01 novembre 2013

A GELA SI SPERIMENTA LA SERRA BIOLOGICA


«Life + Leopoldia» si sperimenta la serra biologica

Una serra biologica
Foto lasicilia.it

Gela. Rispetto dell'ambiente circostante, nuova produzione attraverso l'istallazione di una serra e salvaguardia del contesto agricolo. Termini focali, questi, che rientrano nel progetto Life + Leopoldia, promosso dal dipartimento di Gestione dei Sistemi agroalimentari e ambientali dell'Università di Catania (Digesa), in collaborazione con il dipartimento regionale azienda foreste Demaniali e la Lipu, ente gestore Biviere di Gela.
Diversi enti coinvolti per avviare un progetto sperimentale. Se da un lato attraverso fondi europei si intende salvaguardare la Leopoldia, una pianta che cresce nelle dune di Gela e Acate, dall'altro si intende dimostrare che comunque si possono realizzare - anche nel nostro territorio - delle serre che rispettano l'ambiente, perfettamente inserite nel contesto agricolo già esistente e che non produce un rifiuto che possa essere nocivo al territorio. Così tra migliaia di serre presenti in contrada Bulala (molte serre sono abbandonate) sorgerà la serra che rispetta l'ambiente. Quindi agricoltura e biodiversità possono iniziare a viaggiare insieme, con lo scopo di avere un prodotto di qualità.
Il progetto Life+ Leopoldia ha l'obiettivo principale di proteggere e salvare dall'estinzione la pianta Leopoldia gussonei, con fiori gialli che cresce negli ambienti sabbiosi del golfo di Gela. Quegli stessi ambienti dunali che l'agricoltura intensiva in serra, della cosiddetta "fascia trasformata" del ragusano, ha convertito negli ultimi decenni in enormi distese di plastica. L'inquinamento da nitrati delle falde acquifere e il degrado del territorio sommerso da rifiuti di plastica testimoniano la realtà di un territorio fortemente danneggiato da uno sviluppo agricolo fuori controllo, concentrato sui profitti e poco attento alle esigenze di tutela dell'ambiente e del paesaggio. "Salvare la Leopoldia - riporta la coordinatrice del progetto prof. ssa Giovanna Tomaselli - vuol dire proteggere quegli ultimi lembi di paesaggio dunale del golfo di Gela ma sopratutto innescare, in questa parte della Sicilia, un processo di cambiamento, proponendo forme d'uso alternative dei lotti agricoli in aree naturali protette. In questo periodo di crisi, il progetto Leopoldia, oltre a proteggere la natura, diventa una risorsa e un'occasione per rilanciare l'agricoltura, la qualità dei prodotti e la tutela della biodiversità. È necessario riconvertire il sistema agricolo esistente rendendolo compatibile con le esigenze di conservazione delle risorse naturali".
Obiettivo, questo, che si può raggiungere realizzando la serra sostenibile, che potrebbe consentire il conseguimento di maggiori benefici economici. Si guarda quindi ad un nuovo sviluppo, alla sostituzione della serricoltura con attività agricole di pregio, competitive e compatibili con l'ambiente dunale, ma nello stesso il mondo universitario sta pensando anche a come riqualificare l'ambiente ed il paesaggio nell'intero golfo di Gela dove le serre hanno modificato l'habitat ideale per le piante e la migrazione anche di uccelli.
"La prospettiva di un'agricoltura amica dell'ambiente - continua ancora la prof. ssa Tomaselli - è ciò che l'Europa prevede per i prossimi investimenti. Inoltre, il progetto è anche l'occasione per avviare un sistema di certificazione che identifichi la qualità e soprattutto il contributo all'ambiente dei metodi di coltivazione ecocompatibili che verranno applicati. Ciò sicuramente porta un valore aggiunto ai prodotti agricoli di questa zona. Il connubio Agricoltura e Biodiversità è possibile e va obbligatoriamente ricercato nelle aree naturali con la collaborazione dell'uomo e delle sue azioni che con un uso razionale e controllato possono incidere sulla qualità del paesaggio, tutelando e proteggendo l'ambiente".
Specialisti a confronto a Gela dal prof. Giuseppe Barbera, al prof. Giovanni Signorello e poi ancora Giuseppe Cucuzza. Anche il mondo della scuola guarda all'innovazione, alla biodiversità. E lo fa con gli studenti dell'istituto superiore Agrario Di Rocco di Mazzarino. La serra biologica dovrebbe essere costruita il prossimo anno. E qui che gli studenti dell'Università di Catania inizieranno la produzione di frutti della terra naturali.

31 Ottobre 2013




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