Il comitato appositamente costituito allarmato per la crisi del commercio nel territorio
«Una legge unica per il precariato»
Falcone, Nicastro e Regalbuto
davanti al palazzo della Provincia regionale, a Enna
foto lasicilia.it
Una morte annunciata nel territorio per il commercio, il settore industriale, sociale e anche della… politica. A riferirlo sono i rappresentanti del comitato dei diritti per i precari con il presidente Giuseppe Regalbuto, Sebastiano Nicastro entrambi ex consiglieri provinciali e Calogero Falcone sindacalista della Uil e rappresentante regionale dei cantieri di servizio. Il comitato sorto da più di un anno ha più volte inoltrato la richiesta di un incontro che possa portare ad un tavolo di regia tra governo siciliano e governo nazionale per non travisare i problemi che la provincia di Enna presenta.
"Non è possibile che questo territorio venga lasciato in balia di stesso - affermano Regalbuto e Nicastro - per cui è necessario un intervento della politica locale e regionale con il coinvolgimento delle parti sociali di tutte le categorie in quanto il precariato e la disoccupazione sta scrivendo una brutta pagina della nostra isola". Il comitato dei diritti per i precari composto da diversi ex consiglieri provinciali, consiglieri comunali, sindaci, professionisti, personalità del volontariato e del sindacato, che da quando ha avuto origine ha come obiettivo quello di studiare un piano per stabilizzare tutti i precari. Infatti il comitato rivendica la stabilizzazione la stabilizzazione lavorativa dei precari attraverso una legge unica di tutte le forme di precariato presenti nel territorio. "Vi è una forte condanna al governo Crocetta - continua Giuseppe Regalbuto - in quanto è una politica regionale che non risolve i veri problemi ma si è occupata di taglio di province e comune le cui problematiche legate al territorio come prefettura, comandi provinciali, inps potrebbero dare seri problemi per la costituzione dei pavimentati consorzi".
Le linee programmatiche del comitato dei precari vertono sulla problematica dei cantieri di servizio - ex reddito minimo di inserimento - per far riconoscere i contributi figurativi che valgono dal 1° giorno di servizio fino all'inserimento in pianta organica dell'ente; poi il riconoscimento dello status giuridico del lavoratore (contributi, malattia, professionale e pensione); la stabilizzazione di tutti i precari mediante legge ad hoc come gli ex Lsu, ex articolisti, e forestali; e infine il problema del mondo della scuola le cui assunzioni dopo il concorsone sono un vero miraggio per tanti giovani partecipanti. Nei vari centri dei comuni molti negozi hanno abbandonato anche i centri storici.
RENATO PINNISI
01 Settembre 2013
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