Andrea Vecchio, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, ha incontrato a Nicolosi, dopo le polemiche nate dalle sue dichiarazioni sul precariato, un gruppo di operai forestali del servizio antincendio della Regione Siciliana
un momento dell'incontro fra l'assessore vecchio e i lavoratori a nicolosi, foto lasicilia.it
Andrea Vecchio, assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, ha incontrato a Nicolosi, dopo le polemiche nate dalle sue dichiarazioni sul precariato, un gruppo di operai forestali del servizio antincendio della Regione Siciliana. Sono circa 80 (vengono anche dai cantieri di Adrano, Bronte, Caltagirone, Zafferana Etnea) quelli che si sono radunati ieri, anche fuori dai loro turni di lavoro, quando si è diffusa la notizia che l'assessore sarebbe venuto per incontrarli ai Monti Rossi. E Vecchio ha parlato con loro senza schermi, confermando anche i giudizi più duri sul fenomeno del precariato siciliano, un "bubbone" gestito dai politici solo per generare consensi. "Non credo che ci siano state incomprensioni - esordisce Vecchio - io ritengo veramente che i forestali siano uno dei bubboni della Regione Siciliana, gestiti in maniera clientelare. Siete mantenuti appositamente in uno stato di precarietà che vi assoggetta alla politica. Ma voi - dice rivolto ai forestali - vi dovete rifiutare di votare i novanta che escono dall'Ars! Personalmente ho esperienza di persone che pur lavorando nella forestale svolgono diversi lavori in nero e rifiutano un contratto regolare".
Poi racconta di una seduta di Giunta in cui l'assessore Aiello, paladino dei precari, ha chiesto ai colleghi di condividere la scelta dell'immediato pagamento degli stipendi. "E' vero - continua Vecchio - voi non percepite lo stipendio da tre mesi, ma pensate a tutti i lavoratori del settore delle edilizia che hanno perso il lavoro, alle imprese che hanno consegnato i libri in Tribunale. La situazione economica è molto difficile bisogna che cominciamo a pensare, tutti insieme, a come valorizzare le nostre risorse, come il patrimonio boschivo. Magari costituendo delle cooperative per la coltivazione del bosco, per la realizzazione e gestione di impianti di biomasse, ma senza aspettare contributi. Invece vi continuano a mantenere in precarietà e assistenzialismo per i vostri voti. Se vi stabilizzassero finirebbero le vostre illusioni e sulle illusioni molti politici hanno costruito le loro carriere".Di fronte a tanta schiettezza anche la rabbia degli operai, che già hanno dichiarato di voler consegnare ai Comuni le schede elettorali, sembra non trovare più sbocco per venir fuori. Qualche intervento timido di condivisione, la piena presa di coscienza di essere utilizzati come merce di scambio agli appuntamenti elettorali e l'amarezza di ricevere come risposta solo una esortazione: "Rimboccatevi le maniche e contate sulla vostra progettualità, anzi presentate i vostri progetti, seri, circostanziati e dettagliati, ai candidati presidenti della Regione e vedete chi si impegna".
"Ma come? - rispondono timidamente gli operai - Noi li dovremmo stilare i progetti? E tutti i superconsulenti per l'europrogettazione che la Regione ha a libro paga? ".
L'incontro con l'assessore Vecchio è un bagno di verità ma certo non cambia la condizione degli operai antincendio: niente stipendi da giugno (da quando cioè è iniziata l'attività) e la certezza di un futuro tutto in salita. Lunedì il problema torna in Giunta regionale e martedì a Catania si svolgerà la mobilitazione indetta dai sindacati.
Marisa Mazzaglia
02 Settembre 2012
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