Tornano a bruciare le Madonie. Dopo gli incendi dello scorso agosto, complice il vento di scirocco che in questi giorni sta investendo parte della Sicilia, un altro violento rogo, di probabile origine dolosa, è divampato sopra le colline di Cefalù. Nella cittadina turistica è scattato l’allarme nel pomeriggio per le fiamme che stanno minacciando diverse case di villeggiatura nell’area boschiva di Gibilmanna, dov’è a rischio il noto santuario, poi nelle contrade Ferla e Carbonara.
“Siamo stati lasciati soli”. È la denuncia del sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, che ha protestato col prefetto perché l’unico canadair messo a disposizione non sarebbe più rientrato dopo il cambio pilota. In serata la situazione si è aggravata e sono accorse diverse squadre dei vigili del fuoco provenienti anche da Enna e Caltanissetta.
Non è meno grave l’incendio divampato nel pomeriggio sul versante litoraneo della montagna di San Mauro Castelverde. Il rogo ha assunto dimensioni preoccupanti interessando anche il territorio del comune di Tusa e la vicina frazione di Milianni. Il presidente del Parco delle Madonie, Angelo Pizzuto, appresa in tempo la notizia ha lanciato l’allerta mettendosi in contatto con il capo del corpo forestale Pietro Tolomeo e con i vertici della protezione civile regionale.