Il candidato del Movimento 5 Stelle Francesco Lupo,
in un articolo precedente, ha risposto ai colleghi
Giuseppe Ilardi, Sebastiano Cimino e Sebastiano Caruso.
in un articolo precedente, ha risposto ai colleghi
Giuseppe Ilardi, Sebastiano Cimino e Sebastiano Caruso.
FRANCESCO LUPO CANDIDATO DEL MOVIMENTO 5 STELLE
Cimino Sebastiano19 settembre 2012 19:01
Gli
e già stato chiesto non a lui direttamente ma al vostro gruppo ma avete
letto la proposta di legge che presentano i SIFUS che anche io vi o
spedito .Ora mi dite perché non si potrebbe attuare non si sta chiedendo
la stabilizzazione si sta spiegando anche come fare ad attuarla ora non
sto qua a rispiegartela perché la conosci già allora dicci perche
secondo voi non si può attivare
Francesco Lupo M5S 24 settembre 2012 14:31
In
seguito viene interpellata l’INPS il cui delegato spiega che i
meccanismi retribuitivi-contributivi tra le due tipologie di contratto
da tempo determinato a tempo indeterminato non cambiano come peso a
livello regionale (cosa che invece dovrebbe provocare anche un
alleggerimento in termini di oneri per le casse regionali e invece
rimane quasi invariato, quindi portando il peso economico contributivo a
livelli insostenibili per un bilancio regionale pieno di sprechi come
quello siciliano) infatti questi sono i numeri poco variati :
“ IL RAPPRESENTANTE DELL'INPS informa che, allo stato attuale e non
tenendo conto della prossima riforma del lavoro in discussione in
Parlamento, in merito al livello di contribuzione, la differenza
tra le due tipologie contrattuali citate dal Presidente è dello
0.02%, precisamente l'aliquota contributiva è del 44.736% per i
lavoratori i cui contratti di lavoro sono a tempo indeterminato e
del 44.536% per i lavoratori aventi un contratto a tempo
determinato. La ripartizione degli oneri tra imprese e lavoratori
è la seguente: l'8.84% è a carico dei lavoratori, il 35.896% a
carico delle aziende per i contratti a tempo indeterminato e il
35.696% per quelli a tempo determinato.”
Una volta letto questo ragionamento e una volta chiarito che si parla di fondi a vanvera e di accordi con l’INPS che non credo siano arrivati visto che siamo a settembre, l’unica cosa che noi come movimento volevamo chiedere all’inps è di anticipare almeno a 2 anni il pensionamento di una parte dei forestali che sono molto prossimi al pensionamento, questo favorisce comunque un ritorno sia all’INPS che alle casse regionali. Consentirebbe una volta reperiti i numeri e il relativo alleggerimento da un punto di vista di spesa di bilancio, a molti del comparto 151 di passare ad OTI. Noi però non ci rivolgiamo solo ai 151 quindi abbiamo cercato le soluzioni anche per gli altri comparti, proprio in virtù del fatto che ci sono mutui accessi dalla regione, e crediti che non si sa se verranno riscossi col governo romano (che naviga nelle stesse cattive acque) ci siamo sentiti in dovere prima di tutto di trovare soluzioni che producano reddito sfruttando l’esperienza e la competenza del comparto forestale. Piacerebbe a tutti potere scrivere “stabilizzazioni qui e la” ma non si può in virtù del rispetto che nutriamo verso i lavoratori che come il caso GESIP di Palermo insegna, vengono solo presi in giro. Le soluzioni vanno cercate insieme, come abbiamo fatto, ascoltandovi e usando il demanio boschivo come fonte di reddito, visto che è ricco di risorse che voi conoscete e noi vorremmo darvi i mezzi per usarlo.
“ IL RAPPRESENTANTE DELL'INPS informa che, allo stato attuale e non
tenendo conto della prossima riforma del lavoro in discussione in
Parlamento, in merito al livello di contribuzione, la differenza
tra le due tipologie contrattuali citate dal Presidente è dello
0.02%, precisamente l'aliquota contributiva è del 44.736% per i
lavoratori i cui contratti di lavoro sono a tempo indeterminato e
del 44.536% per i lavoratori aventi un contratto a tempo
determinato. La ripartizione degli oneri tra imprese e lavoratori
è la seguente: l'8.84% è a carico dei lavoratori, il 35.896% a
carico delle aziende per i contratti a tempo indeterminato e il
35.696% per quelli a tempo determinato.”
Una volta letto questo ragionamento e una volta chiarito che si parla di fondi a vanvera e di accordi con l’INPS che non credo siano arrivati visto che siamo a settembre, l’unica cosa che noi come movimento volevamo chiedere all’inps è di anticipare almeno a 2 anni il pensionamento di una parte dei forestali che sono molto prossimi al pensionamento, questo favorisce comunque un ritorno sia all’INPS che alle casse regionali. Consentirebbe una volta reperiti i numeri e il relativo alleggerimento da un punto di vista di spesa di bilancio, a molti del comparto 151 di passare ad OTI. Noi però non ci rivolgiamo solo ai 151 quindi abbiamo cercato le soluzioni anche per gli altri comparti, proprio in virtù del fatto che ci sono mutui accessi dalla regione, e crediti che non si sa se verranno riscossi col governo romano (che naviga nelle stesse cattive acque) ci siamo sentiti in dovere prima di tutto di trovare soluzioni che producano reddito sfruttando l’esperienza e la competenza del comparto forestale. Piacerebbe a tutti potere scrivere “stabilizzazioni qui e la” ma non si può in virtù del rispetto che nutriamo verso i lavoratori che come il caso GESIP di Palermo insegna, vengono solo presi in giro. Le soluzioni vanno cercate insieme, come abbiamo fatto, ascoltandovi e usando il demanio boschivo come fonte di reddito, visto che è ricco di risorse che voi conoscete e noi vorremmo darvi i mezzi per usarlo.
- Anonimo20 settembre 2012 10:27da come ho letto questo movimento 5 stelle ci mandano tutti a casa x rispiarmare sulle giornate x fare cassa nella regione sicilia quindi tutto il suo programma sara tagliare chi porta un pezzo di pane a casa se lui ci trova un nuovo impiego io saro il primo a dire andate tutti al quel paese ma purtroppo nn ce lavoro xche gente come voi anno portato la sicilia al fondo con promesse mai mantenuti e con sprego di soldi x loro cioe i politici ...lei sarebbe il nuovo che avanza mi sa che a gia perso prima di iniziare la saluto io nn la appogero xche lei cerchera di mandarmi a casa ILARDI GIUSEPPE
Sebastiano Caruso 20 settembre 2012 12:20
Se
lo "studio" parte dall'assunto che circa 23000 forestali, (iniziamo
con l'aggiornamento delle cifre e depuriamo questo studio di 4000 unità)
basterebbe questo per mettere in discussione tutti i calcoli svolti da
questo studio molto superficiale. Quindi caro Lupo t M5S tutto sto gran
lavoro deve inevitabilmente essere rivisto. Se lo "studio" parte da una
costante dove si afferma che è impossibile "stabilizzare" i 23000
forestali tutto il ragionamento si riduce ad un discutibile e freddo
descrizione di dati e numeri che dicono tutto e allo stesso tempo
lasciano il tempo che trovano. Non si parla mai della mancata
erogazione dell'indennità di disoccupazione, circa 120 milioni di euro
risparmiati per dirne una delle tante, non si parla mai dei risparmi in
termini delle diverse esenzioni ed agevolazioni, che inevitabilmente con
il superamento del reddito non vengono più riconosciute che non
riguardano solo i 23000 operai ma anche i membri dell rispettive
famiglie, pensate ad esempio alle visite specialistiche ecco queste
risorse si risparmierebbero dalla sanità pubblica e mi fermo qui
aggiungendo solo un ecc. ecc. Mi dispiace ma anche questa proposta è
assolutamente deludente traccia un quadro della situazione parziale è
non ha nessuna visione prospettica e complessiva del comparto di cui si
parla è deludente da tutti i punti di vista.