I sindacati sono d'accordo
«Province, giusto abolirle»
Ma si chiedono certezze per i lavoratori precari in servizio nell'ente
Unanime giudizio positivo dei sindacati sul provvedimento di eliminazione delle province, pur con qualche riserva in ordine al nuovo assetto che il governo regionale dovrà dare successivamente ai liberi consorzi che dovranno nascere entro la fine dell'anno. «Quando si parla di riduzione degli sprechi - afferma il neosegretario territoriale agrigentino della Cisl Maurizio Saia - non possiamo non essere d'accordo. Ben venga dunque l'abolizione delle Province, a patto però che al posto dell'ente soppresso non nascano venti consorzi. Ovviamente ci sono poi alcuni problemi che vanno affrontati, a partire dalla sistemazione del personale, sia quello di ruolo che soprattutto quello a tempo determinato. Ai precari in particolare devono essere fornite precise garanzie, altrimenti rischiano di rimanere tagliati fuori. E poi c'è tutta la parte amministrativa da regolamentare (proprietà, competenze, eccetera) ».
«La Uil - afferma il segretario provinciale Aldo Broccio - saluta positivamente questa legge, perché consentirà un notevole risparmio di risorse finanziarie pubbliche che potranno essere impegnate per fare fronte alle varie emergenze del territorio siciliano. Occorre però non vanificare lo sforzo legislativo appena compiuto; riteniamo non coerente l'abolizione di nove provincie e la creazione di un numero superiore di "Liberi Consorzi fra Comuni". Riteniamo che tale scelta debba essere ben ponderata oltre che equilibrata, avviando da subito il confronto con la parti sociali per quanto che riguarda il personale dipendente, che deve essere garantito. A questo punto è indispensabile avviare il confronto anche per i lavoratori precari che, alla luce dei risparmi che si coglieranno con tale riorganizzazione, dovranno essere stabilizzati e, tenuto conto che si ipotizzano risparmi notevoli, sarà doveroso confrontarsi anche per forestali, Formazione Professionale ed il Sistema Rifiuti, tutti settori ormai al collasso».
«E' un fatto assolutamente positivo - gli fa eco il segretario generale della Ugl Eugenio Bartoccelli - la funzione delle province è stata sempre residuale rispetto alla Regione ed ai comuni, se facciamo eccezione per la viabilità (che può tranquillamente passare a questi ultimi). Si dovrà fare attenzione sulla destinazione da dare ad alcuni servizi che sono stati di eccellenza, come l'assistenza ai bambini sordi e ciechi. Ovviamente si deve mettere mano alla destinazione da dare a taluni servizi, ma nel complesso non credo che ci mancheranno».
«Non mi sembra una cosa cattiva - è l'opinione di Massimo Raso, segretario generale Cgil - certo c'è da usare una certa cautela per vedere prima quali saranno le soluzioni adottate, soprattutto per la salvaguardia dei dipendenti, però mi sembra che il provvedimento vada nelkla giusta direzione. I consorzi risponderanno meglio alle esigenze dei singoli territori e garantiranno una maggiore governabilità. Ovviamente bisogna riparametrare sulla stessa base anche i servizi più grossi, come quello di igiene ambientale e quello della erogazione idrica. Ma una cosa è certa, le province non hanno mai assunto quel ruolo di coordinamento economico per il quale erano nate».
Salvatore Fucà
22 Marzo 2013
Da quello che si legge, i forestali oltre ad essere la categoria più anziana, sono anche precari di serie B.
Allo stato attuale non siamo per niente soddisfatti. Pretendiamo anche noi la stabilizzazione.
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