Crocetta: " la nostra sarà la Regione a sette stelle"
Lillo Miceli
Palermo. Se i proponimenti diventeranno atti concreti, la rivoluzione alla Regione si può dire che è veramente iniziata. Il presidente Rosario Crocetta, dopo lo scambio di consegne con il suo predecessore Raffaele Lombardo, non ha perso tempo nell'illustrare i primi provvedimenti già pronti per essere approvati in via amministrativa, quindi, dalla giunta, mentre altri saranno trasmessi all'Ars non appena si sarà insediata. Ma fin dalle prime battute, Crocetta ha fatto intendere che la sua amministrazione non farà sconti a nessuno. «La nostra - ha detto lanciando una frecciata al M5S - sarà una Regione a 7 stelle. La scelta del rigore sarà al primo punto dell'attività della giunta. Ma anche l'Ars dovrà risparmiare, rinunciare a parecchi privilegi. Non potremo tollerare ancora uno stipendio di 400 mila euro l'anno per il segretario generale. Azzererò tutte le consulenze e dobbiamo riorganizzare la spesa. Faremo a meno anche dei dirigenti generali esterni, tranne che non vi sia qualche professionalità della quale non possiamo fare a meno. Risparmiare brutalmente solo per restare dentro il Patto di stabilità, sarebbe un errore. Invece, bisogna capire come si spendono i soldi pubblici, dobbiamo finirla con i tecnicismi».
Crocetta si avvarrà della collaborazione dell'avvocato Stefano Polizzotto, nominato capo della segreteria tecnica, e del capo di gabinetto, Enza Cilia Platamone, per dare impulso alla sua azione amministrativa.
«I problemi vanno affrontati preventivamente - ha continuato Crocetta - così come abbiamo fatto con i forestali: c'era un problema di copertura finanziaria e l'abbiamo risolto. Ma va anche intrapresa un'azione di progressiva riduzione del costo di questo personale. Per esempio, non ricorrere ad appalti per lavori che possono essere realizzati con questi lavoratori. Nel caso in cui bisogna, invece, ricorrere alle gare, le imprese dovranno attingere da questo bacino di lavoratori. Credo che in un paio d'anni il problema possa essere risolto».
Per quanto riguarda i rifiuti, per evitare che fra qualche settimane le città siciliane siano sommerse dall'immondizia, considerato che i Comuni non pagano gli Ato e gli Ato non pagano le imprese, è previsto «l'immediato sblocco del fondo di rotazione delle Autonomie locali: i comuni riceveranno 100 milioni l'anno, 500 milioni in cinque anni, che restituiranno alla Regione in vent'anni. Non vogliamo distruggere i comuni. Però, invieremo commissari in tutti quelli che entro il 31 ottobre non hanno approvato i bilanci. Molti consigli comunali non hanno approvato gli aumenti tariffari e 20 comuni rischiano il dissesto perché non sono stati approvati questi piccoli adeguamenti. C'è una legge che impone di adeguare periodicamente le tariffe, ma viene ignorata perché non sono previste sanzioni. Presenteremo un emendamento alla Finaziaria per cambiare questa legge che non vale nulla senza sanzioni. I comuni sono soffocati dalla morsa dei debiti, le cooperative che svolgono servizi sociali da mesi non pagano gli stipendi. Abbiamo sbloccato circa 42 milioni di euro per pagare la terza trimestralità e dare così una boccata d'ossigeno. In questo modo facciamo funzionare comuni e province che erano bloccati da mesi».
Il presidente della Regione, lunedì e mercoledì si dividerà tra Bruxelles e Roma dove avvierà la ricontrattazione del Patto di stabilità: «Perché quando si è speso troppo - ha sottolineato - il rientro non può avvenire in un solo esercizio, ma in due-tre anni». Nel frattempo, a Palermo si lavorerà per definite il Dpf e il disegno di legge di stabilità e per mettere a punto norme in grado di dare un taglio agli attuali meccanismi burocratici e attrarre investimenti privati. Quindi, sarà creata una task force per sbloccare tutte le autorizzazioni che possono portare investimenti e, dunque, tributi nelle casse regionali.
Gli assessori, dirigenti generali, capi di gabinetto non avranno più l'auto blu con autista, ma si passerà al «car shering». Ciò comporterà un risparmio almeno del 20%. Ma il vero guadagno per le casse regionali, sarà lo scioglimento di tutti i Cda, collegi di revisori dei conti, commissari liquidatori di tutti quegli enti e società in liquidazione da quasi un ventennio, ancora in vita, e che costano circa 1 miliardo di euro l'anno. «Questo patrimonio sarà acquisito dai singoli rami dell'amministrazione regionale - ha specificato Crocetta - perché è incredibile tutto ciò. Bastava poco per recuperare un miliardo e non mandare in sofferenza comuni e imprese. Del patrimonio se ne potrà occupare, senza costare nulla, qualche dirigente regionale senza incarico. Tutto ciò sarà fatto con la Finanziaria che la giunta varerà fra tre settimane». Poi toccherà all'Ars.
Sugli assessori, il solito refrain: «Al momento sono solo due: Lucia Borsellino e Franco Battiato, gli altri giovedì.
Crocetta, nel corso della conferenza stampa, ha affrontato parecchi argomenti, a cominciare dal personale che nonostante sia parecchio prende anche lo straordinario. La proposta è di ridurlo del 30%. Anche i componenti l'ufficio di gabinetto, la segreteria tecnica e la segretaria del presidente saranno ridotti, nonché il budget per le missioni. Crocetta cita una celebre frase di Pasolini: «Io so, ma non ho le prove». Invece, il governatore, ora che è dentro il Palazzo, le cose le sa: e bisogna essere conseguenti.
Il governo regionale vorrebbe dare un taglio netto, come detto, ai privilegi dell'Ars. E non solo a quelle dei deputati. «Manderemo una nota al presidente dell'Ars per sollecitare il contenimento delle spese. E, comunque, bisogna evitare che un deputato guadagni meno di un funzionario dell'Ars». I tentativi del passato sono andati a vuoto. Ma questa volta c'è il M5S che potrebbe fare saltare l'arroccamento. «E' ora di cambiare stile», ha concluso Crocetta.
11 Novembre 2012
Presidente Crocetta, da quello che si evince, temiamo che la problematica che riguarda i forestali non è del tutta risolta. Ancora un'altro sforzo.
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