Ricevo e pubblico
da Tonino Russo
Segretario Prov. della Flai Cgil Palermo
Pezzo sulla forestale estrapolato dalla
Relazione di Tonino Russo,
Segretario Generale della FLAI-CGIL di Palermo
al V Congresso provinciale
Palermo –“San Paolo Palace Hotel”
19/ 20 febbraio 2014
Per
quanto concerne il comparto forestale, da sempre riteniamo che la funzione produttiva dei boschi assieme a
tutte le altre importanti funzioni, come la mitigazione al cambiamento
climatico, la tutela della biodiversità, la difesa idrogeologica, le attività
turistico-ricreative, la filiera legno-energia, la salvaguardia e la
valorizzazione del paesaggio, sono primarie e strategiche per la nostra regione.
Una
regione in cui, il dissesto idrogeologico, causato dalle intensificazioni delle precipitazioni nei
nostri territori, rappresenta una della più pericolose piaghe della nostra
terra. Assieme all’avanzare di un processo repentino di desertificazione e del
rischio costante di incendi di varia natura, quasi nella totalità dolosi e
legati a speculazioni, che stanno degradando e modificando il territorio.
Sistemare i danni causati dagli smottamenti ha un costo economico dieci volte
superiore a quello per prevenirli. Per non parlare della perdita di vite umane,
che non ha prezzo, ed a cui ogni anno assistiamo. Per questi motivi il lavoro
dei forestali siciliani assume un valore ed un ruolo strategico e fondamentale
per la nostra isola e per la nostra provincia, così come quello dei trattoristi
dell’ESA.
Troppo
spesso, e a volte con cattiveria, i
forestali siciliani sono stati travolti da una campagna denigratoria senza
precedenti. Tacciati di solo spreco ed assistenzialismo. Si paragona la Sicilia
alla Lombardia, mentre quando in Agosto
la nostra isola brucia , al nord l’erba è verde. Anche l’ultima finanziaria regionale è stata
oggetto di ulteriori tagli al settore, persino di istituti contrattuali come
l’indennità chilometrica, poi impugnata dal Commissario dello Stato, tagli operati sull’onda della caccia agli
sprechi. Nessuno nasconde che il numero elevato dei forestali siciliani è
frutto di politiche clientelari del passato, che hanno guardato alla
speculazione elettorale ed affaristica
facendo leva su questo comparto. Per tali ragioni la FLAI ha sempre denunziato
ed evidenziato i veri sprechi, ma anche
le grandi potenzialità e l’utilità di questo comparto. Abbiamo sempre rivendicato un riordino serio
e concreto di questo settore, una politica ambientale che sappia investire
nell’ambiente e valorizzare le professionalità ed il grande patrimonio umano ed
economico che sostiene migliaia di famiglie siciliane. Il Segretario
Regionale Totò Tripi, in una recente
nota diramata agli organi di stampa, evidenziava come, in riferimento al modo di interpretare i numeri, si costruiscono
scandali mediatici. Infatti è vero che in Sicilia ci sono circa 25.000
forestali, di questi però circa 9.000 effettuano 78 giornate annue, circa
10.000 sono operai con 101 giornate annue, 4.600 effettuano 151 giornate, e
solo 1.400 sono a tempo indeterminato. Il monte giornate complessivo effettuato
da tutti i lavoratori equivale a poco più di 8.000 lavoratori a tempo
indeterminato. Nessuno dice che questi lavoratori operano in 288.000 ettari di aree boscate, in cui
esistono 5 parchi e 79 riserve naturali.
Nessuno dice che senza questa forza lavoro,
avremmo una regione ancora più brulla e più degradata, proprio a causa
delle condizioni climatiche; Per non
parlare del valore sociale ed economico di questa attività, che ha evitato lo
spopolamento dei nostri comuni, specie quelli interni, in cui i livelli di
disoccupazione avrebbero raggiunto numeri devastanti. Per questo rivendichiamo
un riordino concreto di questo settore, legato ad una politica seria di
sviluppo del comparto ambientale, come i
paesi che hanno tratto lezioni dalla crisi e stanno riconvertendo le proprie
economie con importanti investimenti, puntando al risparmio energetico, alle
energie rinnovabili ed ad uno sviluppo eco-sostenibile. In tal senso molto si
può fare, utilizzando i fondi del PSR destinati all’ambiente e programmando un
piano pluriennale di salvaguardia e messa in sicurezza di tutto territorio,
frutto di una seria politica ambientale. Gli sprechi vanno trovati altrove,
negli appalti e nelle forniture, ci interroghiamo su come possa essere
possibile che la Sicilia con gli oltre 20.000 impiegati regionali , ma anche
con le professionalità esistenti tra gli stessi forestali, dia in appalto a
ditte esterne l’elaborazione delle paghe dei 25.000 forestali, con un aggravio
ulteriore della spesa. Ci chiediamo come mai, nonostante la sanità pubblica sia
pagata dalla stessa regione, si dia in appalto a privati la sorveglianza
sanitaria di 25.000 lavoratori, e su tanto altro si potrebbe intervenire. Riteniamo che vada fatto un riordino
complessivo, senza che il Governo Crocetta continui a procedere tagliando
risorse all’interno delle finanziarie. Quello che registriamo è che dal 2011 ad
oggi i lavoratori forestali hanno perso un terzo del salario, l’accordo
sottoscritto con il precedente Governo nell’anno 2009 è stato disatteso,
riducendo le risorse finanziarie investite in questo settore di circa 70
milioni di euro. Se aggiungiamo a questo il mancato recepimento del CCNL di
categoria, che solo in Sicilia non viene applicato, il mancato rinnovo del
CIRL, il cui ultimo rinnovo risale al 2001, e la mancata erogazione degli
arretrati contrattuali ad una parte di
lavoratori, possiamo affermare che quella dei forestali è la categoria che più
di tutte ha pagato in termini di perdita di salario e potere d’acquisto ed è
quella su cui più di tutte si è abbattuta la scure dei tagli. In provincia di Palermo vi sono circa un
terzo dei forestali della Sicilia. In questo clima di sfiducia , di
scoraggiamento e di delusione, dettato anche da disattese aspettative da parte
di un governo di centro sinistra, stanno prendendo piede spinte populiste,
foraggiati dalla cattiva politica, con lo scopo di screditare il sindacato
unitario e probabilmente attirare consensi in vista delle elezioni europee,
promettendo la stabilizzazione di tutto il comparto. Siamo convinti che abbiamo
agito con grande responsabilità ed oculatezza, tenendo presente, che ogni
scelta ed ogni iniziativa riguardava il futuro e la sorte di migliaia di
lavoratori e di famiglie siciliane, con
la chiarezza che sempre ci ha contraddistinto con i lavoratori e le
istituzioni. Nell’ultima finanziaria il governo ha in parte accolto alcune
richieste sindacali, come la riunificazione dei lavoratori sotto un unico
assessorato ed unico datore di lavoro, cosa che riteniamo assolutamente
positiva, ed un primo passo per discutere su un utilizzo produttivo della forza
lavoro. Allo stesso tempo, il governo, ha tentato di bloccare il turn-over per
i passaggi nelle fasce superiori, introdurre il limite di età per
l’antincendio, ma anche ridurre l’indennità chilometrica, tutte questioni
superate grazie all’iniziativa sindacale. Vanno superati tutti gli ostacoli che
impediscono il regolare pagamento delle retribuzioni, una vera piaga per i
lavoratori. La parte economica che finanziava il settore è stata però impugnata
dal Commissario dello Stato. Stessa sorte è toccata ai trattoristi dell’ESA, ai
Consorzi di bonifica, all’Istituto
zootecnico, al vivaio “Paulsen”. Il Governo dovrà trovare una soluzione, ma
occorre affrontare con determinatezza e responsabilità una vertenza delicata
che mette a rischio la tenuta democratica dell’intera categoria, mettendo in
campo iniziative forti nelle piazze a
fianco dei lavoratori, quando il confronto e la trattativa non portano
risultati. E’ ormai inderogabile lo sciopero generale di tutta la categoria da
fare in tempi brevissimi. La strada da seguire è quella del rinnovo del CIRL,
dove all’interno si possono trovare soluzioni concrete sia per ridare dignità a
questo pezzo del mondo del lavoro, ma anche a garanzia dei livelli
occupazionali.
PROPOSTA
Facciamo
una proposta concreta per valorizzare il lavoro dei forestali, utilizzare
proficuamente gli scarti delle lavorazioni forestali e la produzione del legno,
in un ottica di risparmio per le casse della regione, con un vantaggio per
l’ambiente e la salute pubblica. Utilizzare tutte le biomasse derivanti dai
nostri boschi, ma anche dall’agricoltura, sotto forma di Cippato o Pellet, per
alimentare le caldaie, o creazioni di piccole centrali a biomassa per la
produzione di calore e acqua calda di tutti gli ospedali della Sicilia.
Operazione che può essere estesa anche a tutte le scuole ed edifici pubblici.
La regione risparmierebbe svariati milioni di euro, che bisognerebbe
quantificare, per reinvestirli in un processo di stabilizzazione dei lavoratori
forestali.
Una bella e condivisibile relazione.
quante belle parole...bla bla bla bla bla...ma i fatti quando arriveranno...bhoooooooooooooo...qua si parla, si valorizza si fanno progetti e intanto si continua a morire di fame...finiamola di sfottere i piu' deboli,facciamo i fatti...basta con le parole...SANTO CANONICO
RispondiEliminagrande santo!!!!i sindacati a cosa anno servito fin ora,e ancora non vogliono sedersi al tavolo per la proposta di stabillizazione perche ci conviene tenere il comparto a statuto speciale anno rottooo i ........... dovremmo fare una bataglia noi lavoratori senza sindacati.
Eliminafacciamo una vera battaglia solo noi lavoratori solo cosi si potrà risolvere il problema una volta per tutte,cartabelloto crocetta lo monaco finitela di prendere in giro la povera gente ma!!!!!! non vi vergognate insieme ai sindacati sta finendo l'acqua na beveratoia per voi
Eliminafatti ????????cose una domanda??????? solo chiacchieri fanno e se ne fregano dei piu deboli....ma la colpa e sempre nostra xche nn siamo capace a fare 1+1=
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