Retromarcia sulla Valenti e assessori creativi
Crocetta presenta la giunta della rivoluzione
di Accursio Sabella
LA PRIMA GIUNTA DELL'ERA CROCETTA. Il governatore "congela" la situazione dell'assessore agli Enti locali: "Voglio approfondirla bene". Ma lascia intendere di essere orientato a mantenere la Valenti in giunta. Il caso del figlio del fisico "è un problema risolto". Assente Marino, si attende il Csm. LE FOTO
PALERMO - Due poltrone erano vuote. Ma quei posti sono già prenotati. Nella prima giunta dell'era Crocetta spiccano le defezioni del pm Nicolò Marino e di Patrizia Valenti. E se per il primo il ritardo è solo legato a un fatto “burocratico”, per l'assessore agli Enti locali la faccenda è un po' più complicata. Il governatore, infatti, aveva reagito con sdegno dopo la pubblicazione su Live Sicilia della notizia di un rinvio a giudizio per omissione d'atti d'ufficio per la Valenti, scelta come “tecnico” di area Udc. Una reazione, quella del governatore, che non sembrava lasciare spazio a dubbi: “L'assessore non mi ha avvisato di questa vicenda. La Valenti è stata sleale, ne tragga le conseguenze”. E la dirigente, in effetti, a quelle parole ha reagito subito rimettendo nelle mani di Crocetta il proprio mandato. Così, una certa sorpresa ha destato stamattina proprio l'arrivo a Palazzo d'Orleans della stessa Valenti. Sembra abbia incontrato lo stesso Crocetta, poi ha lasciato il palazzo. Ma ancora più sorprendente, durante la conferenza stampa che ha seguito la giunta, è stata la ricostruzione della vicenda da parte del governatore, secondo cui la Valenti sarebbe stata “vittima di un assedio mediatico che voleva farla passare per una criminale. Io penso – ha aggiunto Crocetta – che quello che è successo a lei, un'omissione di atti d'ufficio può capitare ad ogni amministratore. Ma i giornali hanno voluto puntare il dito contro di lei”. Come se le definizioni di “sleale e scorretta” fossero giunte dai giornali. A Crocetta, allora, resta solo una mezza ammissione: “Se Patrizia di quella vicenda – ha detto – avesse parlato prima della nomina, ne avremmo dato notizia subito all'opinione pubblica, chiarendo ogni aspetto. Adesso – ha proseguito – voglio valutare con calma, e più con la testa che con la pancia, questa situazione. Spero sia ancora recuperabile”. Tradotto: anche Patrizia Valenti, salvo sorprese, farà parte della giunta di Crocetta, così come deciso qualche giorno fa. L'altra sedia “vuota”, come detto, verrà riempita da Nicolò Marino. Manca solo uno “step”: la cosiddetta “immissione in ruolo” che dovrà concedere il Csm. Insomma, al momento, Marino è a tutti gli effetti un pubblico ministero. Assessore lo diventerà presto.Intanto, con gli altri assessori oggi Crocetta avrebbe parlato di spending review: “Abbiamo solo accennato – ha spiegato – ad alcuni degli interventi previsti. E anche lo Stato centrale, in questo caso, dovrà fare la sua parte. Penso, ad esempio, al fatto che alcune competenze che altrove sono statali, in Sicilia, Regione a Statuto speciale, sono a carico nostro. Penso ad esempio alle Soprintendenze o ai Forestali. Chiederemo che almeno queste voci vengano escluse dal patto di stabilità siciliano e passino a quello dello Stato”. Poi, ecco la nuova “grana”: quella che coinvolge il figlio del neo assessore Antonio Zichichi: “Il professore – ha assicurato Crocetta – non firmerà atti amministrativi finché non verrà eliminata ogni causa di incompatibilità o di contenzioso tra suo figlio e la Regione. Mi sembra – ha aggiunto – una decisione di buon senso e di grande eleganza”. E lo stesso Zichichi ha deciso di diffondere un comunicato stampa, col quale, tra le altre cose, punta il dito contro Nello Musumeci, che aveva sollevato il caso: “Ha detto cose false – ha attaccato lo scienziato – avrebbe fatto meglio a stare zitto”.
E il luminare è uno dei protagonisti di questa prima conferenza stampa. Alla domanda sui primi “progetti” in cantiere per rilanciare la cultura in Sicilia, ecco che Zichichi ha accennato a una “riunione a Londra nella quale si sarebbe dovuto parlare dei grandi problemi dell'ambiente”. Una riunione (per la cronaca, il tema era l'emergenza-acqua) disertata dallo scienziato “per venire qui a dare una mano a Crocetta. Una persona di grande intelligenza. Che io non conoscevo, ma che a volte, quando parla, sembra usare le mie stesse parole”. Ma Zichichi non vuole apparire come uomo delle “parole”. Semmai, come uomo dei “fatti”. “Io non prometto, ma realizzo. Come negli anni '70, quando completai il centro del Gran Sasso e ricevetti il plauso del presidente Pertini. Io – aggiunge - riesco, molto semplicemente, a fare le stesse cose degli altri in un tempo molto più breve”. E il tempo, in effetti, non pare un problema. Nemmeno quello da mettere a disposizione della giunta. “Posso fare l'assessore da Ginevra? Certo che posso. Posso fare l'assessore da qualunque parte del mondo. Del resto, con me collaborano persone che vivono in Cina, o in America, mica ci riuniamo sempre nello stesso posto...”.
E del resto, Zichichi non è un assessore “classico”. Lo ammette anche Franco Battiato: “Io e lui – ha detto – non siamo assessori 'politici'. Siamo due creativi. Ma siamo persone serie. Dateci tempo, e vedrete cosa saremo in grado di fare”. E a difendere la propria squadra, c'è sempre Crocetta: “Sbagliate – ha detto – a concentrarvi sul concetto di 'tempo'. Il tempo va visto in senso 'circolare': quello che è importante è come lo riempi. Per questo, uno scienziato e un artista dello spessore di Zichichi e Battiato, saranno in grado di fare tante cose buone per la Sicilia, a prescindere dal tempo che dedicheranno al governo. La gente sbaglia – insiste – quando pensa che uno scienziato, o un cantautore o una studentessa non possano governare bene”. E l'ultimo riferimento va a Nelli Scilabra, assessore alla Formazione professionale, finita al centro delle polemiche a causa della propria carriera universitaria un po' frenata dall'impegno politico. Lei, sceglie poche e misurate parole: “Datemi un po' di tempo per lavorare, e poi mi giudicherete”, ha detto. Nella giunta “di alto profilo”, insomma, ha scelto il profilo basso. Chapeau.
30 Novembre 2012
Quello che ci aspettavamo oggi era qualche provvedimento a nostro favore, addio alle giornate del 2011. Inizia male per noi la prima Giunta.
Forestali – Flai-Cgil,: anche per quest’anno si deve rispettare l’accordo del 2009
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