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Esa, situazione esplosiva Nessuna certezza
per i lavoratori sia per gli stipendi arretrati che per il loro futuro nell'Ente
In stato di agitazione dai primi di ottobre i lavoratori a tempo determinato dell'Esa di Agrigento, che attendono da 3 mesi il loro stipendio e vedono addensarsi sul loro futuro nubi sempre più nere. Tutto è fermo, si ricorderà, per la decisione del commissario dello Stato, del maggio scorso, di impugnare la richiesta di un mutuo da parte della Regione da oltre 500 milioni per pagare stipendi di forestali e lavoratori Esa. Da allora è stata avviata un'altalena di responsabilità, raggiungendo accordi che dopo poco tempo crollavano. "E' una storia infinita - spiega il coordinatore regionale Esa di Flai Cgil -, perché siamo ormai abituati a doverci battere periodicamente per poter avere riconosciuti i nostri diritti. Il problema adesso è che non vi sono in alcun modo spiragli per il futuro". La situazione, tra l'altro, interessa particolarmente la nostra provincia, dato che su circa 500 lavoratori a tempo determinato in Sicilia, la metà sono proprio sul nostro territorio. Una risorsa lavorativa importante ad oggi mortificata e non utilizzata. Se a bloccare tutto fino ad oggi sono stati i vincoli del patto di stabilità, adesso nuovi spiragli si potrebbero aprire dopo lo stanziamento di 420 milioni di euro della Giunta di Governo, utili tra le altre cose, a pagare i forestali. I lavoratori Esa continueranno anche domani la loro assemblea permanente, e incontreranno alle 10.30 i segretari provinciali dei sindacati confederali per chiarire come e se l'atto della Giunta cambi le carte sul tavolo, ovvero se delle risorse sono state stanziate anche per i loro arretrati oppure unicamente per precari "molto cari" a Raffaele Lombardo. Oltre alle spettanze dei messi ormai trascorsi, gli operai chiedono però anche certezza circa il futuro dell'Esa.
"La situazione grottesca - aggiunge Piscopo - è che in questi anni ci siamo visti sottrarre risorse, strumenti e competenze, trasformando l'Esa in un guscio vuoto. Noi vogliamo dignità, e crediamo che questa forza lavoro potrebbe intervenire per far fronte alle innumerevoli emergenze territoriali in Sicilia".
Gioacchino Schicchi
15 Ottobre 2012
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