04 ottobre 2013

LAVORATORI FORESTALI SUL PIEDE DI GUERRA. TANTE PROMESSE, POCHI FATTI


Ben 2.600 lavoratori forestali sul piede di guerra
Iacono (Cisl): «Tante le promesse, pochi i fatti»

Foto lasicilia.it



Gaetano Ravanà
Non c'è mai pace tra i lavoratori forestali siciliani e agrigentini in particolare. Stiamo parlando di qualcosa come 2600 unità lavorative che, malgrado un accordo stilato nel 2009 tra il sindacato di categoria e la Regione siciliana, continuano ad annaspare nel buio.
Eppure gli accordi erano stati stilati nel dettaglio. Per tutti la ghiotta opportunità di effettuare più giornate lavorative. I settantottisti avrebbero avuto 101 giornate di lavoro, i centunisti ben 151 e in centocinquantunisti 180 giorni di lavoro. Ma di quell'accordo nemmeno l'ombra. Ma oltre al danno per questi lavoratori si è aggiunta anche la beffa. Infatti, non riescono a svolgere nemmeno quello che spetta loro di diritto.
«Come al solito, il Governo regionale fa accordi che poi non rispetta - dice il segretario della Fai Cisl di Agrigento Stefano Iacono -. Ma adesso si è superato il limite. Il 24 settembre scorso abbiamo raggiunto con il Governo un altro accordo ossia quello di assicurare ai lavoratori almeno le consuete giornate di lavoro. Ma all'Azienda della Foreste non è in itinere nessuna chiamata. L'Azienda ha immesso al lavoro diverse unità, ma molti altri operai risultano essere fermi. Eppure stiamo parlando di novecentoi unità del settore antincendio boschivo e il resto alle dipendenze della stessa Azienda».
Ma purtroppo il proverbio non sbaglia quando afferma che non c'è mai limite al peggio.
«Non solo c'è questa incertezza che già di per se è allarmante - continua Iacono -. Il colmo è che gran parte di questi lavoratori non ha ancora percepito lo stipendio relativo al mese di marzo. Mi dispiace dire che in questo caso, le colpe sono anche dell'Azienda delle Foreste».


03 Ottobre 2013






 







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