Al festival della politica
Bianchi: "Per la Finanziaria
serve maggioranza compatta"
Intervenendo al Festival della politica, l'assessore regionale all'Economia ribadisce la necessità di un chiarimento tra il Pd e il governatore Crocetta "altrimenti lascio". In arrivo la variazione di bilancio.
PALERMO - L'assessore regionale per
l'Economia, Luca Bianchi, è stato il protagonista della quarta giornata
di dibattiti organizzati a Villa Filippina nell'ambito del Festiva della
politica. E, intervistato da Salvo Toscano, ha colto
l'occasione per fare un bilancio (è il caso di dirlo) del suo anno da
assessore, evidenziando limiti e virtù dell'azione di governo messa in
campo da Rosario Crocetta, ma non solo.
Nell'ipotesi di una ripresa del dialogo tra il governatore e il Partito democratico, recentemente uscito dalla maggioranza, Bianchi, che ha rimesso il mandato nelle mani del presidente della Regione e del suo partito, il Pd, potrebbe decidere di restare. E impegnarsi, allora, a portare avanti la nuova finanziaria, che "quest'anno – ha detto – sarà improntata sullo sviluppo". Fermo restando, certo, il percorso di risanamento dei conti che non va abbandonato. Ma in queste condizioni politiche, Bianchi è stato molto chiaro, non andrà avanti. "Chiusa la fase della variazione di Bilancio – ha detto dal palco di Villa Filippina – la mia esperienza si chiuderà, salvo chiarimenti. Non si può tirare a campare. In questi mesi – ha spiegato l'assessore – abbiamo affrontato manovre molto pesanti offrendo, però, un'immagine della Sicilia come regione credibile che rispettava gli impegni presi. Adesso si sta per aprire la nuova fase di bilancio, e senza certezze io non ci metto la faccia. Cercare maggioranze giorno per giorno? Non è così che si affrontano le finanziarie, serve compattezza".
E interrompere il percorso adesso forse non farebbe bene. I conti, infatti, stanno sì meglio dell'anno scorso, "ma non siamo ancora usciti del tutto dal rischio di default – ha detto Bianchi - . Piuttosto, siamo a metà del guado". Qual'è il rischio? "In questo anno – ha spiegato l'assessore – il rapporto tra governo nazionale e Regione è cambiato perché siamo riusciti a ripulire i bilanci: abbiamo fatto chiarezza sui conti, fatto verifiche sulla certezza delle entrate. Mettere le cose per come stavano veramente ha avuto un effetto positivo, che ci ha permesso di chiedere e ottenere sui tavoli romani cose come un nuovo mutuo con la cassa depositi e prestiti e il poter 'spalmare' in tre anni il disavanzo del 2012. Cose che prima non ci erano state concesse, e che ci hanno consentito di fare la manovra del 2013 chiudendo un anno per me sostanzialmente positivo".
Ma la strada è ancora tanta, e la priorità, nel caso in cui rimanesse alla guida dell'assessorato all'Economia, quest'anno sarebbe proseguire con alcune riforme già partite: tentare di risolvere il problema del precariato, portare a termine la riforma dei forestali che "porterà una riduzione spesa" e la riforma del trasporto pubblico locale, altra grande voce di spesa. "Se saremo in grado di portare sul tavolo nazionale dei documenti credibili – ha detto Bianchi – potremo ottenere una riduzione dei tagli ai trasferimenti alla Regione, e allora concederci qualche spesa in più". Intanto, stasera l'assessore firmerà la variazione di bilancio che da lunedì sarà in commissione all'Assemblea regionale: 25 milioni sono già pronti per i piccoli comuni siciliani. Fatto questo, Bianchi potrebbe lasciare davvero, a meno che non si arrivi presto alla 'pax politica' tra Crocetta e il Pd.
Nell'ipotesi di una ripresa del dialogo tra il governatore e il Partito democratico, recentemente uscito dalla maggioranza, Bianchi, che ha rimesso il mandato nelle mani del presidente della Regione e del suo partito, il Pd, potrebbe decidere di restare. E impegnarsi, allora, a portare avanti la nuova finanziaria, che "quest'anno – ha detto – sarà improntata sullo sviluppo". Fermo restando, certo, il percorso di risanamento dei conti che non va abbandonato. Ma in queste condizioni politiche, Bianchi è stato molto chiaro, non andrà avanti. "Chiusa la fase della variazione di Bilancio – ha detto dal palco di Villa Filippina – la mia esperienza si chiuderà, salvo chiarimenti. Non si può tirare a campare. In questi mesi – ha spiegato l'assessore – abbiamo affrontato manovre molto pesanti offrendo, però, un'immagine della Sicilia come regione credibile che rispettava gli impegni presi. Adesso si sta per aprire la nuova fase di bilancio, e senza certezze io non ci metto la faccia. Cercare maggioranze giorno per giorno? Non è così che si affrontano le finanziarie, serve compattezza".
E interrompere il percorso adesso forse non farebbe bene. I conti, infatti, stanno sì meglio dell'anno scorso, "ma non siamo ancora usciti del tutto dal rischio di default – ha detto Bianchi - . Piuttosto, siamo a metà del guado". Qual'è il rischio? "In questo anno – ha spiegato l'assessore – il rapporto tra governo nazionale e Regione è cambiato perché siamo riusciti a ripulire i bilanci: abbiamo fatto chiarezza sui conti, fatto verifiche sulla certezza delle entrate. Mettere le cose per come stavano veramente ha avuto un effetto positivo, che ci ha permesso di chiedere e ottenere sui tavoli romani cose come un nuovo mutuo con la cassa depositi e prestiti e il poter 'spalmare' in tre anni il disavanzo del 2012. Cose che prima non ci erano state concesse, e che ci hanno consentito di fare la manovra del 2013 chiudendo un anno per me sostanzialmente positivo".
Ma la strada è ancora tanta, e la priorità, nel caso in cui rimanesse alla guida dell'assessorato all'Economia, quest'anno sarebbe proseguire con alcune riforme già partite: tentare di risolvere il problema del precariato, portare a termine la riforma dei forestali che "porterà una riduzione spesa" e la riforma del trasporto pubblico locale, altra grande voce di spesa. "Se saremo in grado di portare sul tavolo nazionale dei documenti credibili – ha detto Bianchi – potremo ottenere una riduzione dei tagli ai trasferimenti alla Regione, e allora concederci qualche spesa in più". Intanto, stasera l'assessore firmerà la variazione di bilancio che da lunedì sarà in commissione all'Assemblea regionale: 25 milioni sono già pronti per i piccoli comuni siciliani. Fatto questo, Bianchi potrebbe lasciare davvero, a meno che non si arrivi presto alla 'pax politica' tra Crocetta e il Pd.
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03 Ottobre 2013
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Staremo vigili!
Vediamo se ci sono veramente le condizioni per riformare (ovviamente senza nessuna penalizzazione) il comparto forestale, anche se le riforme non sono mai indolore. Soprattutto al PD: Il Ministro Saccomanni (mai nella storia un esponente del Governo Nazionale ha epresso condivisione ad un progetto sui forestali, anche se ancora il contenuto è tutto da verificare) ha dato il via libera proprio su una problematica a Voi tanto cara, fino ad oggi solo sulla carta.
Non scherzate con il pane dei forestali e qualora ce ne fosse bisogno:
MIGLIORATE LA RIFORMA DEI FORESTALI E PENSATE A GOVERNARE!
Per quest'anno si è ancora in tempo per far rispettare l'accordo del 14 maggio 2009
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