Mancano almeno 2 milioni di euro ma la Regione continua a restare sorda
La Provincia non può chiudere il bilancio 2013
gravi effetti sulle scuole e sulle fasce deboli
Il rischio del dissesto è stato prospettato dai rappresentanti ennesi alla Commissione bilancio e all'assessore Valenti
Mancano almeno 2 milioni di euro per poter chiudere il bilancio di previsione 2013, in caso contrario si va incontro al dissesto finanziario anomalo. E' questa la sintesi prospettata nell'incontro di Palermo sia al presidente della commissione bilancio Nino Dina sia all'assessore regionale agli Enti locali, Patrizia Valenti, la quale tra l'altro, nell'incontro il commissario Cacciamo e con i dirigenti Monreale e Guarrera, ha allargato le braccia dicendo che non ci sono soldi, perché 23 milioni sono stati presi per pagare i forestali. La preoccupazione della delegazione ennese, e anche dei due deputati regionali Mario Alloro e Luisa Lantieri è che in aula il Governo regionale presenti una manovra con le variazioni di bilancio blindata, laddove non si possono fare variazioni sostanziose e la situazione, tra l'altro, peggiore è quella della Provincia regionale di Enna, che di contro è la più virtuosa perché non ha debito e ha un avanzo di amministrazione intorno ai sette milioni di euro.
L'assessore Valenti, nel corso dell'incontro, oltre a scoraggiare tutti, ha anche chiesto per l'ennesima volta delle schede tecniche sulla situazione reale della Provincia, schede tecniche che sono state già inviate, ma che ora si pretende siano aggiornate e che evidenziano il reale fabbisogno dell'Ente. Il presidente della commissione Nino Dina è stato meno pessimista, dichiarando che c'è la volontà politica di sistemare la situazione delle province ed in questo senso manca qualche passaggio. Le Province siciliane si stanno muovendo anche nei confronti del presidente del consiglio dei ministri, Letta, per ottenere lo sblocco del patto di stabilità e, quindi, la possibilità di accedere agli avanzi di amministrazione, ma questo è un passaggio più lungo e complicato. L'ex consigliere provinciale e segretario provinciale dell'Udc Lorenzo Granata, che ha seguito da vicino tutta la vicenda della situazione economica della Provincia, ha minacciato di incatenarsi davanti alla sede della Provincia, il personale minaccia pure proteste.
Intanto dopo i risultati poco incoraggianti venuti fuori dall'incomtro di Palermo, il personale ha deciso di effettuare un sit-in di protesta per domani mattina davanti il palazzo della Provincia. A organizzarlo Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, Diccap, Csa, il tavolo permanente e il comitato spontaneo dei dipendenti per la grave crisi finanziaria che affligge l'Ente locale, causata esclusivamente dai mancati trasferimenti del Governo Crocetta e dello Stato alla Provincia regionale, unico ente locale, assieme alla Provincia di Messina, a non potere chiudere il bilancio di previsione per il 2013. Da qui a breve le scuole non riceveranno più un centesimo, mettendo a rischio l'anno scolastico, i portatori di handicap non potranno usufruire dei servizi di assistenza, la viabilità provinciale non potrà essere oggetto di manutenzione e nessuna programmazione può essere compiuta. E' chiaro che il problema non riguarda esclusivamente i dipendenti che rischiano nella migliore delle ipotesi la mobilità, ma ciascun singolo cittadino della provincia. La cancellazione di un territorio, di una identità territoriale ha inevitabilmente un effetto domino. Il territorio si deprezza non ha più valore, soprattutto economico. Crollano i prezzi degli immobili, nessun imprenditore verrebbe ad investire in un territorio che rischia di diventare un quartiere periferico anonimo di un area metropolitana.
«E' anche chiaro - sostengono i rappresentanti sindacali - che la ripresa economica e lo sviluppo sostenibile dell'Isola non può prescindere dalle potenzialità delle aree interne ricche di risorse ambientali, culturali, ed economiche».
Flavio Guzzone
10 Ottobre 2013
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