Presentata a Palermo
Forestali, la Cisl propone la riforma
“Lavorino per la tutela del territorio”
Riqualificare e differenziare
la spesa nel settore della forestale in Sicilia puntando all’impiego dei
lavoratori nella manutenzione del territorio, alla prevenzione
del rischio idrogeologico, alla valorizzazione e alla tutela dei siti
archeologici e delle spiagge facendo in modo che la spesa diventi sempre
più produttiva anche attraverso una più attenta programmazione dei
fondi comunitari.
Questi sono i punti essenziali della riforma di settore che la Cisl regionale ha presentato, stamane, nel corso di un convegno organizzato a Palermo all’Nh Hotel. Ai lavori hanno preso parte il segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava, gli assessori regionali Dario Cartabellotta alle Risorse agricole, Mariella Lo Bello al Territorio e Ambiente, il leader nazionale Fai Cisl, Augusto Cianfoni ed il segretario regionale Fai Cisl Fabrizio Colonna.
I lavoratori nei mesi scorsi si sono resi protagonisti di diverse iniziative di scioperi e sit-in davanti a Palazzo dei Normanni. (GUARDA IL VIDEO)
“Vogliamo costruire un nuovo modello, unificando l’azienda forestale con il corpo forestale demaniale, un’unificazione che creerebbe un calo dei costi strutturali ed una cabina di regia unica – ha sottolineato Bernava. -Vogliamo avere un progetto pluriennale che punti oltre alla tutela del patrimonio boschivo e del verde pubblico alla prevenzione del dissesto idrogeologico creando sinergia tra Regione ed Enti Locali. Su questo progetto abbiamo avuto un’ottima interlocuzione con gli assessori Cartabellotta, Bianchi e Lo Bello. Avremmo voluto che il Governo regionale prima di emanare la legge di stabilità ci avesse ascoltato, inserendo questo proposta radicale al suo interno. Noi siamo qui per offrire soluzioni che abbattano i costi – ha concluso Bernava -, una riduzione che potrebbe essere almeno del 30%, spostando i costi sui fondi europei, e rendere più produttiva la spesa offrendo maggiore serenità ai lavoratori”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i segretari regionale e nazionale della Fai Cisl: “Oggi proponiamo alla Regione Siciliana – sottolinea Augusto Cianfoni – un progetto di riforma di tipo imprenditoriale. I lavoratori della forestale che appaiono troppi possono essere utilizzati in numerose attivita’, abbiamo bisogno di ridisegnare l’impresa forestale che abbia nella sua missione un lavoro efficace e produttivo e che la comunita’ e l’opinione pubblica riconoscano come utile”. “Spesso il numero dei lavoratori della forestale viene strumentalizzato, i lavoratori devono essere considerati invece una forza del territorio – aggiunge Fabrizio Colonna -. Il 70% dei nostri comuni e’ a rischio idrogeologico e quindi perche’ non fare diventare questi operatori una forza per risparmiare intanto in vite umane e poi anche a livello economico? Noi puntiamo ad un progetto che renda i lavoratori una sorta di ’118′”. Da parte della Regione positivo il feedback da parte degli assessori competenti che sono gia’ al lavoro in questo senso: “La proposta che la Cisl fa – dice l’assessore Lo Bello – nasce da una idea comune, il tavolo sul riordine del settore e’ infatti attivo da due mesi. Vorremo mettere in atto da una parte la scomparsa del concetto di forestale legato alla pianta e dall’altro diversificare competenze e mansioni. I lavoratori stagionali saranno organizzati sotto l’assessorato all’Agricoltura mentre invece le competenze di interventi saranno dell’assessorato all’Ambiente perche’ vogliamo continuare con quella risposta già data a Giampilieri e non solo sul versante del dissesto idrogeologico e e sul controllo dei siti archeologici, ma anche lavorando sul controllo delle spiagge e sulla tutela dei nostri boschi. Insomma vorremmo far diventare la spesa produttiva”. “E’ importante organizzare bene le risorse umane – ha sottolineato Dario Cartabellotta -. I forestali dovrebbero uscire dall’idea di lavorare solo sul settore bosco per entrare nel concetto più ampio di lavoratori sul territorio”.
Questi sono i punti essenziali della riforma di settore che la Cisl regionale ha presentato, stamane, nel corso di un convegno organizzato a Palermo all’Nh Hotel. Ai lavori hanno preso parte il segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava, gli assessori regionali Dario Cartabellotta alle Risorse agricole, Mariella Lo Bello al Territorio e Ambiente, il leader nazionale Fai Cisl, Augusto Cianfoni ed il segretario regionale Fai Cisl Fabrizio Colonna.
I lavoratori nei mesi scorsi si sono resi protagonisti di diverse iniziative di scioperi e sit-in davanti a Palazzo dei Normanni. (GUARDA IL VIDEO)
“Vogliamo costruire un nuovo modello, unificando l’azienda forestale con il corpo forestale demaniale, un’unificazione che creerebbe un calo dei costi strutturali ed una cabina di regia unica – ha sottolineato Bernava. -Vogliamo avere un progetto pluriennale che punti oltre alla tutela del patrimonio boschivo e del verde pubblico alla prevenzione del dissesto idrogeologico creando sinergia tra Regione ed Enti Locali. Su questo progetto abbiamo avuto un’ottima interlocuzione con gli assessori Cartabellotta, Bianchi e Lo Bello. Avremmo voluto che il Governo regionale prima di emanare la legge di stabilità ci avesse ascoltato, inserendo questo proposta radicale al suo interno. Noi siamo qui per offrire soluzioni che abbattano i costi – ha concluso Bernava -, una riduzione che potrebbe essere almeno del 30%, spostando i costi sui fondi europei, e rendere più produttiva la spesa offrendo maggiore serenità ai lavoratori”.
Sulla stessa lunghezza d’onda i segretari regionale e nazionale della Fai Cisl: “Oggi proponiamo alla Regione Siciliana – sottolinea Augusto Cianfoni – un progetto di riforma di tipo imprenditoriale. I lavoratori della forestale che appaiono troppi possono essere utilizzati in numerose attivita’, abbiamo bisogno di ridisegnare l’impresa forestale che abbia nella sua missione un lavoro efficace e produttivo e che la comunita’ e l’opinione pubblica riconoscano come utile”. “Spesso il numero dei lavoratori della forestale viene strumentalizzato, i lavoratori devono essere considerati invece una forza del territorio – aggiunge Fabrizio Colonna -. Il 70% dei nostri comuni e’ a rischio idrogeologico e quindi perche’ non fare diventare questi operatori una forza per risparmiare intanto in vite umane e poi anche a livello economico? Noi puntiamo ad un progetto che renda i lavoratori una sorta di ’118′”. Da parte della Regione positivo il feedback da parte degli assessori competenti che sono gia’ al lavoro in questo senso: “La proposta che la Cisl fa – dice l’assessore Lo Bello – nasce da una idea comune, il tavolo sul riordine del settore e’ infatti attivo da due mesi. Vorremo mettere in atto da una parte la scomparsa del concetto di forestale legato alla pianta e dall’altro diversificare competenze e mansioni. I lavoratori stagionali saranno organizzati sotto l’assessorato all’Agricoltura mentre invece le competenze di interventi saranno dell’assessorato all’Ambiente perche’ vogliamo continuare con quella risposta già data a Giampilieri e non solo sul versante del dissesto idrogeologico e e sul controllo dei siti archeologici, ma anche lavorando sul controllo delle spiagge e sulla tutela dei nostri boschi. Insomma vorremmo far diventare la spesa produttiva”. “E’ importante organizzare bene le risorse umane – ha sottolineato Dario Cartabellotta -. I forestali dovrebbero uscire dall’idea di lavorare solo sul settore bosco per entrare nel concetto più ampio di lavoratori sul territorio”.
09 Dicembre 2013
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