Da Roma intervengono i
renziani, che bacchettano il Pd siciliano e anche Crocetta: "Il Partito
democratico sostenga le riforme, il governatore proponga una vera
riorganizzazione dei forestali"
Sul caso forestali intervengono dalla segreteria nazionale anche i renziani, che in parte bacchettano il Pd siciliano e in parte chiedono maggiore coraggio sulle riforme da parte del governo regionale: "E' il momento di parlarsi tutti in modo chiaro, politica, siciliani e dipendenti: dobbiamo portar avanti la questione del lavoro o la finzione del lavoro? - dice Mila Spicola, della direzione nazionale del Pd, renziana della prima ora - la vicenda dei rimborsi d'oro ai forestali siciliani, l'entità di questo esercito gonfiato negli anni, l'Unione Europea intenzionata a vederci chiaro pongono questioni morali ma anche economiche. Non serve a nulla puntare il dito contro i 26 mila lavoratori, piuttosto bisogna puntarlo sulle incapacità decisionali e gestionali di anni di mala politica e di pessima attività dirigenziale. Bene fa Crocetta a denunciare le furbizie e le corruttele, ma non basta. Col coraggio che lo contraddistingue, metta mano alla vera impresa per il 2014: riorganizzare dal profondo i quadri dirigenziali regionali, perché sono loro che devono dirigere, appunto, e la politica si preoccupi di mettere a fuoco obiettivi e programmi strategici e perseguirli. Non possiamo mancare l'occasione per cambiare la Sicilia offerta dagli ingenti fondi della programmazione comunitaria 2014-2020. Per far questo avrà bisogno del lavoro vero, non della finzione del lavoro, del lavoro produttivo, non finto, controllato e organizzato nelle sedi apicali, anche quello dei forestali. Chi ci sta, ci sta. Il Partito democratico deve porsi anche questo come compito e come obiettivo: sostenere giunta e Assemblea qualora volessero intraprendere questa vera rivoluzione antropologica prima che politica o economica".
Il nodo dei forestali, che da questa mattina protestano davanti a Palazzo dei Normanni, comunque rimane e rende difficile un accordo sulla Finanziaria. "Comunque c'è un'intesa di massima per ridurre la mole di emendamenti da mille a non più di trecento, anche se questo non basta a far passare la Finanziaria in tempi brevi", dice il presidente della commissione Bilancio, Nino Dina. Insomma, sulla Finanziaria ancora non c'è un accordo.
07 Gennaio 2014
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