21 ottobre 2012

LEGAMBIENTE SICILIA SCRIVE AI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE





18.10.2012 – Elezioni regionali. Legambiente Sicilia scrive ai candidati alla Presidenza della Regione

Legambiente Sicilia ha stilato un documento che intende sottoporre all’attenzione dei candidati alla Presidenza della Regione Siciliana. Molte delle politiche ambientali sono in Italia demandate alle regioni e per questa ragione Legambiente ritiene doveroso dare un contributo concreto alla campagna elettorale per l’elezione del nuovo Presidente della Regione proponendo ai candidati alcune questioni dirimenti per valutare i diversi progetti di governo.
I temi sui quali l’associazione “interroga” i candidati  vertono su acqua e referendum: economia e green economy; conservazione della natura; difesa del suolo e forestazione, beni culturali e paesaggio; pianificazione territoriale e rifiuti.
di seguito il testo del documento
Ai candidati alla Presidenza della Regione siciliana


Il dibattito internazionale sul riscaldamento del clima, le assise e i protocolli internazionali volti alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e allo sviluppo della produzione energetica rinnovabile dimostrano quanto la questione ambientale sia diventata centrale nel nuovo millennio. Oggi, la politica e l’economia sono costretti a riconoscerlo sotto la spinta della crescente attenzione delle pubbliche opinioni, sempre più coscienti che vivere in un ambiente sano sia un diritto e non un lusso.
Questa consapevolezza ha avuto nel nostro paese una indiscutibile consacrazione con la schiacciante vittoria dei referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro lo sviluppo di una nuova strategia energetica nucleare.
Molte delle politiche ambientali sono in Italia demandate alle regioni e per questa ragione riteniamo doveroso dare un contributo concreto alla campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente della regione siciliana proponendo ai candidati alcune questioni dirimenti per valutare i diversi progetti di governo.
Il documento non ha la pretesa di esser esaustivo perché abbiamo preferito fare uno sforzo di sintesi


Conservazione della natura:
Ancora oggi la politica siciliana pare considerare la conservazione della biodiversità una sorta di capriccio, un vezzo intellettuale che male si sposa con le esigenze dello sviluppo. A dimostrazione di ciò basterebbe fare due esempi: dalla loro istituzione (in media 15 anni) è stata costantemente erosa la limitata disponibilità economica delle 75 riserve naturali; la gestione dei quattro parchi regionali negli anni ha assunto sempre più connotati clientelari che li hanno fatti percepire come carrozzoni inutili e spreconi.
Senza volere in questo contesto entrare nel merito scientifico dell’importanza della conservazione della biodiversità quale unica condizione per la sopravvivenza dell’uomo, sottolineiamo invece come in altre regioni i parchi e le riserve naturali siano diventati uno strumento per lo sviluppo di comunità fisicamente marginali, ma che proprio nella valorizzazione dell’alta naturalità garantita da questa marginalità hanno trovato il modo per frenare lo spopolamento e l’abbandono delle attività economiche tradizionali.

- Quali scelte opererete per costruire una vera politica di conservazione della natura intesa quale precondizione per lo sviluppo economico della Sicilia?
Per esempio:
Adeguerete la legge siciliana alla legge quadro nazionale (394/1991) in particolare in ordine alla costituzione degli organi?
Sosterrete convintamene l’istituzione dei quattro parchi nazionali previsti in Sicilia e osteggiati da interessi particolaristici?
Entro quante settimane proporrete l’istituzione del sesto parco regionale, quello dei Peloritani?
Entro quante settimane nominerete i presidenti di tutti i parchi regionali visto che per ragioni clientelari negli ultimi anni sono stati tutti commissariati?

Una riflessione ulteriore va riservata al tema della caccia. Da molti anni ormai le associazioni ambientaliste vedono accolti regolarmente i ricorsi presentati contro il calendario venatorio. Ciò perché anche in questo ambito le scelte degli ultimi governi sono state condizionate da una logica clientelare che ha assecondato le pretese di una minoranza delle associazioni venatorie con forzature del tutto illegittime regolarmente censurate dai TAR.

- Ritenete di dover modificare questo andazzo sottoponendo il piano e il calendario faunistico venatorio alle valutazioni di sostenibilità e alle norme dei piani di gestione di SIC e ZPS?

Difesa del suolo e forestazione:
La straordinaria vulnerabilità del territorio siciliano non è stata minimamente ridotta dalle politiche forestali che pure in questi decenni hanno assorbito una grandissima quantità di risorse. Risorse che non sono servite nemmeno a preservare il patrimonio boschivo dagli incendi.

- Intendete riformare profondamente le scellerate politiche del settore?
Per esempio:
Intendete prevedere l’impiego degli operai  per tutte le attività di spegnimento degli incendi oggi svolte solo da un piccola parte di essi?
Impegnerete gli operai prioritariamente in attività di manutenzione del territorio in zone ad alto rischio di dissesto idrogeologico piuttosto che esclusivamente nelle aree demaniali?
Cancellerete la riforma che ha unificato Azienda Foreste e Corpo forestale, mettendo insieme controllori e controllati?
Sopprimerete il Corpo forestale regionale accorpandolo con il Corpo forestale dello Stato?

 18 Ottobre 2012




Per leggere il resto del documento sottoposto agli aspiranti Presidenti, clicca quì.




 
 

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