Economia. Confartigianato: ridurre le imposte locali
Crisi, i numeri si aggravano
Il congresso della Cisl aperto ieri a Palermo
Foto lasicilia.it
Massimo Gucciardo
Sono di più le aziende che chiudono rispetto a quelle che aprono. Questi i dati di Confartigianato: nei primi 9 mesi del 2012 si sono iscritte 864 nuove imprese a fronte di 1.067 cessazioni, un trend che continua dal 2007. In 5 anni il saldo negativo ha raggiunto quota 1.884. E le categorie produttive lanciano un appello agli enti locali per abbassare la pressione fiscale a piccole e medie imprese. «Nei prossimi giorni - risponde Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale - sarà presentata in Aula una mozione per ridurre l'imposizione fiscale locale (Tosap, Tarsu e Imu) a queste categorie produttive e per invitare l'amministrazione a farsi carico di iniziative rivolte al contenimento dell'Irap».
La crisi delle aziende è anche al centro della relazione di Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl di Palermo e Trapani, letta ieri durante il primo giorno del congresso territoriale che eleggerà questo pomeriggio il nuovo direttivo. E' l'ultimo passo del processo di accorpamento delle unioni sindacali territoriali. «Uniamo le forze - continua Milazzo - nei presidi zonali per coprire meglio il territorio. Su 122 comuni avremo 90 sedi periferiche tra Palermo e Trapani, che consentiranno di accentuare il legame con le realtà locali. Le aziende chiudono, mancano le infrastrutture e i Comuni vanno verso il dissesto. Serve un patto forte, fra imprenditoria, governo nazionale, regionale, amministrazione comunale e parti sociali, a partire dalla risoluzione delle vertenze aperte». Per rafforzare il concetto, ecco alcuni dati: «Il Pil - analizza - in 4 anni è calato a Palermo dell'8,2%, con una contrazione del 27% degli occupati e rischiano di sparire 8.219 imprese, mentre a Trapani hanno chiuso 3mila aziende in 3 anni».
La chiave di tutto, secondo il segretario, è pianificare la programmazione degli interventi. «Si deve partire - spiega Milazzo - dalla riorganizzazione degli enti locali. Il disegno di legge regionale sull'abolizione delle province è un primo passo, ma non basta cambiarne il nome. Si devono creare consorzi di Comuni per concentrare le risorse».
Un modo per aiutare i Comuni ad uscire dal baratro finanziario («bisogna redarre ipotesi di bilancio consolidato, o si rischia l'interruzione dei servizi») e per impiegare - secondo la Cisl - le risorse liberate dai risparmi amministrativi e da una oculata ricerca di fondi europei, nell'edilizia e nel turismo.
«Il comparto delle costruzioni - continua il segretario - è ciclicamente il volano dell'economia. Gli sforzi vanno concentrati sulle infrastrutture: quelle cittadine (realizzando i progetti rimasti sulla carta come metropolitana leggera automatica e tangenziale) e quelle extraurbane, in primis i collegamenti tra le aree industriali e l'aeroporto e quello ferroviario tra gli scali di Palermo e Trapani».
Qui si ricollega il secondo obiettivo, l'aumento della ricezione turistica. «E' fondamentale - osserva - puntare sul settore agroalimentare (evidenziando le specificità locali) e sul turismo congressuale: sono 20 anni che chiediamo la realizzazione di un centro congressi nel Capoluogo. Inoltre sarebbe il caso di allungare la stagione balneare. Ma non bisogna dimenticare la valorizzazione dei beni monumentali e naturalistici, per i quali si potrebbero impiegare i dipendenti della forestale. Progetti per i quali si deve costituire un sistema di coordinamento, che noi pensiamo possa essere affidato ai nuovi enti intermedi».
08 Marzo 2013
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