01 gennaio 2013

REGIONE SICILIA: LA SPESA VIENE RIDOTTA DELL'8%




L'assessore all'Economia, Bianchi: «La spesa viene ridotta dell'8%»

Enti locali e forestali. Per i trasferimenti sono stati stanziati rispettivamente 300 e 100 milioni di euro

 

Foto lasicilia.it


Lillo Miceli
Palermo. «Sono finiti i tempi in cui mamma Regione paga per tutti. Per la prima volta non si spende più di quanto entra». E' l'avvertimento lanciato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, agli amministratori degli enti locali, ma anche degli enti e delle società che finora hanno visto ripianati i loro debiti da «mamma Regione». E quella che dovrebbe essere una buona pratica, tenere i conti in equilibrio, specialmente quando si maneggia denaro pubblico, in Sicilia diventa rivoluzionario. Nel passato non si è badato a spese, fino a grattare il fondo del barile. Gli unici soldi per investimenti di cui dispone la Regione, sono i fondi europei.
Le difficoltà sono venute a galla nella redazione del Bilancio di previsione per il 2013 che deve fare i conti con i tagli imposti dai governi nazionali che ammontano ad oltre 900 milioni di euro. Un'operazione non semplice che l'assessore all'Economia, Luca Bianchi, ha illustrato ieri nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme con Crocetta, poche ore prima che il ddl venisse inviato all'Ars per l'approvazione dell'esercizio provvisorio per 4 mesi avvenuta in nottata con 51 sì, 12 no e 8 astenuti. Approvata anche la proroga dei precari.
«Chiediamo sacrifici a tutti i siciliani - ha detto Bianchi - salvaguardando le fasce più deboli. Si tratta di una manovra complicata e dolorosa. La spesa nel complesso viene tagliata dell'8%, ma alcuni capitoli sono ridotti del 40% ed altri del 20% e non ci sono tagli orizzontali. Ciò comporterà un risparmio di 60 milioni di euro per i servizi rispetto ai 200 milioni di spesa sostenuta del 2011. Si tratta di una manovra imponente. Per quanto riguarda i precari, non abbiamo mai avuto problemi di copertura finanziaria, ma è stato ritenuto utile, anche su suggerimento del Commissario dello Stato, allinearci alla norma statale e all'esercizio provvisorio». Che sarà chiesto per la durata di quattro mesi. «Ma non è detto - ha sottolineato Crocetta - che non si riesca ad approvare bilancio e finanziaria molto tempo prima».
Una manovra complessa, dunque, anche perché, come ha spiegato Bianchi, «alcuni capitoli di bilancio li abbiamo trovati con appostamenti pari a zero». E non capitoli qualunque, ma quelli per i trasferimenti agli enti locali e per i forestali. «Per queste due voci - ha continuato l'assessore all'Economia - abbiamo stanziato 300 milioni per gli enti locali, a fronte di un fabbisogno di 600 milioni; 100 milioni per i forestali. Risorse insufficienti, ma partivamo da zero e sicuramente saranno integrate». Con la riduzione del salario accessorio dei dirigenti si avrà un risparmio di 5,2 milioni di euro.
Non solo tagli, ma anche un'«operazione verità» è stata fatta sul bilancio regionale, in particolare per ciò che riguarda i residui attivi che sulla carta ammonterebbero a circa 13 miliardi di euro che la Regione dovrebbe in parte riscuotere come tributi, 5 miliardi di euro, (alcuni risalgono al 2000), mentre ammontano a circa 8 miliardi i crediti vantati nei confronti dello Stato. Sui 5 miliardi di crediti non riscossi si pensa di mettere una pietra tombale; i crediti vantati nei confronti dello Stato si spera di recuperarli. In ogni caso, i conti della Regione sono in equilibrio e non si corre rischio di default. Ma il bilancio è ingessato, su 24 miliardi circa la metà è assorbito da spesa sanitaria ed enti locali.
Inoltre, sono stati creati due fondi di 100 milioni di euro ciascuno: uno, per la cancellazione dei residui attivi; uno, per compensare ventuali minori entrate. Dunque, una ripulitura del bilancio, eliminando entrate impossibili o voci aleatorie come la valorizzazione e la vendita del patrimonio immobiliare. Per i precari è prevista la spesa di 330 milioni, appostati nel fondo globale. Sarebbe stato, invece, bloccato l'adeguamento delle pensioni di reversibilità delle pensioni regionali a quelle statali.
Crocetta ha annunciato che la Regione intende uscire, anzi, «fuggire» dal capitale delle società private, «che hanno prodotto solo debiti. Per esempio, nonostante i soldi spesi la Regione non ha un'informatizzazione centralizzata. Ogni dipartimento si è fatto il proprio. La società Sicilia e Servizi ci costa tanto. Forse sarebbe opportuno privatizzare il servizio. Con l'affidamento in house, invece che risparmiare abbiamo sprecato».

30 Dicembre 2012 
 



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