Regionali, nuovo codice di Crocetta
Decreto del governo contro l’illegalità
Niente regali, tracciabilità delle decisioni, stop ai conflitti di interessi e stretta sugli incarichi e sull’utilizzo dei beni dell’amministrazione. Giro di vite della Regione siciliana sui propri dipendenti attraverso l’adozione del Piano di prevenzione della corruzione e del Programma per la trasparenza e l’integrita’ 2013-2016. Il presidente con proprio decreto ha dato applicazione alle disposizioni contro l’illegalità nella pubblica amministrazione.
Parte consistente ne è il Codice
di comportamento per il personale che fissa i “doveri minimi di
diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta” per i comparti dirigenziale e non dirigenziale, dipendente della Regione e degli enti,
con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato. Ma
anche per i collaboratori e consulenti, e a qualsiasi titolo, ai
titolari di organi e incarichi negli uffici di diretta collaborazione
del presidente della regione e degli assessori.
Il dipendente svolge i propri compiti,
viene spiegato, “nel rispetto della legge, perseguendo l’interesse
pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare”,
astenendosi in caso di conflitto di interessi. Non usa a fini privati
le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio. Il dipendente “non chiede, non accetta, ne’ sollecita, per se’ o per altri, regali o altre utilità”,
neanche di “modico valore”, a titolo di corrispettivo per compiere, o
per aver compiuto, un atto del proprio ufficio “da soggetti che possano
trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio, ne’ da
soggetti nei cui confronti e’, o sta per essere, chiamato a svolgere o a
esercitare attività.
Il dipendente non chiede, non accetta, nè sollecita, per sè o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, nè offre regali o altre utilità a un proprio sovraordinato.
Non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che
abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico
significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di
appartenenza. Il dipendente comunica tempestivamente al
responsabile dell’ufficio di appartenenza la propria adesione o
appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a prescindere
dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interesse possano
interferire con lo svolgimento dell’ attività dell’ufficio. Un comma che
comunque “non si applica all’adesione a partiti politici o a
sindacati”.
Il dipendente informa il responsabile dell’ufficio di assegnazione, di tutti i rapporti diretti o indiretti di collaborazione con soggetti privati
in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o abbia avuto negli
ultimi tre anni, precisando se in prima persona, o suoi parenti o affini
entro il secondo grado, il coniuge o il convivente abbiano ancora
rapporti finanziari; se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano
con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti
all’ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate. Il dipendente
si astiene dal prendere decisioni o svolgere attivita’ inerenti alle sue
mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con
interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini
entro il secondo grado.
Presta la sua collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione
e, fermo restando l’obbligo di denuncia all’ autorità giudiziaria,
segnala al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito
di cui sia venuto a conoscenza. La tracciabilità dei processi
decisionali adottati dai dipendenti deve essere, in tutti i casi,
garantita attraverso un adeguato supporto documentale. Nei rapporti
privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali
nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta, nè menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino
e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all’immagine
dell’amministrazione. Non ritarda nè adotta comportamenti tali da far
ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l’adozione di
decisioni di propria spettanza. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni di ufficio e i servizi telematici e telefonici,
i mezzi di trasporto dell’amministrazione a sua disposizione soltanto
per lo svolgimento dei compiti d’ufficio, astenendosi dal trasportare
altri, se non per motivi d’ufficio.
06 Febbraio 2014
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