09 settembre 2012

OPERAI FORESTALI: LE BOTTEGHE NON CI FANNO CREDITO



A Pietraperzia operai stagionali alla fame
le botteghe alimentari non fanno credito

 Un gruppo di operai forestali di Pietraperzia che ha partecipato alla riunione, foto lasicilia.it


Pietraperzia. «Pietraperzia ormai è alla fame». E' emerso nel corso di una riunione di forestali, presieduta da Enzo Bongiovanni. Pietraperzia ha una realtà forestale di 350 unità che da tre mesi non prendono il compenso del lavoro perché la Regione non ha liquidità. Peraltro alcuni negozi di generi alimentari hanno sospeso la vendita a credito, un'ulteriore tegola che si è abbattuta sui forestali.
«Il problema è tragico - afferma Enzo Bongiovanni - perché anche questo atto mette la nostra economia in ginocchio. Già lo stato sociale è abbastanza degradato per l'aumento del gruppo dei disoccuparti; infatti molti giovani sono senza lavoro. In questo contesto si spiegano anche i numerosi furti negli appartamenti e anche nelle abitazioni rurali. In alcune di queste razzie sono stati portati via anche dei viveri come conserve, bottiglie di olio e altri generi di prima necessità».
La giunta comunale ed il consiglio comunale hanno fatto il primo interevento per l'ordine pubblico. E' stata steso un documento fatto recapitare al prefetto Clara Minerva in cui si esprime la preoccupazione dei cittadini e la mancanza di sicurezza. Il sindaco Emma e l'assessore all'assistenza sociale Valentina Giuliano ogni giorno ricevono persone che esprimono la loro difficoltà non potendo pagare le bollette della luce acqua e gas. Peraltro il Comune è stato penalizzato - come tanti altri in Sicilia - perché hanno tagliato il bilancio in quanto hanno ridotto i contributi regionali e quelli statali. Anche la giunta sta facendo alcuni tagli di iniziative obbligate che aveva previsto in bilancio.
Conclude Bongiovanni: «Pietraperzia ha un periodo nero dove per sopravvivere bisogna ricorre all'accattonaggio. Per non parlare delle richieste spasmodiche di prestiti. Molta gente, infatti, si è esposta con banche e finanziarie che ora vogliono i loro crediti».
Giuseppe Carà

08 Settembre 2012

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