AGROALIMENTARE: FLAI, UN PROGETTO IN 5 PUNTI PER UN SETTORE CHE PUO’ FARE DA TRAINO ALLO SVILUPPO. OGGI E DOMANI IL CONGRESSO DELLA FLAI SICILIA
Catania, 19 marzo- Un settore in controtendenza, che non risente in
modo drammatico della crisi, con un mercato del lavoro che tiene. E’
l’agroalimentare in Sicilia, comparto che “potrebbe fare da traino alla
ripresa, su cui dunque occorre investire, sia in termini economici che
di regole e di affermazione dei diritti”. Lo sostiene Salvatore Tripi,
segretario generale della Flai Cgil Sicilia, sindacato con oltre 54 mila
iscritti che tiene oggi e domani a Catania il proprio congresso
regionale. “Il settore primario- ha detto Tripi nella relazione-
èl’unico col segno più nell’economia siciliana: + 4,1% la produzione di
cereali, + 48,4% quella di vino, mentre l’export agroalimentare registra
un + 7%. Anche l’occupazione tiene con 152.169 iscritti negli elenchi
anagrafici e 15.000.000 di giornate di lavoro”. Ma non è tutto rose e
fiori. “La contraddizione- ha rilevato Tripi- sta nel fatto che si
continua a importare il 68% del consumo alimentare, si produce cioè
agroalimentare per 4 miliardi, ma 6 miliardi varcano ogni anno lo
Stretto”. Per la Flai la questione sta tutta “nello stimolare la
capacità del sistema di fare rete, attraverso l’utilizzo delle risorse
comunitarie e del piano di sviluppo rurale, la ricerca, l’innovazione, le infrastrutture, la formazione dei lavoratori”. E’ in quest’ottica che
la Flai Cgil dal congresso lancia al governo della regione un progetto
in 5 punti , dal titolo “Produrre sviluppo rispettando il lavoro”. Il
progetto in questione prevede l’istituzione in Sicilia dell’Expo
mondiale delle produzioni agroalimentari e della pesca mediterranee, in considerazione delle eccellenze che la Sicilia vanta. Ma anche il
rilancio dell’agricoltura sociale attraverso l’utilizzo delle terre
confiscate alla mafia, di quelle dell’Esa e di quelle non assegnate
della riforma agraria, “da includere nella Banca della terra istituita
dalla regione –ha sottolineato Tripi- per essere messe a disposizione di
cooperative di giovani”. Puntare su agroalimentare, pesca e zootecnica,
ma anche sull’ambiente e sulla sicurezza del territorio per il
segretario della Flai, significa anche “dare dignità al lavoro, con
apposite certificazioni e con norme regionali sul mercato del lavoro
agricolo”. Dal congresso della Flai Sicilia partirà la proposta di una
legge per un nuovo mercato del lavoro in agricoltura “pubblico,
controllato, trasparente”. “Quello che ci chiediamo- ha detto Tripi- è
se il governo regionale voglia spendere un impegno politico forte
affinchè l’agricoltura siciliana conti di più, invertendo anche una
situazione che vede ritardi e lacune della Sicilia nel rapporto con
l’Europa”. Questo percorso, secondo la Flai, passa anche attraverso un
proficuo utilizzo dei fondi europei, ingenti se si calcola che la
Sicilia per il Piano di sviluppo rurale 2014/2020 avrà una dotazione di
oltre 2 miliardi. Rilanciare agricoltura, zootecnia e pesca, per la
Flai significa “ricostruire una forte capacità organizzativa per il
controllo e la gestione della filiera”. Quanto alle certificazioni,
Tripi ha detto che “bisogna legare l’erogazione dei finanziamenti
pubblici al rispetto delle leggi sociali e dei contratti di lavoro”.
Perché se l’occupazione resta stabile- con una forte incidenza di
immigrati: in alcune province gli iscritti agli elenchi anagrafici sono
per metà stranieri- occorre però considerare che, secondo le stime del
sindacato, nel settore si registra il 25% di lavoro in nero e il 45% di
lavoro irregolare. La Flai ha portato avanti in questi anni molte
iniziative contro il caporalato e lo sfruttamento del lavoro in
agricoltura. “L’illegalità e lo sfruttamento però persistono- ha
osservato Tripi- tant’è che abbiamo chiesto all’assessorato regionale al
lavoro di convocare le parti interessate per discutere della corretta
gestione del mercato del lavoro in agricoltura, ma dall’assessorato non è
arrivata alcuna risposta”. Per quanto riguarda i forestali la Flai
rivendica al governo regionale il rispetto degli accordi dell’11 marzo,
“altrimenti proporremo a Fai e Uila – ha sottolineato Tripi- di indire
insieme lo sciopero generale del comparto”. “Abbiamo presentato una
proposta di riordino del settore- ha sostenuto Tripi- che punta a
trasformare i 260 milioni per le garanzie occupazionali in un vero
progetto di investimento: rendendo redditizio e produttivo il lavoro
forestale, puntando sulla progettazione del piano di sviluppo rurale,
recuperando le risorse dell’accordo del 2009 e quelle dei risparmi
degli enti che usano manodopera forestale . Così – ha aggiunto- si
potrebbe procedere alla graduale stabilizzazione del personale”. Tripi
ha però sottolineato: “Il governo deve ora dire con chiarezza se intende
aprire il confronto sul riordino del settore o se vuole proseguire con
la tecnica delle incursioni in Finanziaria”. Il congresso della Flai
Sicilia vedrà oggi pomeriggio una tavola rotonda con la partecipazione dell’assessore regionale all’agricoltura e
di esponenti del mondo produttivo e del sindacato. La prima giornata si
concluderà con l’intervento del segretario generale della Cgil Sicilia,
Michele Pagliaro. Domani è in programma l’intervento della segretaria
generale nazionale della categoria, Stefania Crogi. A seguire gli ultimi
adempimenti congressuali e l’elezione del segretario generale della
Flai Sicilia.
19 Marzo 2014
A o c...ca Tripi ...stabilizzati tu gradualemente.
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EliminaSono uno stabilizzato da qualche anno e mi pagano ogni tre mesi x uns ragione o x un altra.sig.ri sindacslisti mi potreste fare sapereil motivo? X la cronaca ancora nessuno stipendio del 2014.come campare? Spina roberto
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