CGIL: PAGLIARO, SE SI CONTINUA COSI’ LA MOBILITAZIONE GENERALE SARA’ INEVITABILE
Pubblicato il 13 05 2014
Palermo, 14 maggio- “Se l’immobilismo nell’azione di governo dovesse
continuare la mobilitazione generale sarà inevitabile”: lo ha detto il
segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, aprendo il
direttivo del sindacato. “Il punto è chiedere unitariamente al governo
di cambiare rotta e passo –ha specificato Pagliaro- perché l’iniziativa
che ha intrapreso finora è stata insufficiente o parziale, e i problemi
della Sicilia si sono aggravati. Lo dimostrano la crescita della
disoccupazione, delle richieste di ammortizzatori sociali a deroga a
fronte peraltro della mancanza di finanziamenti e l’aumento della
povertà e del disagio sociale”. Un invito dunque a Cisl e Uil a
“riflettere se non sia giunto il momento di andare anche oltre le
iniziative unitarie già organizzate, ad esempio, nella formazione
professionale o sui forestali”. Pagliaro ha sostenuto che “sulle riforme
c’è qualcosa che accomuna Renzi e Crocetta: partono in quarta entrambi,
vedi Renzi con la riforma del Senato e Crocetta con quella della
formazione professionale, ma l’approdo non è certo”. Sulla formazione
professionale, in particolare, il segretario della Cgil ha sottolineato
“il grave disagio che vivono da mesi i lavoratori del settore, unito al
fatto che non avere un sistema di formazione efficiente toglie chance ai
giovani e al mercato del lavoro. Ai giovani peraltro- ha rimarcato- si
rischia di sottrarre le opportunità offerte dal Piano giovani e della
Youth guarantee, per i ritardi accumulati e per il fatto che non sono in
piena efficienza il sistema formativo e gli sportelli multifunzionali
che nelle altre regioni costituiscono, in alcuni casi a costo zero, il
perno attorno a cui ruotano questi interventi europei”. Questi strumenti
però per Pagliaro “non dovranno drenare altre risorse del Piano
giovani, impoverendolo ulteriormente: non è facendo il gioco delle tre
carte con le risorse che si risolvono i problemi -ha detto- né
aggirando i vincoli imposti dall’Europa. Stupisce- ha detto- che
l’assessore Scilabra non si sia accorta di questo rischio e che non
abbia la dovuta sensibilità su un argomento che riguarda così da vicino
la sua generazione”. Analogamente sulla riforma della pubblica
amministrazione. “Se ne parla – ha sostenuto Pagliaro- rimpallandosi le
responsabilità, con un dibattito che non porta a nulla, ne è esempio lo
scaricabarile tra Governo e Ars il cui unico risultato è il fatto che
il tema del tetto alle retribuzioni non viene affrontato e gli sprechi
continuano. Dal canto nostro- ha osservato- siamo da tempo disponibili
al confronto per una riorganizzazione dell’apparato pubblico che faccia
lavorare meglio i dipendenti, produca efficienza e qualità dei servizi.
Quanto al numero dei dirigenti- ha affermato- voglio ricordare che è la
politica ad avere aperto nel 2000 a 2.400 promozioni e che la Cgil
allora fu l’unica sigla a non firmare il contratto della dirigenza”. Per
Pagliaro “non si può continuare con un’azione politica volta solo a
inseguire le emergenze, cercando di coprire, e quindi non affrontando
alle radici, l’evidenza della grave crisi finanziaria della Regione. E’
giunto il momento di cominciare a costruire, di interventi per rimettere
in moto l’economia garantendo le tutele sociali- ha sottolineato
Pagliaro- la critica non può passare sotto silenzio perché ci sono le
elezioni, né i lavoratori possono aspettare ancora”. L’avvertimento è
chiaro: “Il sindacato- ha detto il segretario della Cgil- non intende
stare a guardare mentre la Sicilia affonda”.
13 Maggio 2014
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