20 luglio 2012

POLEMICA TRA SINDACATI E L'ASSESSORE VECCHIO



Polemica tra sindacati e l'assessore vecchio


«L'ambiente boschivo può essere davvero produttivo, basta progettare con attenzione e valorizzarne economicamente le risorse». Lo afferma Pietro Di Paola, segretario generale della Fai Cisl catanese, intervenendo nella polemica innescata dalle dichiarazioni dell'assessore regionale Andrea Vecchio sui forestali siciliani. «Occorre tracciare con chiarezza - continua Di Paola - gli obiettivi del lavoro forestale. Uno è la finalità ambientale, con la manutenzione e l'incremento della superficie boschiva per combattere la desertificazione e il clima torrido, contribuire alla sicurezza idrogeologica e alla prevenzione antincendio. L'altro obiettivo è la funzione energetica, con la valorizzazione delle biomasse per produrre energia». Per Di Paola, del bosco va valorizzata anche la funzione produttiva industriale, creando una potente filiera foresta-legno, e la valorizzazione turistica per attività ricreative. «Sono le linee guida - conclude Di Paola - che le organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno suggerito da tempo che non vanno certamente nella direzione dello spreco, ma della valorizzazione produttiva dell'ambiente boschivo e della manodopera forestale».
Sulla vicenda dei forestali intervengono anche Angelo Mattone e Nino Marino, segretari provinciali della Uil e della Uila. «I forestali, 22.700 in Sicilia e 4.500 a Catania, sono indispensabili per evitare il crollo verticale di ogni politica ambientale che imporrebbe, invece, adeguata tutela e protezione del territorio. In Europa e nel mondo la forestazione è scelta strategica, nuova occasione di sviluppo e crescita anche per le future generazioni. Nell'Isola, invece, manca questa consapevolezza e se soltanto il Governo regionale, in questi anni di sprechi, al posto delle consulenze e di fantasiose riforme della Sanità si fosse dedicato alla programmazione e alla riqualificazione della spesa, avrebbe evitato la cancrena della malaburocrazia, del lavoro nero, del sottosalario e delle rendite parassitarie.
«Se sprechi ci sono, questi sono stati creati dal Governo regionale. L'evasione e l'abuso, che vanno combattuti ed eliminati, appartengono al sistema economico e sociale proliferato e cresciuto sul lavoro sommerso che, fuori dal perimetro della demagogia, è fondamentale riportare nell'alveo della legalità. E ciò vale per i forestali, così come per i lavoratori dell'edilizia e dell'agricoltura. La creazione dell'Agenzia regionale del territorio, dell'ambiente, del verde e delle foreste - continuano Mattone e Marino - è stata da tempo proposta da Uil e Uila perché intervenisse a evitare crolli di strade, incendi, abusi ambientali, oltre alla promozione di una terra le cui bellezze sono in totale stato di abbandono. Si pensi alle Aree protette. I siciliani, i catanesi in particolare, non sarebbero in questa condizione se il Governo regionale avesse varato i piani di settore, tra cui quello per l'ambiente e il territorio, mettendo a frutto l'opera dei forestali. Il tentativo di accreditare adesso agli occhi dell'opinione pubblica la generalità degli operai forestali come evasori, piromani e nullafacenti rappresenta un vero linciaggio morale verso una categoria che è quotidianamente impegnata in un lavoro difficile e rischioso, in zone impervie. A nessuno è concesso di scalfire la dignità e la professionalità dei lavoratori, criminalizzando una categoria con strumentalizzazioni. I cittadini osservino il degrado del territorio siciliano, catanese in particolare, e giudichino loro dell'indispensabile opera dei forestali.

19 Luglio 2012

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