Dina: "Stipendi a rischio"
Bianchi: "Allarme infondato"
Il presidente della Commissione bilancio scrive all'assessore all'Economia. "Mancano 130 milioni. La carenza di risorse sembrerebbe interessare persino gli emolumenti del personale a tempo indeterminato". Il componente della giunta Crocetta: "Numeri troppo vaghi, ma di queste cose si discuta nelle sedi
Nel bilancio mancano i soldi per pagare gli stipendi di decine di Regionali.
L'allarme è di quelli “forti” anche perché autorevoli. È, infatti, il
presidente della Commissione bilancio all'Ars Nino Dina a mettere nero
su bianco l'entità del “buco”. Da colmare, al più presto. Un allarme,
come detto, che trova spazio in una lunga lettera che il deputato Udc,
in qualità appunto di presidente della seconda commissione, ha inviato
all'assessore all'Economia Luca Bianchi. Una missiva che “tira le
somme”, è proprio il caso di dirlo, di una serie di audizioni di
assessori e dirigenti generali, ascoltati nei giorni scorsi a Palazzo
dei Normanni.
“Nel corso di tali audizioni – scrive Dina - sono emerse talune criticità in relazione alle risorse stanziate per alcuni settori di intervento regionale che, a dire degli Assessori al ramo e dei loro dirigenti generali, sono state sottostimate e, pertanto, necessitano di un incremento rispetto alle originarie dotazioni”. E il presidente della Commissione entra anche nel dettaglio. “Mi riferisco, in particolare, - spiega infatti il parlamentare - al fondo per le province (che andrebbe impinguato per 40 milioni di euro), agli enti ed istituti soggetti a controllo dell’Assessorato delle risorse agricole ed alimentari (che denoterebbe la necessità di un ulteriore stanziamento di 40 milioni di euro), al comparto dei forestali (ove occorrerebbero ulteriori 50 milioni di euro di risorse)”. Ma c'è di più. Le entrate stimate nel contesto del Piano di rientro della Sanità non sono più così certe: “Oltre a ciò, - si legge sempre nella lettera inviata a Bianchi - Ti segnalo che il dottor Sammartano ha comunicato che, dalla verifica del tavolo tecnico sulla sanità, molto difficilmente potranno essere liberate risorse per 110 milioni di euro, il che ridurrebbe la possibilità di aumentare gli stanziamenti dei capitoli di cui all’allegato 1 dell’articolo 72 della legge finanziaria 2013, con refluenze negative sia sul personale dipendente che sull’operatività gestionale”.
Al di là dei tecnicismi, però, la sostanza è una. E Dina non gira attorno all'argomento. A rischio sono anche gli stipendi dei dipendenti a tempo indeterminato della Regione: “La carenza di risorse sembrerebbe interessare, in molti casi, - precisa infatti Dina - persino gli emolumenti del personale a tempo indeterminato che lavora presso gli enti regionali e le province, oltre le spese relative al rispetto delle garanzie occupazionali, mettendo a rischio il regolare pagamento degli stipendi. La Commissione, inoltre, - conclude Dina sempre rivolgendosi a Bianchi - non ha avuto modo di verificare la congruità delle risorse stanziate in relazione alle esigenze delle società partecipate, che afferiscono alla competenza dell’Assessorato da Te condotto”.
Sul tema, però, l'assessore è apparso infastidito. Dai “modi”, oltre che dal contenuto della lettera. “Credo che le comunicazioni tra il presidente della Commissione bilancio – dice Bianchi – e l'assessore dovrebbero avvenire attraverso le vie istituzionali. Non certo tramite comunicati stampa e lettere che giungono ai giornali prima che al destinatario”. Sui dati cui fa riferimento Dina, “sarebbe il caso – prosegue Bianchi – di offrire delle quantificazioni certe. Non si possono mettere insieme cose molto diverse. Senza considerare, poi, che su ognuna di queste questioni abbiamo dei tavoli tecnici aperti. Da quel poco che ho potuto leggere o sapere – insiste l'assessore – il rischio di non riuscire a pagare gli stipendi è infondato. E anche sulla possibilità che il tavolo tecnico della Sanità non ci consenta di sbloccare i 110 milioni accantonati in Finanziaria ho qualche dubbio. Al contrario di Dina, infatti, sono ottimista. Queste questioni però – insiste Bianchi – non possono essere liquidate in poche battute. E lo ricordo soprattutto a chi, come lo stesso Dina, in passato ha ricoperto ruoli di governo. Vorrei ricordare a tutti che si tratta di temi di straordinaria serietà. Che non possono ridursi a un dialogo tra me e Dina, visto che i soggetti interessati sono tanti. E comunque, i luoghi per farlo non sono le lettere, ma le sedi istituzionali”.
PALERMO -“Nel corso di tali audizioni – scrive Dina - sono emerse talune criticità in relazione alle risorse stanziate per alcuni settori di intervento regionale che, a dire degli Assessori al ramo e dei loro dirigenti generali, sono state sottostimate e, pertanto, necessitano di un incremento rispetto alle originarie dotazioni”. E il presidente della Commissione entra anche nel dettaglio. “Mi riferisco, in particolare, - spiega infatti il parlamentare - al fondo per le province (che andrebbe impinguato per 40 milioni di euro), agli enti ed istituti soggetti a controllo dell’Assessorato delle risorse agricole ed alimentari (che denoterebbe la necessità di un ulteriore stanziamento di 40 milioni di euro), al comparto dei forestali (ove occorrerebbero ulteriori 50 milioni di euro di risorse)”. Ma c'è di più. Le entrate stimate nel contesto del Piano di rientro della Sanità non sono più così certe: “Oltre a ciò, - si legge sempre nella lettera inviata a Bianchi - Ti segnalo che il dottor Sammartano ha comunicato che, dalla verifica del tavolo tecnico sulla sanità, molto difficilmente potranno essere liberate risorse per 110 milioni di euro, il che ridurrebbe la possibilità di aumentare gli stanziamenti dei capitoli di cui all’allegato 1 dell’articolo 72 della legge finanziaria 2013, con refluenze negative sia sul personale dipendente che sull’operatività gestionale”.
Al di là dei tecnicismi, però, la sostanza è una. E Dina non gira attorno all'argomento. A rischio sono anche gli stipendi dei dipendenti a tempo indeterminato della Regione: “La carenza di risorse sembrerebbe interessare, in molti casi, - precisa infatti Dina - persino gli emolumenti del personale a tempo indeterminato che lavora presso gli enti regionali e le province, oltre le spese relative al rispetto delle garanzie occupazionali, mettendo a rischio il regolare pagamento degli stipendi. La Commissione, inoltre, - conclude Dina sempre rivolgendosi a Bianchi - non ha avuto modo di verificare la congruità delle risorse stanziate in relazione alle esigenze delle società partecipate, che afferiscono alla competenza dell’Assessorato da Te condotto”.
Sul tema, però, l'assessore è apparso infastidito. Dai “modi”, oltre che dal contenuto della lettera. “Credo che le comunicazioni tra il presidente della Commissione bilancio – dice Bianchi – e l'assessore dovrebbero avvenire attraverso le vie istituzionali. Non certo tramite comunicati stampa e lettere che giungono ai giornali prima che al destinatario”. Sui dati cui fa riferimento Dina, “sarebbe il caso – prosegue Bianchi – di offrire delle quantificazioni certe. Non si possono mettere insieme cose molto diverse. Senza considerare, poi, che su ognuna di queste questioni abbiamo dei tavoli tecnici aperti. Da quel poco che ho potuto leggere o sapere – insiste l'assessore – il rischio di non riuscire a pagare gli stipendi è infondato. E anche sulla possibilità che il tavolo tecnico della Sanità non ci consenta di sbloccare i 110 milioni accantonati in Finanziaria ho qualche dubbio. Al contrario di Dina, infatti, sono ottimista. Queste questioni però – insiste Bianchi – non possono essere liquidate in poche battute. E lo ricordo soprattutto a chi, come lo stesso Dina, in passato ha ricoperto ruoli di governo. Vorrei ricordare a tutti che si tratta di temi di straordinaria serietà. Che non possono ridursi a un dialogo tra me e Dina, visto che i soggetti interessati sono tanti. E comunque, i luoghi per farlo non sono le lettere, ma le sedi istituzionali”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
23 Luglio 2013
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