Giarratana. Oggi (ieri) la manifestazione di protesta a Palermo e domani (oggi) la mobilitazione a Chiaramonte
Forestali contro «la certezza negata»
L'incontro dei lavoratori al Comune, foto lasicilia.it
Rossella Schembri
Giarratana. La chiamano "la primavera araba" dei forestali. E in effetti, la stagione che si apre è carica di tensioni per questa categoria che sta programmando una serie di iniziative, in segno di protesta per la totale incertezza nella quale vive il proprio presente e futuro occupazionale. Un'incertezza iniziata in un passato lontano e mai cambiata nonostante gli anni trascorsi e le mobilitazioni sindacali intercorse. Mancano, inoltre, pochi giorni all'inizio di una delle proteste più eclatanti che i lavoratori forestali abbiano mai fatto a Ragusa e nel resto della Sicilia. Dal primo ottobre parte il sit-in permanente davanti la sede dell'Ispettorato nel capoluogo.
Intanto lunedì sera nei locali che ospitano i mezzi destinati al servizio antincendio, messi appositamente a disposizione dal Comune montano, si è svolta l'assemblea degli operatori del settore. A Giarratana vivono almeno 150 lavoratori forestali: la tutela del territorio boschivo è una delle attività più fortemente radicate nella cultura di questa città. Alla riunione hanno partecipato anche il sindaco, Paolo Giaquinta e l'assessore Pagano. "La politica che ci ha amministrato sinora, oggi ci nega qualunque certezza - afferma un lavoratore forestale, Giorgio Antoci - probabilmente ogni categoria settantunisti, centunisti e centocinquantunisti perderà due o tre mesi di lavoro. Chiediamo la stabilizzazione e un contratto a tempo indeterminato: abbiamo tutte le competenze e le carte in regola per poter lavorare tutto l'anno non solo nei servizi antincendio, ma in generale in tutte le attività a tutela e salvaguardia del territorio".
Proprio oggi a Palermo i forestali (ieri per chi legge)saranno impegnati in uno sciopero generale. Il 27 settembre, invece, a Chiaramonte Gulfi si terrà un'iniziativa di carattere locale. "Ma il momento che attendiamo tutti è il primo ottobre - spiega Gianni Paino, operatore forestale - quando, giorno e notte, presidieremo l'Ispettorato. Lasceremo a casa le nostre famiglie o se vorranno, anche loro ci sosterranno in questa protesta che è davvero cruciale per la nostra sopravvivenza".
26 settembre 2012
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