Tensione fra Crocetta e gli alleati
E sul bilancio scoppia il “caso teatri”
Si è concluso con un sostanziale nulla di fatto il vertice di maggioranza, in due tempi, convocato dal governatore Crocetta ed iniziato con quasi 3 ore di ritardo oggi a Palazzo dei Normanni.
Un vertice ad alta tensione non solo per gli argomenti interni alla maggioranza stessa ma anche per i tagli al bilancio che si sono discussi e per la presenza dei precari a Palazzo dei Normanni che hanno dato vita ad uno scontro non da poco col governatore.
Convocato per le 13, il vertice è iniziato poco prima delle 16 e si è svolto in due puntate. La prima è stato un vero e proprio soliloquio del Presidente della Regione. Palesemente nervoso Crocetta ha inscenato uno sfogo a tutto campo accusando soprattutto l’Udc di “infedeltà coniugale”. Un lungo intervento al quale nessuno ha potuto replicare. Quando la tensione ha rischiato di superare il limite di guardia è arrivato l’intervallo reso, ufficialmente, necessario per incontrare i precari che attendevano il sala gialla.
Qui Crocetta ha completato il suo sfogo scontrandosi anche con i lavoratori che temono di restare fuori dalle proroghe. I precari degli enti locali, a loro volta eccessivamente nervosi, hanno dato vita ad un confronto al limite dello scontro fisico.
Letteralmente “fuggito” dalla Sala Gialla da una porta laterale, Crocetta ha potuto riprendere il vertice intorno alle 18,30. Seconda puntata, però, dedicata esclusivamente al bilancio di previsione. Nessun chiarimento, dunque, in sede di maggioranza dove tutti i mal di pancia restano ed a questi si aggiunge quello presidenziale.
Le tensioni interne alla maggioranza, dunque, si sono spostate proprio sul bilancio. A fronte dell’annunciata quadratura del cerchio da parte dell’assessore al bilancio Luca Bianchi, che ha confermato di aver trovato le risorse per Enti Locali, Forestali e Precari, si registrano, però, tagli complessivi al bilancio vicini al 30%.
La soppressa tabella H tornerà a vedere la luce sotto altro nome ed in altra forma. Rispetto ai precedenti 56 milioni di euro, però, disporrà soltanto della metà, circa 24 milioni. la distribuzione di queste risorse sarà fatta in un secondo momento e in base a criteri ancora non definiti. Numerose le associazioni che chiuderanno per assenza di contribuzione regionale.
Altro fronte di scontro è quello della cultura. A rischio nella ex tabella H anche le associazioni musicali. Poi c’è la vicenda teatri. Dei 51 milioni di euro di contribuzioni per i teatri ne resteranno in bilancio solo 38. Di questi 37 sono destinati ai teatri pubblici e solo 1 ai teatri privati.
“Questa scelta mette a rischio ben 2500 posti di lavoro – dice Alice Anselmo del gruppo democratici e Riformisti – su questo tema sarà battaglia dura. Difenderò questa categoria presentando emendamenti in commissione Bilancio, anche perché non mi sembra che i teatri pubblici meritino di più davanti all’assenza totale di grandi produzioni operistiche e di ballo. Più in generale valuteremo meglio la nostra posizione politica sul bilancio della Regione dopo una riunione del nostro gruppo parlamentare”.
Crocetta e le imboscate all'Ars
Un vertice ad alta tensione non solo per gli argomenti interni alla maggioranza stessa ma anche per i tagli al bilancio che si sono discussi e per la presenza dei precari a Palazzo dei Normanni che hanno dato vita ad uno scontro non da poco col governatore.
Convocato per le 13, il vertice è iniziato poco prima delle 16 e si è svolto in due puntate. La prima è stato un vero e proprio soliloquio del Presidente della Regione. Palesemente nervoso Crocetta ha inscenato uno sfogo a tutto campo accusando soprattutto l’Udc di “infedeltà coniugale”. Un lungo intervento al quale nessuno ha potuto replicare. Quando la tensione ha rischiato di superare il limite di guardia è arrivato l’intervallo reso, ufficialmente, necessario per incontrare i precari che attendevano il sala gialla.
Qui Crocetta ha completato il suo sfogo scontrandosi anche con i lavoratori che temono di restare fuori dalle proroghe. I precari degli enti locali, a loro volta eccessivamente nervosi, hanno dato vita ad un confronto al limite dello scontro fisico.
Letteralmente “fuggito” dalla Sala Gialla da una porta laterale, Crocetta ha potuto riprendere il vertice intorno alle 18,30. Seconda puntata, però, dedicata esclusivamente al bilancio di previsione. Nessun chiarimento, dunque, in sede di maggioranza dove tutti i mal di pancia restano ed a questi si aggiunge quello presidenziale.
Le tensioni interne alla maggioranza, dunque, si sono spostate proprio sul bilancio. A fronte dell’annunciata quadratura del cerchio da parte dell’assessore al bilancio Luca Bianchi, che ha confermato di aver trovato le risorse per Enti Locali, Forestali e Precari, si registrano, però, tagli complessivi al bilancio vicini al 30%.
La soppressa tabella H tornerà a vedere la luce sotto altro nome ed in altra forma. Rispetto ai precedenti 56 milioni di euro, però, disporrà soltanto della metà, circa 24 milioni. la distribuzione di queste risorse sarà fatta in un secondo momento e in base a criteri ancora non definiti. Numerose le associazioni che chiuderanno per assenza di contribuzione regionale.
Altro fronte di scontro è quello della cultura. A rischio nella ex tabella H anche le associazioni musicali. Poi c’è la vicenda teatri. Dei 51 milioni di euro di contribuzioni per i teatri ne resteranno in bilancio solo 38. Di questi 37 sono destinati ai teatri pubblici e solo 1 ai teatri privati.
“Questa scelta mette a rischio ben 2500 posti di lavoro – dice Alice Anselmo del gruppo democratici e Riformisti – su questo tema sarà battaglia dura. Difenderò questa categoria presentando emendamenti in commissione Bilancio, anche perché non mi sembra che i teatri pubblici meritino di più davanti all’assenza totale di grandi produzioni operistiche e di ballo. Più in generale valuteremo meglio la nostra posizione politica sul bilancio della Regione dopo una riunione del nostro gruppo parlamentare”.
10 Aprile 2013
Crocetta e le imboscate all'Ars
"I franchi tiratori? Nell'Udc"
Sul tavolo del vertice di maggioranza proprio i rapporti nel centrosinistra, i malumori per alcune scelte autonome del presidente, quali la nomina dei due assessori Stancheris e Sgarlata e di Ingroia alla guida di Riscossione Sicilia
di EMANUELE LAURIA
I sospetti hanno un volto ben preciso, secondo Rosario
Crocetta: è l'Udc ad avere "tradito" il presidente della Regione,
mettendo a rischio la sua elezione fra i tre partecipanti alle votazioni
per il Quirinale. "Poverini se hanno problemi, che ci posso fare", così
Crocetta, a margine del vertice di maggioranza, ha commentato il
risultato dello scrutinio di ieri all'Ars. Il governatore ha ottenuto 29
preferenze, una dozzina meno di quelle dei partiti che lo sostengono.
"Non c'è alcun problema ufficiale con l'Udc in questo momento", dice
Crocetta, che ha aggiunto: "È certo però che qualcuno ha votato
diversamente. Sicuramente non penso che il Pd o Il megafono abbiano
votato contro, dunque per esclusione... Forse non tutto l'Udc, ma una
parte ha fatto questa operazione trasversale. Ma per carità, non vorrei
commentare queste cose".
Assente al vertice il segretario dell'Udc Gianpiero D'Alia: "Non l'ho sentito. Veramente avrebbe dovuto essere D'Alia a chiamarmi, con questi risultati". Secondo il presidente "il problema che si pone nella maggioranza è adesso con chi non condivide il metodo Crocetta, un metodo molto duro, che può non piacere: magari non me lo si dice ufficialmente, ma nel segreto. Io però non sono un tipo da inciucio, anzi se non mi votavano mi sarei risparmiato il viaggio, così lavoravo meglio per la Sicilia".
Sul tavolo della coalizione proprio i rapporti nel centrosinistra, i malumori per alcune scelte autonome
Assente al vertice il segretario dell'Udc Gianpiero D'Alia: "Non l'ho sentito. Veramente avrebbe dovuto essere D'Alia a chiamarmi, con questi risultati". Secondo il presidente "il problema che si pone nella maggioranza è adesso con chi non condivide il metodo Crocetta, un metodo molto duro, che può non piacere: magari non me lo si dice ufficialmente, ma nel segreto. Io però non sono un tipo da inciucio, anzi se non mi votavano mi sarei risparmiato il viaggio, così lavoravo meglio per la Sicilia".
Sul tavolo della coalizione proprio i rapporti nel centrosinistra, i malumori per alcune scelte autonome
del presidente, quali la nomina dei due assessori Stancheris e
Sgarlata e di Antonio Ingroia alla guida di Riscossione. Ma all'ordine
del giorno anche amministrative e bilancio. "Non c'è bisogno che i
precari facciano scioperi né manifestazioni. Abbiamo previsto le somme a
copertura dei loro contratti per l'intero anno, senza alcuna riduzione
del 20 per cento", dice Crocetta. "Nei provvedimenti finanziari che la
giunta si appresta a varare - prosegue - si troveranno i soldi per i
precari, per i forestali, per la cultura, con una parte sostanziale
della tabella che andrà però rivista secondo un criterio diverso. Gli
enti meritori saranno premiati mentre chi pensa di rubare denaro
pubblico può scordarsi alcun tipo di contributo".
10 Aprile 2013
Nel frattempo però la categoria dei forestali non viene ricevuta.
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