"Subito investimenti o nel 2013 Canadair a terra"
Incendi, il prefetto Gabrielli dà l'allarme al governo
Il capo della Protezione civile: "Occorrono investimenti sia per la flotta area di Stato sia per le squadre di terra. Spero che le mie parole non cadano nel vuoto: corriamo rischi troppo alti''
Da un'emergenza all'altra: il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli (qui all'isola del Giglio), ora lancia un monito al governo sulla necessità di una seria politica anti-incendi (ANSA)
''Il problema della carenza di fondi esiste, ma spesso viene usato come alibi. La verità è che occorre fare delle scelte, stabilire le priorità. E la lotta agli incendi lo è". Lo dice in un'intervista alla Stampa il prefetto Franco Gabrielli, capo della Protezione civile. ''Oltre a una più diffusa cultura di comportamenti improntati al rispetto dell'ambiente - sottolinea - occorrono investimenti sia per la flotta area di Stato, sia per le squadre di terra. Spero che qualcuno mi ascolti e che le mie parole non cadano nel vuoto: corriamo rischi troppo alti''.
LETTERA AL PROTOCOLLO - ''Recentemente - ricorda Gabrielli - si è tanto discusso sulla dislocazione dei Canadair. Per il 2013, la campagna della flotta aerea di Stato potrebbe anche non partire a causa dei tagli''. Il rischio è reale, ''per questo ho scritto già al ministro dell'Economia affinché tenga conto della gravità della situazione. A settembre, infatti, si discuterà la legge di stabilità: il governo deciderà gli investimenti per il 2013, 2014 e 2015. Mi auguro che tenga conto del problema''.
CASSE VUOTE - ''La legge 353 del 2.000 - sottolinea il capo della Protezione civile - prevede stanziamenti specifici per le Regioni, ma dall'anno scorso, per colpa dei tagli, non s'è visto un euro. Così non va bene, anche perché gli incendi, oltre agli ingenti danni materiali in alcuni casi procurano purtroppo anche delle vittime''.
FACILE PREVISIONE - ''Quest'anno - spiega Gabrielli - l'aumento vertiginoso dei roghi boschivi era in parte immaginabile. E io lo avevo, appunto, annunciato ad aprile, quando, prima ancora delle previsioni climatiche di una torrida estate, la biomassa e la necromassa erano allarmanti. La quantità di verde, per effetto delle piogge, era molto alta. Di conseguenza maggiore sarebbe stata la senescenza, aumentando così la mole del materiale 'carburante' delle fiamme. Sia che la loro origine sia di natura dolosa o colposa, sia che si tratti di autocombustione. Va detto, tuttavia, che quest'ultima è molto più rara''.
LA LEGGE AIUTA - Diverse, infatti, possono essere le cause dell'innesco delle fiamme: ''Dalle patologie dei piromani agli atti di ritorsione. La legge - ricorda il capo della Protezione civile - vieta di edificare su aree distrutte dal fuoco. Basta appiccarlo, quindi, per vendicarsi contro chi era legittimato a costruire. Gli incendi boschivi, insomma, sono una piaga contro cui porre rimedio. Senza dimenticare che non sono sufficienti i Canadair''.
'PIU' VIE DI FUGA' - Per fronteggiare la situazione, rimarca, ''dobbiamo potenziare i servizi da terra: più squadre di lavoro, ma anche la realizzazione di strade sui terreni boschivi, le cosiddette vie di fuga, che possano interrompere il propagarsi delle fiamme. Essenziale, poi - conclude Gabrielli - è un comportamento dei cittadini meno superficiale e più collaborativo''.
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