«Elezioni: non nomi, ma programmi»
Volevo esprimere, in vista delle prossime elezioni regionali, alcune considerazioni personali sul tema "politica" come cittadino e come sacerdote impegnato quotidianamente nel servizio a chi è più colpito dalla crisi economica; e anche come canale di chi non ha nessuna possibilità di comunicare agli altri le proprie sofferenze, paure e speranze
«Elezioni: non nomi, ma programmi»
Volevo esprimere, in vista delle prossime elezioni regionali, alcune considerazioni personali sul tema "politica" come cittadino e come sacerdote impegnato quotidianamente nel servizio a chi è più colpito dalla crisi economica; e anche come canale di chi non ha nessuna possibilità di comunicare agli altri le proprie sofferenze, paure e speranze.
Il mio tentativo vuole essere soprattutto uno stimolo da educatore senza pormi in atteggiamento di giudizio o condanna, ma solo di servizio. Il caldo di quest'estate fa bruciare anche il cuore a pensare e riflettere a partire dagli argomenti che candidati, presunti tali e responsabili dei partiti mettono in ballo per il futuro della Sicilia.
Si sentono nomi, si vociferano scelte, si discute di questo o quel candidato a livello locale o per la Presidenza della regione Siciliana, ma non si presentano i programmi e le idee per il vero rilancio della nostra terra.
I partiti sembrano concentrati quasi esclusivamente su se stessi nel tentativo di trovare le alchimie e gli equilibri giusti per "conquistare" il potere o per tornare a governare. Intanto la situazione di crisi la conosciamo tutti e in molti in prima persona la vivono con grandi rinunce: disoccupazione dilagante; povertà diffusa; emigrazione di interi nuclei familiari; criminalità organizzata e non sempre più forte e radicata; suicidi.
In tale contesto le amministrazioni comunali e provinciali sembrano potere fare davvero poco per via dell'assenza di risorse economiche da investire.
Il fatto che deve farci riflettere, a mio parere, è anche questo: gli artefici delle inefficienze politiche e amministrative di questi ultimi anni, sono tutti pronti a continuare a chiedere il consenso alla gente, la quale non può che accorgersi del fallimento quasi totale delle loro proposte e gestioni del potere pubblico.
Sembra, inoltre, non esserci nessuno spazio per un mediato, responsabile e consapevole ricambio generazionale. I giovani, infatti, fra questi molti competenti che potrebbero con serietà e metodo offrire e realizzare progetti di sviluppo, sono ancora una volta assenti e dunque non protagonisti.
Dobbiamo ulteriormente prendere in seria considerazione il fatto che il più grande "partito" in Italia, e anche in Sicilia, è quello dell'astensionismo. Come cristiani, non credenti, cittadini non possiamo non reagire di fronte a questa situazione, non possiamo mettere la testa sotto terra come fanno gli struzzi ed evitare di vedere!
Di fronte alle sempre più numerose richieste di aiuto economico da parte di italiani, oltre che degli extracomunitari, mi viene da riflettere quando a livello europeo o globale ci considerano una potenza economica o un Paese assolutamente avanzato.
Naturalmente è impossibile, oltre che irragionevole, chiedere e ottenere l'azzeramento dell'intera classe politica locale e regionale in questione; ma è molto opportuno cominciare a lavorare ad una crescita di giovani che possano con gratuità e sacrificio mostrare ancora una volta come la politica sia una nobile arte e la più alta forma di carità.
Le comunità parrocchiali nel piccolo delle proprie forze e nel rispetto delle altrui competenze devono tornare a far crescere giovani con una sensibilità per la ricerca del bene comune e per il servizio socio-politico inteso come testimonianza cristiana per manifestare che la gloria di Dio è l'uomo vivente, anche in politica.
Don Alessandro Giambra (nella foto sopra, tratta dal sito www.ilfattonisseno.it)
Parroco San Pio X Caltanissetta
Il mio tentativo vuole essere soprattutto uno stimolo da educatore senza pormi in atteggiamento di giudizio o condanna, ma solo di servizio. Il caldo di quest'estate fa bruciare anche il cuore a pensare e riflettere a partire dagli argomenti che candidati, presunti tali e responsabili dei partiti mettono in ballo per il futuro della Sicilia.
Si sentono nomi, si vociferano scelte, si discute di questo o quel candidato a livello locale o per la Presidenza della regione Siciliana, ma non si presentano i programmi e le idee per il vero rilancio della nostra terra.
I partiti sembrano concentrati quasi esclusivamente su se stessi nel tentativo di trovare le alchimie e gli equilibri giusti per "conquistare" il potere o per tornare a governare. Intanto la situazione di crisi la conosciamo tutti e in molti in prima persona la vivono con grandi rinunce: disoccupazione dilagante; povertà diffusa; emigrazione di interi nuclei familiari; criminalità organizzata e non sempre più forte e radicata; suicidi.
In tale contesto le amministrazioni comunali e provinciali sembrano potere fare davvero poco per via dell'assenza di risorse economiche da investire.
Il fatto che deve farci riflettere, a mio parere, è anche questo: gli artefici delle inefficienze politiche e amministrative di questi ultimi anni, sono tutti pronti a continuare a chiedere il consenso alla gente, la quale non può che accorgersi del fallimento quasi totale delle loro proposte e gestioni del potere pubblico.
Sembra, inoltre, non esserci nessuno spazio per un mediato, responsabile e consapevole ricambio generazionale. I giovani, infatti, fra questi molti competenti che potrebbero con serietà e metodo offrire e realizzare progetti di sviluppo, sono ancora una volta assenti e dunque non protagonisti.
Dobbiamo ulteriormente prendere in seria considerazione il fatto che il più grande "partito" in Italia, e anche in Sicilia, è quello dell'astensionismo. Come cristiani, non credenti, cittadini non possiamo non reagire di fronte a questa situazione, non possiamo mettere la testa sotto terra come fanno gli struzzi ed evitare di vedere!
Di fronte alle sempre più numerose richieste di aiuto economico da parte di italiani, oltre che degli extracomunitari, mi viene da riflettere quando a livello europeo o globale ci considerano una potenza economica o un Paese assolutamente avanzato.
Naturalmente è impossibile, oltre che irragionevole, chiedere e ottenere l'azzeramento dell'intera classe politica locale e regionale in questione; ma è molto opportuno cominciare a lavorare ad una crescita di giovani che possano con gratuità e sacrificio mostrare ancora una volta come la politica sia una nobile arte e la più alta forma di carità.
Le comunità parrocchiali nel piccolo delle proprie forze e nel rispetto delle altrui competenze devono tornare a far crescere giovani con una sensibilità per la ricerca del bene comune e per il servizio socio-politico inteso come testimonianza cristiana per manifestare che la gloria di Dio è l'uomo vivente, anche in politica.
Don Alessandro Giambra (nella foto sopra, tratta dal sito www.ilfattonisseno.it)
Parroco San Pio X Caltanissetta
«forestali sul piede di guerra»
Anche a nome dei colleghi, noi lavoratori forestali continuiamo nel 2012 a chiedere risposte valide e concrete. Le spese a casa ci sono per tutti, si deve mangiare, ci si deve curare, si devono pagare alle scadenze varie bollette, nel tempo si sono accesi dei mutui che ogni mese richiedono una corrispondenza, ma perché queste spiegazioni e a chi? Purtroppo i lavoratori forestali sono esasperati e indignati nei confronti di chi nel tempo li ha sempre presi in giro per raccattare voti riciclandoli ad ogni campagna elettorale.
Oggi però si sente un'aria pesante, i lavoratori intendono fare una contro-campagna a tutti i candidati convincendo più persone possibili a non recarsi alle urne, si perché con questo atteggiamento vogliono che mai più nessuno li possa etichettare come burattini portatori di voti, e poi smettiamola di fare di tutta l'erba un fascio, non tutti i 26000 forestali sfruttano questo lavoro come appiglio o secondo lavoro, prova ne sia che ormai molti di loro chiedono solo ed esclusivamente la stabilizzazione, non più giornate lavorative aggiuntive. Poi vogliamo dedicare questo pensiero ai nostri cari colleghi che hanno perso la vita svolgendo la nostra stessa attività, ed è ricordando loro che puntiamo il dito contro chi continua a fare dichiarazioni scortesi e infondate nei nostri confronti, a loro vogliamo dire che non è colpa nostra se ci rendono sanguisuga ma dei politici e delle amministrazioni che non vogliono decidere sul nostro stato lavorativo.
Se non riceveremo risposte positive a questo appello siamo pronti a uscire fuori dai nostri cassetti tutte le soluzioni, anche drastiche, che abbiamo maturato nel tempo contro tutti i responsabili che ci portano a lamentarci da quasi 20 anni.
Angelo Ficarra
02 Settembre 2012
Visto il luogo dell'evento mi rivolgo ai colleghi Madoniti, ma questo messaggio può valere anche per i colleghi Nisseni autori dell'articolo. Giorno 6 settembre in occasione del primo confronto pubblico tra i candidati alla Presidenza della Regione, moderato dal condirettore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi, abbiamo la possibilità di incontrare anche di striscio a Cefalù, i contendenti alla poltrona più ambita, Crocetta, Fava, Miccichè e Musumeci, parlando proprio con qualche "amico collega" si era pensato di farci notare con qualche cartellone per esprimere la nostra delusione nei confronti della politica, ci saranno sicuramente oltre ai giornali anche le televisioni, il nostro obiettivo deve essere che TUTTI i candidati alla Presidenza mettano nel loro programma l'eterna questione forestale mai risolta, senza se e senza ma, dobbiamo pretendere di sapere se realmente hanno a cuore il comparto o se come si pensa ci vogliono mandare a casa.
A tutti coloro che sono liberi dal servizio e vogliono che la problematica forestale non passi inosservata fatevi sentire, nel frattempo abbiamo contattato la redazione di linksicilia, sempre a sostegno della categoria e a quanto pare presenti all'evento, per porre alcune domande essenziali per il nostro futuro, con molto piacere abbiamo incassato la disponibilità di quest'ultima.
Gradirei precisare che non c'è nessun scopo personale, elettorale o sindacale, quindi tutti (spero) sono invitati, altrimenti non ci muoviamo da casa e aspettiamo la manna dal cielo che non arriverà mai. Queste sono una delle poche occasioni da sfruttare per essere notati.
Ognuno manifesta (senza sigle) liberamente il proprio pensiero, ma lo deve manifestare rispettando
comunque le regole della democrazia, quindi senza gesti violenti e senza impedire agli altri le proprie libertà.
Fatevi sentire. Da sempre sostenitore della stabilizzazione.
Leggi la news.
I candidati a confronto allo Sherbeth
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni commento anonimo sarà cestinato, verranno pubblicati tutti tranne quelli offensivi e/o volgari, si ricorda che commentare significa anche assumersi la responsabilità di ciò che si dice. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Quelli con profilo Anonimo DEVONO essere firmati alla fine del commento altrimenti saranno cancellati. Il titolare del blog declina ogni responsabilità per i commenti rilasciati da terzi. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio. Qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro rimozione.