Eccola la mappa di quella particolare
categoria di lavoratori certa del posto ma non della busta paga. Figli
di un’epoca in cui è più facile avere un contratto che essere pagati. La
fetta più grossa di questi lavoratori è impiegata con contratti a tempo
determinato nei Comuni: si tratta di 18.500 precari che costano ogni
anno circa 300 milioni. «L’ultimo stipendio - racconta Massimo Bontempo,
leader del sindacato autonomo Mgl - risale a dicembre». Per la verità -
corregge Paolo Amenta, vice presidente dell’Anci - qualche sindaco ha
anticipato anche un paio di buste paga del 2014 chiedendo prestiti in
banca in attesa dei fondi della Regione. Che non sono arrivati.
«Attendiamo - aggiunge Amenta - che la Regione ci eroghi almeno il 40%
delle somme necessarie ai precari. E sappiamo già comunque che il budget
annuale non sarà sufficiente per tutti». Una situazione analoga è
quella gli 8.399 docenti e amministrativi arruolati dagli enti di
formazione. Un esercito per cui la Regione investe ogni anno circa 180
milioni: eppure - come è emerso durante lo sciopero di una settimana fa -
la maggior parte non prende lo stipendio da un anno. «Ma noi nel 2014 -
spiegano dall’assessorato regionale alla Formazione - abbiamo erogato
55 milioni su un totale di 180 eppure gli enti non pagano perchè a volte
coprono altre spese, altre volte non sono in regola coi documenti del
personale». Il punto è però che i soldi non bastano più per tutti e
allora l’assessorato guidato da Nelli Scilabra sta provando a ridurre
gli organici: 1.000 degli 8.399 sembra siano stati assunti
irregolarmente e dovrebbero essere tagliati. Altri 900 dovrebbero
lasciare i corsi grazie a prepensionamenti ed esodi incentivati per cui
sono stati stanziati 44 milioni. Gli altri dovrebbero andare avanti con
circa 135 milioni e nuovi corsi da attivare con una riforma ancora allo
studio. Fin qui, va detto, i problemi non sono esclusivamente frutto
dello stop alla Finanziaria bis deciso all’Ars. Il problema principale è
che la spesa per il personale supera il budget annualmente a
disposizione. Come accade anche alla Seus-118 dove per pagare tutti i
3.200 barellieri soccorritori si è ipotizzato il taglio dello stipendio.
Ci sono poi i forestali. Tutti garantiti da leggi che prevedono
l’assunzione annuale per 78, 101 e 151 giorni. Sono in totale 24.900 e
almeno 6 mila avrebbero dovuto già essere chiamati in servizio. Il
ritardo è dovuto al rinvio della Finanziaria bis che doveva stanziare i
38 milioni necessari a dare il via alle assunzioni «ma - spiega Gaetano
Pensabene della Uil - il vero problema è che per garantire a tutti
l’impiego servirebbero 265 milioni e fino a ora c’è certezza di poter
arrivare a 155. Ne mancano quindi 110». Intanto però, come ha annunciato
ieri l’assessore Paolo Reale ai sindacati, le chiamate in servizio
partiranno la prossima settimana. Così come accadrà per i mille precari
dei consorzi di bonifica, per cui servono almeno 5 milioni che la
Regione dovrà ritagliare entro fine anno. La Finanziaria bis messa a
punto dall’assessore Roberto Agnello non risolverà tutti i problemi
economici ma darà ossigeno per pagare il personale almeno fino a fine
giugno. Poi si vedrà. In questa situazione ci sono l’Ente acquedotti
siciliani che ha 171 dipendenti nei propri ruoli e altri 200 distaccati
in vari enti, l’Ente sviluppo agricolo che ha 312 dipendenti a tempo
indeterminato e altri 470 arruolati grazie a contratti a termine che
senza la Finanziaria bis bisognerà sospendere, l’Irsap che ha messo
insieme 270 dipendenti dei vecchi consorzi Asi. In tutti questi enti gli
stipendi non arrivano nella migliore delle ipotesi da marzo e non
arriveranno prima di giugno. Ma poi bisognerà trovare i fondi per
coprire il secondo semestre. Per questi motivi ieri l’incontro fra
Crocetta e i leader di Cgil, Cisl e Uil non ha riportato il sereno. Per
Michele Pagliaro, Maurizio Bernava e Claudio Barone «la situazione è
drammatica per la grave crisi economica in cui è sprofondata la
Sicilia». I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e si
preparano alla mobilitazione generale. Un caso a parte è quello
dell’Azienda siciliana trasporti. Gli 890 dipendenti non prendono lo
stipendio da marzo tuttavia non si attende la Finanziaria bis ma
l’erogazione del normale stanziamento determinato a gennaio: «Abbiamo
avuto garanzie dall’assessorato all’Economia - spiega il dirigente
Giovanni Amico - sul fatto che presto avremo almeno le prime due rate
del 2014 che valgono 7 milioni».
20 maggio 2014
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.