Crocetta cede: "Costretti a pubblicare
una Finanziaria che uccide la Sicilia"
Domani in Gazzetta.
Scrive il governatore: "Per me domani sarà un giorno di grande
tristezza, che trascorrerò pregando per la Sicilia e per il popolo
siciliano, perchè non debba più subire violenze cieche e irrazionali".
PALERMO- Il comunicato di Crocetta. Il
presidente annuncia un evento che tanti aspettavano. Eccolo:
“Domani
sarò costretto a pubblicare una Finanziaria che non mi appartiene, che
ripudio, che canta il de profundis al posto di lavoro di migliaia di
lavoratori, che uccide la diversabilità e impedisce ai non vedenti di
studiare, che butta sul lastrico migliaia di famiglie e impone alla
Sicilia una manovra depressiva senza precedenti, che potrà influire
sulla tenuta sociale della Regione, che affossa le imprese e influirà
negativamente sul rating nazionale e regionale. Faccio appello al Capo
dello Stato, affinchè intervenga in questa situazione terribile, perchè
si possa trovare una soluzione rapida che permetta alla Sicilia di
rilanciare le politiche di sviluppo, di crescita e di solidarietà. Per
me domani sarà un giorno di grande tristezza, che trascorrerò pregando
per la Sicilia e per il popolo siciliano, perchè non debba più subire
violenze cieche e irrazionali. Sono pronto al confronto istituzionale,
ma con fermezza, sapendo che in ballo non ci sono i giochetti della
politica politicante, ma gli interessi di un intero popolo che ha già
subito tante violenze e che oggi viene massacrato".
"Usciremo dal guado, - scrive Crocetta - perchè la
verità e la giustizia trionfano sempre. Faccio appello ai siciliani di
stringersi in questa civile e democratica lotta per la Sicilia, con uno
stile quasi gandhiano, quello di un popolo assediato che sa che soltanto
attraverso la mobilitazione democratica e non violenta, potrà ottenere
quella comprensione istituzionale che è necessaria per risorgere.
Nell'ultimo anno abbiamo tagliato sprechi e corruzione, non possiamo
pagare in una sola finanziaria un passato di sprechi e di
irresponsabilità che ci inseguono. E' venuto il momento della
responsabilità e della coesione regionale, sapendo che ce la faremo. Non
ho dubbi”.
30 Gennaio 2014
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