04 febbraio 2014

ESPLODE LA RABBIA DEI REGIONALI: OGGI DUE SIT-IN, MIGLIAIA IN PIAZZA. DOBBIAMO DARE RISPOSTE AI FORESTALI AGGIUNGE IL SEGRETARIO UIL, CLAUDIO BARONE



Esplode la rabbia dei regionali:
oggi due sit-in, migliaia in piazza

Esplode la rabbia dei regionali: oggi due sit-in, migliaia in piazza
Una manifestazione dei Cobas 
Davanti alla presidenza della Regione i dipendenti dell'amministrazione e degli enti collegati, il resto del pubblico impiego protesterà davanti alla sede dell'assessorato all'Economia.
di ANTONELLA ROMANO
Dai contratti in sospeso ai dirigenti scaduti di dieci dipartimenti, alla nomina che continua a slittare dei manager delle Asp. I nodi al pettine, per Rosario Crocetta, sembrano solo aumentare. Mentre oggi il presidente della Regione annuncia di voler presentare le prime misure della replica della Finanziaria, che dovrà schivare gli scogli dell'aula e gli strali del Commissario dello Stato, un altro pericolo incombe sulla strada del governatore: il maxi sciopero dei regionali contro la finanziaria del "disastro". Una piazza, anzi due, pronte a esplodere di primo mattino sotto le sue finestre.

Da una parte la rabbia dei dipendenti regionali e degli enti collegati che sotto le insegne di CobasCodir e Sadirs assedieranno dalle 9,30 a palazzo d'Orleans. Più a distanza, il malessere di tutto il pubblico impiego, che dietro le bandiere di Cgil, Cisl, Uil e Ugl si è dato appuntamento alla stessa ora in via Notarbartolo, sede dell'assessorato Economia. Un giorno di decisioni delicate, in cui Crocetta dovrà districarsi tra i focolai accesi nei due siti strategici, con migliaia di persone chiamate alla protesta per denunciare la paralisi della pubblica amministrazione. Due manifestazioni contrapposte, dopo i tentativi falliti di una mobilitazione unitaria (l'ultima risale alla fine del governo Lombardo).

Ma le motivazioni sono simili, e vanno al di là del blocco degli stipendi, ormai superato: i mandati sono in banca e i soldi per i regionali sono attesi per domani. Invece è sui rischi per il futuro dei dipendenti, contenuti nella finanziaria tranciata, che l'attenzione di tutti è puntata: i tagli colpiscono il salario accessorio dei regionali ma anche le risorse degli ispettorati del Lavoro così come quelle per il funzionamento di Soprintendenze e musei regionali, i buoni pasti, le risorse per le comunità alloggio e per i disabili.

Crocetta, dopo il decreto di Palazzo Chigi che ha sbloccato 350 milioni dei 500 impugnati, e dato il via a un piano di rientro in 11 anni e alla creazione del fondo rischi per i residui attivi, è in attesa del testo dell'assessore Luca Bianchi, una manovra correttiva da 60 milioni circa, per tamponare le emergenze. "Si tratta però di capire  -  ha ribadito ieri Bianchi  -  quante di quelle risorse liberate sono effettivamente disponibili". Segno che le nubi non si sono dissipate e che potrebbero scattare nuovi tagli. Ieri Crocetta ha chiesto di parlare con i Cobas: ma la manifestazione, indetta da 15 giorni, non è stata annullata.

Dice Marcello Minio, segretario del Cobas Codir, sindacato che rappresenta il 56 per cento del personale regionale: "La Regione deve stringere ancora i cordoni della borsa. Tra ipoteche sul rimpasto, fibrillazioni della maggioranza e nuovi manager da fare, non vorremmo essere noi i soliti fessi a pagare il conto. I regionali sono criminalizzati dall'opinione pubblica. Ma perché, se il comparto non dirigenziale prende dai 900 ai 1.800 euro al mese? Non intendiamo essere ancora bastonati".

I Cobas giudicano sbagliata la strada intrapresa da palazzo d'Orleans  per la  stabilizzazione dei 950 precari regionali che il commissario ha bocciato, chiedono la riclassificazione del personale, il diritto al prepensionamento con i requisiti preFornero per 700 persone, il rifinanziamento dei 350 mila euro per l'indennità di mensa "scippata" in Finanziaria, e lo sblocco di 15 milioni del Famp (premi e straordinario). "Vorremmo capire se la manovra bis sblocca i 400 milioni che gravano sulle spese degli enti locali. Il comparto è alla paralisi", è l'allarme del segretario Fp Sicilia Enzo Abbinanti, che chiede di sapere come saranno utilizzate le risorse recuperate dai tagli. "Dobbiamo dare risposte ai forestali, ai lavoratori degli enti culturali e ai dipendenti degli enti finanziati dalla Regione", aggiunge il segretario Uil, Claudio Barone.
Segnali di irrequietezza giungono da Forza Italia, che accusa Crocetta di "disattenzione". Dice Marco Falcone: "Nonostante una decina di dipartimento siano scaduti, il governo Crocetta non dà segnali di voler procedere alle nomine". Da ieri senza contratto sono anche Maria Rosa Corsello, dirigente del Lavoro e Giovanni Bologna, alle Entrate.


04 Febbraio 2014
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/02/04/news/esplode_la_rabbia_dei_regionali_oggi_due_sit-in_migliaia_in_piazza-77636264/


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