05 ottobre 2013

SIFUS: PER IL MANTENIMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI SERVONO ALMENO 51 MLN


«Servono almeno 51 milioni» 

Rivendicazone sindacale per il mantenimento dei livelli occupazionali dei lavoratori forestali

 

Maurizio Grosso e altri responsabili del Sifus
Foto lasicilia.it

Si preannuncia un autunno caldo di lotta dei lavoratori forestali, trascinati dal "Sindacato forestali uniti per la stabilizzazioni" nel protestare energicamente e permanentemente davanti all'Assemblea regionale siciliana (Ars) per reclamare, nel rispetto degli assetti contrattuali, il sacrosanto diritto del minimo occupazionale. «Il depauperamento delle risorse nel settore comporterà una frantumazione delle giornate lavorative che mette a rischio finanche i collocati nel quadro delle garanzie occupazionali. Il testo, infatti, della variazione di bilancio licenziato dal Governo Crocetta all'Assemblea in prospettiva di risorse aggiuntive per altri 23 milioni di euro non sono affatto sufficienti - critica il segretario generale del Sifus, Maurizio Grosso - a determinare la copertura della spesa per il mantenimento dei livelli occupazionali previsti dalla norma regionale n. 14/2006, consistenti in 78-101-151 giornate lavorative per contingente. Per la difesa dei salari di tutte le fasce dei lavoratori occorrono, invece 51 milioni, senza voler considerare che per le finalità d'accordo, noto e stipulato, servirebbe una capacità di spesa finanziaria all'incirca di 70 milioni di euro, valida a mantenere fede alle procedure negoziate e intese a rendere immutati i turni lavorativi ricalcati nel 2011, nella durata d'impiego annuale quantificata in 101-151-180 giorni per contingente».
«E' quindi indispensabile che nella categoria dei nostri braccianti forestali - attacca il segretario provinciale del movimento sindacale Sifus, Michele La Porta - si rafforzi la consapevolezza dello scontro in atto per mettere in campo una strategia di contrasto alle scelte regressive della politica regionale, con la voglia di contare nella determinazione dei nostri destini che spesso la politica, ma anche altri sindacati, non riescono ad interpretare e rappresentare». Da qui la scelta in atto dell'agitazione e presidio permanente, sotto la guida del Sifus, innanzi a Palazzo d'Orleans, con proclamazione imminente di grandi proteste, avendo a mente la priorità delle questioni rivendicate dal Sifus: 1) una variazione di bilancio capace di reperire le risorse economiche che consentano, garantite le giornate di legge, di avvicinarsi il più e possibile alla durata del rapporto lavorativo consolidato nel 2011 e cioè 101/151 e 180 giorni per contingente; 2) l'accelerazione dell'iter procedurale per l'approvazione della proposta di legge sulla stabilizzazione in un quadro di pubblica utilità, rivestita ad allargare le competenze dei forestali in mansioni di assestamento e consolidamento idrogeologico del territorio; 3) la puntualità nel pagamento degli stipendi; 4) il rinnovo del contratto integrativo regionale.
CARMELO LOIBISO

04 Ottobre 2013





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