La questione dei forestali
Mancati avviamenti al lavoro e allarme stipendi. 1.250 operai continuano a vivere nell'incertezza
Foto lasicilia.it
Ci sono forti preoccupazioni fra i lavoratori forestali del Calatino per i mancati avviamenti, con il conseguente venir meno di ogni certezza per moltissime famiglie. A ciò si aggiungono i ritardi nei pagamenti degli stipendi (gli operatori attendono ancora la corresponsione delle spettanze di agosto), dovuti a una procedura farraginosa. Intanto proprio ieri un folto gruppo di addetti alle squadre antincendio (utilizzati anche per lavori di pubblica utilità) ha cessato di prestare la propria opera e aspetta qualche buona notizia per un auspicato, celere ritorno al lavoro.
Queste le cifre, che la dicono lunga sull'incidenza, economica e sociale, del fenomeno-Forestale nel Calatino: gli addetti all'antincendio (quindi dipendenti dall'Ispettorato forestale), nei due distretti (Caltagirone e Vizzini) sono 335 fra centocinquantunisti e centunisti. I lavoratori che si occupano delle manutenzioni e dipendono, quindi, dall'Azienda forestale, sono, nei due distretti, 915 fra operai a tempo indeterminato, centocinquantunisti, centunisti e settantottisti (questi ultimi sono la maggioranza). In totale, quindi, sono ben 1.250 persone che vivono con ansia una situazione piena di incognite.
Sinora i settantottisti hanno svolto 45 giornate e i centunisti appena 51. Quanto ai centocinquantunisti, essi hanno lavorato per 76 giornate prima della pausa estiva, per poi riprendere per ulteriori 35 giornate, in attesa di una proroga.
Una piccola novità si è registrata ieri l'altro, con un incontro svoltosi nella sede dell'Azienda forestale di Catania: oggi, infatti, partiranno le richieste anche per i centunisti del Calatino (8 giornate prorogabili), mentre per i settantottisti di questo territorio bisognerà aspettare sino a metà ottobre. Lo stato di incertezza e l'assenza di risorse adeguate per il settore sono stigmatizzati dai rappresentanti di Fai-Cisl (Angela Tasca), Flai-Cgil (Nuccio Valenti) e Uila-Uil (Giacomo Piluso). «Auspichiamo - affermano i sindacalisti - che quanto prima vengano completate le giornate previste dalle garanzie occupazionali, in modo che i lavoratori possano poi essere chiamati a svolgere altre giornate che li avvicinino il più possibile a quelle previste nell'accordo del 2009».
I sindacati del territorio puntano l'indice pure «contro gli incredibili ritardi nel pagamento degli stipendi».
Mariano Messineo
04 Ottobre 2013
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