Regione, slittano trentamila stipendi. Crocetta attacca l'Ars: "Siciliani, ribellatevi"
Fuoco incrociato da centrodestra, grillini e cuperliani. L'ira del presidente: "Turbata la campagna elettorale"
IL"regalo" era stato confezionato per l'ultima settimana di campagna elettorale. Adesso, se tutto va bene, si torna in aula il 27. Lo stop al "salva-stipendi" è arrivato dopo i dieci minuti di introduzione da parte dell'assessore Agnello. Un no motivato con la richiesta di un ritorno in commissione Bilancio, suggellato da 25 voti a favore contro 17 contrari. Tra i sì quelli di grillini e centrodestra e quello di Antonello Cracolici, capo dei cuperliani. "Questo governo ha fallito, la maggioranza è implosa", recita già il de profundisil M5S, col capogruppo Francesco Cappello. "Crocetta è nel pantano, senza maggioranza", va all'attacco Marco Falcone, capogruppo forzista.
C'erano solo 42 presenti su 90 in aula al momento della débâcle: per molti non c'è stato il tempo di arrivare. Decisivi i dubbi sollevati dal vice presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo (Pdl), che ha sfidato la maggioranza sulla copertura dell'emendamento da 100 milioni non più con il mutuo previsto ma con il fondo ottenuto con i risparmi
(108 milioni) della spesa sanitaria, accertati dal ministero della Salute. Il presidente della Regione Crocetta, messo sotto scacco dai franchi tiratori, con l'evidenza dei numeri mancanti che il recente rimpasto non gli ha assicurato, si è trasformato in una furia. Ha accusato i suoi nemici di "turbativa della campagna elettorale". E, come un fiume in piena, ha invitato alla mobilitazione politica contro i responsabili: "Il governo non c'entra nulla. Questa è opposizione al popolo siciliano. Se si fosse discussa una manovra secca sugli stipendi dei deputati, il provvedimento sarebbe passato subito. Chiedo la mobilitazione dei siciliani ".
Malvolentieri, ha dovuto riconoscere la lacerazione dentro il Pd. "Cracolici? Se ha votato per il rinvio, lui e Raciti si assumeranno la responsabilità". Eppure alla vigilia del voto tutti i gruppi, ha detto Crocetta, si erano dichiarati d'accordo. "Avevo parlato con Cracolici prima di entrare in aula", ha confermato Agnello.
La Regione era pronta a pagare tutti, ma il governo è stato battuto e la "manovrina", attesa da febbraio dopo l'impugnativa del commissario, si è di nuovo arenata. Una sconfitta che preannuncia la resa dei conti alle Europee, considerato un test anche per la giunta Crocetta, allargata da poco alla Federazione dei moderati di Articolo 4 e dei Drs. Il centrodestra ha chiesto il rinvio dell'emendamento in commissione Bilancio, adducendo dubbi sulla copertura finanziaria, nella nuova versione del testo. Adesso resteranno ancora senza stipendio, almeno fino a giugno, circa 30 mila tra forestali, dipendenti dei consorzi di bonifica, dell'Irsap, delle Ipab, dell'Istituto vini e oli, dei teatri di Catania e di quelli di Palermo, della Foss, dell'Eas, della Resais, senza un euro da gennaio. C'erano 38 milioni euro per l'avvio al lavoro di circa 6 mila forestali "centocinquantunisti", 14 milioni per i consorzi di bonifica, 6 milioni euro per l'Esa, 5.549 euro per gli enti parco, 7.298.000 per il teatro Bellini di Catania, 1.523.000 per il Biondo, 4.52.000 per la Foss, 3.884.000 per il Massimo, 4 milioni per gli Ersu.
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i 108 milioni dei risparmi della sanità. Ma il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, davanti alla richiesta formale del Pdl, ha dovuto mettere ai voti il provvedimento, che dà alla commissione 15 giorni di tempo. E poche ore dopo è esplosa l'ira di Crocetta: "Ci sono partiti che vogliono sgretolare le istituzioni. Sono stufo dei tecnicismi, delle cose che non si fanno per timore dell'intervento del commissario dello Stato".
"Grillini e centrodestra affossatori della manovra e della Sicilia", bolla così gli autori del blitz il deputato renziano Gianfranco Vullo. E l'ex segretario pd Giuseppe Lupo, sponsor dell'assessore Agnello, accusa la destra "di aver impedito in modo irresponsabile il pagamento degli stipendi". "Spero ritorni la ragionevolezza, primo dovere dei 90 deputati è non opporsi a chi li ha eletti", dice il renziano Fabrizio Ferrandelli. Ma per Vincenzo Gibiino, coordinatore di Forza Italia, così come per Mpa-Pds, "Crocetta non ha più la maggioranza ".
In una lettera inviata ai sindacati, il presidente parla di "massacro sociale". "Pagina nera, si cambi rotta", è la risposta del segretario Cisl Maurizio Bernava. "Constatiamo amaramente che la politica non è all'altezza della situazione ", è la chiosa di Michele Pagliaro, segretario Cgil. In serata, un Crocetta dal volto scuro ha parlato sul palco al teatro Politeama, dove la Foss, con rabbia esternata in una lettera, ha tenuto "con responsabilità" il concerto per la festa dell'Autonomia: i musicisti attendono gli arretrati (3 milioni) da 78 giorni.
16 Maggio 2014
IO ADDOSSO A TE ,TU ADDOSSI A ME,NOI ADDOSSIAMO AGLI ALTRI,GLI ALTRI ADDOSSANO NOI............. UNA SOLA PAROLA:VIAAAAAAAAAAAA TUTTI E PER SEMPRE.W IL M5S,toto gebbia 78 sta
RispondiEliminaCrocetta tu menti e sai di mentire...vergognati (santo Canonico)
RispondiEliminaChe imbecille lui e il suo partito del cavolo saranno spazzati via queste scelte si pagano molto care.
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