Ars, pronta la manovra per scaricare sulle fasce deboli 150 milioni di euro per pagare i precari dei Comuni
CI SI CHIEDE IN QUESTE ORE: MA LA CHIESA SICILIANA CHE FA DAVANTI AL NUOVO SCEMPIO CHE STA PER ABBATTERSI SUGLI ANZIANI POVERI, SUI MALATI, SUI MINORI A RISCHIO E SUI MALATI PSICHIATRICI? LO SANNO I VESCOVI SICILIANI CHE QUESTI TAGLI AI COMUNI DELL’ISOLA COLPIRANNO QUASI ESCUSIVAMENTE LA SPESA SOCIALE?
Si apre oggi a Sala d’Ercole una settimana politica all’insegna della solita confusione. L’obiettivo della malapolitica che sta finendo di distruggere la nostra Isola è quello di nascondere ai siciliani un’amara realtà: il taglio dal nostro Bilancio 2014 di un miliardo di euro da parte del Governo nazionale e l’ulteriore sacrificio, che verrà imposto alle famiglie e alle imprese siciliane, di oltre 300 milioni di euro. Soldi destinati a pagare i 24 mila (e forse più) precari degli enti locali. (sotto, a sinistra, foto tratta da palermomania.it).
La notizia incredibile è che se metà di questi 300 milioni – come già accennato – la pagheranno famiglie e imprese della Sicilia, gli altri 150 milioni di euro li pagheranno le fasce più deboli della popolazione della nostra Isola: gli anziani poveri che verranno assistiti male (o che non verranno assistiti affatto), i minori a rischio, i malati psichiatrici e, in generale, tutti gli assistiti dalla spesa sociale. Una vergogna che riguarda, in primo luogo, i ‘cattolici’, o presunti tali, del PD e dell’Udc.
Il Governo di Rosario Crocetta, nel totale silenzio delle forze politiche (compresi i 14 parlamentari del Movimento 5 Stelle che, per inesperienza, sono finiti anche loro a difendere le ragioni sbagliate di un precariato che le ‘casse’ regionali non possono più tollerare, se non appesantendo famiglie e imprese già stremate e, soprattutto, come già ricordato, colpendo le fasce deboli e indifese della popolazione siciliana), sta portando avanti una manovra folle. E lo sta facendo con l’avallo di un’Assemblea regionale siciliana che, nel nome dei voti dei precari, è disposta a tutto: anche ad approvare una manovra a ‘scatola chiusa’ entro il 31 dicembre o nei primi di gennaio del prossimo anno.
Il Governo, come abbiamo scritto la scorsa settimana, pur di portare a casa una manovra finanziaria truffaldina – con i conti di Bilancio e Finanziaria 2014 che non tornano – ha deciso di ‘infilare’ nella Finanziaria la proroga dei precari degli Enti locali. E poiché nessuna forza politica vuole rinunciare ai voti dei precari, in vista delle elezioni europee del maggio del prossimo anno, tutti sembrano d’accordo nell’approvare una manovra economica e finanziaria rigorosamente falsa e ‘banditesca’, con entrate fittizie.
La speranza, ormai, è che almeno i parlamentari del Movimento 5 Stelle si mettano di traverso per condurre una battaglia parlamentare in difesa delle fasce deboli della società siciliana che, in questa fase, sembrano essere state abbandonate anche dalla Chiesa isolana.
A differenza della Chiesa di Papa Francesco, che a Roma dà battaglia, la Chiesa siciliana sembra obnubilata, se non coinvolta nei ‘giochi’ di ‘Palazzo’, al pari delle Acli siciliane, ormai ridotte al basso rango di una peraltro scadente corrente di un ancora più scadente PD.
Non può sfuggire agli alti prelati siciliani il doppio taglio di fondi che il Governo regionale e il Parlamento siciliano stanno comminando ai Comuni. In due anni il Fondo regionale delle Autonomia locali è passato da 900 a 450 milioni. Per il prossimo anno, a questi 450 milioni – già pochi per i Comuni dell’Isola – esecutivo e Ars vogliono togliere altri 150 milioni di euro. E poiché, con appena 300 milioni di euro, i Comuni riusciranno a malapena a pagare gli stipendi a dipendenti e precari, a farne le spese saranno i soggetti deboli: le case famiglia per malati e portatori di handicap, gli anziani poveri, i minori a rischio, i malati. Cosa che è già avvenuta in parte quest’anno e che si accentuerà in modo drammatico il prossimo anno.
Come fa la Chiesa cattolica siciliana a non vedere questa vergogna? Coma può rimanere zitta? I vescovi siciliani pensano che per sopperire a questo incredibile scippo ai danni di chi non si può difendere basti, ogni domenica, chiedere soldi ai fedeli durante le Sante Messe?
Non funziona così. Anche perché a mettere in atto questo nuovo, scempio sociale sono i cattolici ‘impegnati’ in politica: i ‘cattolici’ del PD e i ‘cattolici’ dell’Udc che si accingono a massacrare le fasce deboli della società siciliana.
La speranza, lo ribadiamo, è che almeno i parlamentari grillini diano battaglia, provando a cambiare un’impostazione che sembra sia stata accettata anche dall’Anci siciliana. A Roma, del resto, i grillini stanno dando battaglia contro l’ultima schifezza del Governo Letta-Alfano-Bilderberg: il provvedimento legislativo che punisce le Regioni e i Comuni che si oppongono allo strapotere dei signori delle sale da gioco, protetti da uno Stato-biscazziere che consente a queste persone senza scrupoli di illudere migliaia di persone con il sogno di grandi vincite per ‘spennarli’ e, spesso, per ridurli alla rovina.
L’Italia nella mani dei massoni del Club di Bilderberg, dei massoni della Banca d’Italia e delle varie massonerie bancarie e finanziarie è diventata pessima. Di questo Paese alla deriva a farne per primi le spese sono i siciliani. Sono loro, infatti, che oltre a pagare le tasse sempre più esose allo Stato, si accingono a pagare anche i 300 milioni di euro e passa per retribuire, per un altro anno, i 24 mila e forse più precari degli enti locali. Una follia che dovrebbe pagare lo Stato e non la Regione, se è vero che tutte le leggi sul precariato, se non sono nazionali, sono state comunque avallate da Roma.
23 Dicembre 2013
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