04 novembre 2013

DA ISNELLO A PETRALIA GLI OPERAI MADONITI CHIEDONO DI LAVORARE (ALMENO) 151 GIORNATE L'ANNO



Da Isnello a Petralia, gli operai madoniti dell’antincendio partecipano alla protesta nel capoluogo. Alla Regione chiedono di lavorare 151 giornate all’anno




Lunedì 4 novembre, a partire dalle ore 9.30, i lavoratori dell’antincendio della provincia di Palermo, manifesteranno in via Ugo La Malfa davanti alla sede dell' Assessorato Territorio Ambiente, per chiedere l’attuazione dell’accordo siglato il 14 maggio 2009.
L’accordo, tra il Governo Regionale pro-tempore e le parti sociali,  prevedeva la stabilizzazione dei lavoratori a “151 giornate” lavorative nel triennio successivo. Tentativo avviato. Per l’anno 2010 sono state “lavorate” 135 giornate e per l’anno 2011 si è effettivamente raggiunto l’obiettivo delle 151 giornate auspicate nell’accordo. Nel 2012, per le scarse risorse finanziarie, si “precipita” nelle 126 giornate per arrivare ai giorni nostri con le 101 giornate in “bilancio”.
Gli “storici” precari della Regione Sicilia, in forza al bilancio regionale fin dal 1993, (dipendenti Azienda Foreste prima ed Ispettorato Ripartimentale delle Foreste dopo) a questo punto  pretenderebbero  che lo stesso accordo, sottoscritto in piena campagna elettorale,  sia attuato senza possibilità di mediazioni.
I lavoratori fanno sapere che non è loro intenzione fare la “guerra” alle Istituzioni e che raggiungeranno il capoluogo siciliano pacificamente e solo per far valere un diritto “acquisito”.
Vista la grave situazione che si è venuta a creare anche i lavoratori delle Madonie sono in fermento e saranno nuovamente presenti. Da Isnello e Collesano è previsto un pulman, così come per le Petralie, Geraci, San Mauro, Polizzi e dagli altri Comuni limitrofi.
«Chi non vorrà partecipare è segno che preferisce tenersi il lavoro alla forestale come hobby dichiara al nostro giornale il lavoratore “antincendio” Michele Mogavero -  e quindi sceglie di essere licenziato al compimento delle 101giornate. Quella di lunedì non sarà una giornata qualunque, addirittura potrebbe essere determinante per il nostro futuro».
Rischia di generarsi una “guerra tra poveri” in quanto pare che la protesta sia in atto a causa della pubblicazione della graduatoria, a seguito di un indagine della magistratura sollecitata da un esposto inoltrato da una parte di operatori. Gli stessi operatori, il 15% del totale degli operai antincendio, avrebbero chiesto a gran voce di essere avviati al lavoro e la Regione trovatosi sotto pressione li avrebbe “accontentati” non dando la possibilità a chi sarebbe stato escluso di proporre ricorso avverso a tale provvedimento. I “fratelli” esclusi pertanto scenderanno in piazza per far valere il principio dell’uguaglianza di trattamento e se 151 giornate da lavorare ci dovranno essere il principio dovrebbe valere per tutti.
Tommaso Di Prima, anch’egli in agitazione tiene a precisare che «non vogliamo innescare nessun meccanismo che contrapponga gli operai tra di loro, sarebbe devastante per la categoria e non si otterrebbe alcun risultato positivo. Auspico che l’unità del fronte possa ottenere un ragionevole risultato per tutti».
Conti alla mano,  come fa un operaio antincendio (ragionamento estendibile agli altri settori degli operai forestali) a sopravvivere con quattro mesi di lavoro l’anno? (101 giornate).
In soldoni le buste paga che il lavoratore firmerebbe ammonterebbero mediamente ad 5500 euro, da aggiungere un indennità di disoccupazione del 40 % della retribuzione lorda che si attesta intorno a 2700 euro per restare a casa gli altri otto mesi!
Ci chiediamo perchè non utilizzare gli operai sul “campo” anziché far pervenire i soldi della “disoccupazione” direttamente sul divano di casa, aumentando quindi le giornate di lavoro per prevenire gli incendi?
Non facciamo che allo Stato convenga più tenere il personale a riposo piuttosto che avviarlo al lavoro? Inoltre non sarebbe meglio avviare al lavoro tutti i lavoratori antincendio per 365 giorni e avere la sicurezza che con la vigilanza ed il lavoro svolto gli incendi ed il rischio si ridurrebbero drasticamente al minimo?

Non ce ne vogliano i manager dell’indotto, il mondo preferisce una Sicilia da ammirare che una Sicilia da “spegnere”.


03 Novembre 2013
http://www.ilcaleidoscopio.info/Notizie_da_isnello_petralia__operai_madoniti_dell_antincendio_partecipano_alla_protesta_nel_capoluogo_alla_regione_chiedono_lavorare_151_giornate_all_anno?idNews=5e4f0959-3568-445e-84ab-74cdb96c11b2#.UnciCFOFdwQ


Positiva la partecipazione di oggi da parte del Sifus Madonie.






OGGI NON ANDARE A LAVORARE MA VIENI A PROTESTARE



 






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