Oltre ad assicurare il proprio contributo in termini di lotta attiva, coordinamento degli interventi di spegnimento e concorso aereo a livello regionale, il Corpo forestale dello Stato e’ impegnato sul fronte delle indagini per l’individuazione e il perseguimento dei reati di incendio boschivo, nelle sue fattispecie dolosa e colposa. Di tale attivita’ si occupa il Nucleo Investigativo Antincendio Boschivo (N.I.A.B.), istituito il 10 agosto del 2000, che opera su tutto il territorio nazionale, con esclusione delle regioni a statuto speciale e le province autonome. Il Niab svolge funzione di coordinamento ed indirizzo delle attivita’ info-investigative e di analisi in tema di incendi boschivi e fornisce supporto operativo, investigativo e logistico agli Uffici territoriali del Corpo forestale dello Stato, anche attraverso la ricerca dei reperti prelevati sui luoghi degli incendi e nell’analisi dei residui degli ordigni e degli inneschi, attivita’ effettuata attraverso il supporto del Servizio di Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato di Roma, per l’esaltazione delle impronte digitali, del Dipartimento di Biopatologia e Diagnostica per Immagini-Universita’ degli Studi di Roma ‘Tor Vergata’ per l’estrazione del Dna e dell’Istituto per la Dinamica dei processi ambientali, servizio analisi chimiche applicate, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, sezione di Padova, per la ricerca di sostanze acceleranti utilizzate come innesco negli incendi boschivi e la caratterizzazione degli stessi. Complessivamente le attivita’ contro i crimini di incendio boschivo, effettuate dai Comandi territoriali del Corpo forestale dello Stato, hanno consentito di segnalare all’Autorita’ Giudiziaria, lo scorso anno, 454 persone di cui 414 per incendi colposi e 40 per incendi dolosi. Di queste 9 sono state tratte in arresto o in applicazione di misure di custodia cautelare per incendio doloso. Nel periodo 2000-2011, sono state segnalate complessivamente all’Autorita’ Giudiziaria, per incendio boschivo (art. 423-bis c.p.), 4.578 persone, di cui 149 tratte in arresto in flagranza di reato o sottoposte a misure di custodia cautelare.
18 Giugno 2012
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