Un «ponte radio» della forestale nel bosco Mazzarino.
L'impianto sarà installato nel Monte Gibliscemi, protesta il Comitato contro l'inquinamento elettromagnetico
Mazzarino. A due passi dalla diga Disueri, nella zona di Monte Gibliscemi (in territorio di Mazzarino) si prospetta l'installazione di un megaimpianto per le trasmissioni radio della forestale. L'intervento rientrerebbe nel piano di potenziamento del sistema radio - comunicazione del corpo forestale della Regione Siciliana denominato "dorsale digitale pluricanale", alimentato da pale eoliche con ponti radio ad elevata capacità.
Preoccupazione è stata espressa dal "Libero comitato contro l'inquinamento elettromagnetico" che nel dare notizia di questa nuova opera parla di alto rischio per la salute dell'uomo e per l'ambiente.
«Quella del Gibliscemi è una zona bellissima, praticamente incontaminata - afferma il responsabile del comitato Angelo Marotta - Che vergogna e che tristezza. Come faremo a difenderci? Dove possiamo scappare? Da quanto apprendiamo la Regione spenderà 35 milioni di euro per un potente sistema di digitalizzazione delle reti radio provinciali per i radiocollegamenti sul territorio, con l'introduzione di questa potentissima dorsale tecnologica e la realizzazione di un sistema di videosorveglianza di nuova generazione. Questa ulteriore minaccia si aggiunge alle altre installazioni di radio tv e telefonia cellulare che già insistono nel centro urbano e in contesti di alto valore naturalistico e paesaggistico e vicine a zone densamente abitate come quella di Monte Gibli dove nei primi giorni di aprile sono cominciati i lavori per l'installazione di un ulteriore impianto, di grandi dimensioni, presumibilmente utile alla trasmissione radio».
Intanto il deputato di Sel Erasmo Palazzotto ha presentato un'interrogazione parlamentare ai ministri dell'Ambiente, della Salute e dello Sviluppo economico al fine di fare chiarezza sulla legittimità delle installazioni di Monte Gibli e sulla eventuale nocività delle stesse.
«A seguito di una raccolta firme, cui hanno aderito 1.200 cittadini - si legge nell'interrogazione - il comitato ha interpellato le autorità locali e regionali, per conoscere la procedura autorizzativa delle installazioni e per avere rassicurazioni circa l'impatto ambientale delle stesse. L'autorità regionale Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) e l'ufficio sanitario locale non hanno però dato alcun riscontro ed anche la risposta del Comune di Mazzarino (benché l'interpellanza sia stata sottoscritta da 10 consiglieri comunali) non è stata esaustiva».
«I lavori di costruzione della nuova antenna sono stati però sospesi - continua - presumibilmente a seguito delle pressioni dello stesso comitato, che ritiene che a Mazzarino vi sia un'alta incidenza di patologie, soprattutto tumorali, potenzialmente correlate all'inquinamento elettromagnetico. Per queste ragioni si interrogano i Ministri se tutte le procedure legali per l'installazione delle antenne radio esistenti, nonché di quelle in via di costruzione su Monte Gibli siano state legalmente poste in essere».
«Si chiede inoltre ai Ministri - conclude l'esponente di Sel - se intendono promuovere studi di carattere epidemiologico per accertare l'incidenza di patologie correlate all'inquinamento elettromagnetico nella zona di Monte Gibli».
Concetta Santagati
14 Giugno 2013
Ma è veramente necessario questo ponte radio?
Continuamente ci dicono che per i forestali soldi non ce ne sono, in questo momento di crisi la priorità deve essere data ai lavoratori, tutte le altre cose possono attendere. Ancora una volta, con questo investimento si preferisce penalizzare gli operai. A gran voce tutti, chiediamo la continuità lavorativa oltre le giornate garantite, i fondi ci sono e questi 35 milioni ne sono una prova. Le antenne possono attendere, se poi devono fare pure male alla salute dei cittadini, allora la beffa è doppia.
Il lavoro prima di tutto!
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