Lillo Miceli Palermo
Lillo Miceli
Palermo. Se il buon giorno si vede dal mattino, dopo la bocciatura in commissione Sanità dei ticket sui ricoveri ospedalieri per le fasce di reddito oltre i 50 mila euro, si può facilmente immaginare quanto accidentato sarà l'iter parlamentare del Bilancio di previsione per il 2013 e del disegno di legge di stabilità. Una bocciatura che comporterà un minore incasso di 1,5 milioni per l'anno in corso e di 5,2 milioni l'anno per il 2014 e 2015. In commissione Sanità, inoltre, sono stati approvati una serie di emendamenti, proposti da Gino Ioppolo (Lista Musumeci) che ripristinano alcune voci di bilancio in favore di istituzioni che si occupano di assistenza ai malati ed ai più poveri.
Sempre sul fronte della sanità pubblica, va precisato che non viene abolita la figura del direttore amministrativo e di quello sanitario delle aziende, ma si ritiene ormai superfluo il ruolo del coodinatore amministrativo e sanitario. Ciò consentirà di «semplificare e razionalizzare l'organizzazione dei distretti ospedalieri e sanitari, ma anche di contenere la spesa pubblica».
Spigolando tra gli articoli del disegno di legge di stabilità emergono diverse norme che hanno l'obiettivo di contenere la spesa. Per le società partecipate, ad esempio, non solo è prevista la riduzione del costo dei contratti di servizio, ma anche la contrazione delle spese del personale, «anche attraverso la trasformazione dei contratti di lavoro da tempo pieno a tempo parziale».
Il governo regionale, per ridurre i dipendenti in organico, per il quadriennio 2013-2016, in deroga alla cosiddetta «legge Fornero», collocherà in quiescenza i dipendenti che a 60 anni e 3 mesi abbiano maturato i requisiti per andare in pensione. Si calcola che saranno circa mille i dipendenti che potranno andare in pensione, ma non saranno sostituiti. Obiettivo del governo è anche quello di ridurre il numero dei precari degli enti locali, prevedendo il loro impiego in altre attività.
Dei circa settanta articoli del maxiemendamento alla finanziaria, il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ne ha stralciati quattro. Sono quelli che riguardano la pubblicità istituzionale, la pubblicazione dei bandi di gara, la creazione dell'Autorità sui contratti che dovrebbe essere guidata da Gaetano Grasso, e la presenza nei consigli di amministrazione di «under 35». Ardizzone avrà avuto le sue ragioni nel ritenere non inerenti la materia della finanziaria questi quattro articoli che hanno l'obiettivo di rendere trasparente la pubblica amministrazione le cui opacità sono state occultate proprio dalla mancanza di comunicazione al grande pubblico delle spese effettuate dai singoli enti. Probabilmente, parecchi sprechi sarebbero venuti a galla se fossero stati pubblicati i bilanci, così come molti appalti e sub-appalti non sarebbero finiti in mano ad imprese controllate dalla mafia, se tutte le procedure fossero state rese di pubblico dominio.
Per meglio affrontare la grave crisi che da anni attanaglia l'agricoltura, uno dei settori principali dell'economina siciliana, è prevista la riorganizzazione dell'assessorato regionale alle Risorse agricole e alimentari: gli attuali quattro dipartimenti saranno ridotti a tre. Confermato il dipartimento della Pesca, mentre quello che attualemte si occupa degli interventi strutturali, si chiamerà dipartimento Agricoltura. Sarà istituito il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale che assorbirà le competenze dell'Azienda foreste demaniali, anche nell'ottica di un più razionale utilizzo della manodopera bracciantile in ambiti diversi da quello boschivo, per una più efficace gestione del territorio. Insomma, gli operai della forestale, per i quali sono stati stanziati 250 milioni di euro per le «garanzie occupazionali», potranno essere impiegati anche in attività extraboschive, come la pulizia dei siti archeologici. Il primo progetto-guida è stato avviato nel sito archeologico «Neapolis», a Siracusa.
I nuovi documenti finanziari voluti dall'assessore all'Economia, Luca Bianchi, sono stati redatti all'insegna della riqualificazione della spesa. I tagli in alcuni casi sono inevitabili. Ma il progetto del governo è soggetto a subire diversi cambiamenti. I primi segnali sono già arrivati dalla commissione Sanità. E nuove uscite potrebbero essere aggiunte se nelle commissioni di merito, che oggi entreranno nel pieno dei lavori, saranno approvati emendamenti di spesa su voci magari tagliate o ridotte. A quel punto la faticosa manovra finanziaria correrebbe il rischio di saltare. Emendamenti potranno essere presentati anche dopo la discussione generale in Aula. Il governo potrebbe essere costretto a riscrivere il maxiemendamento.
19 Aprile 2013
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