21 febbraio 2011

ASSESSORE DELL'ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE, MARIO CENTORRINO


Corriere della Sera

La "nuova" via siciliana al Welfare

PATTO PER IL NON - LAVORO


21 agosto 1999

----------------------------------------------------------------- La "nuova" via siciliana al Welfare PATTO PER IL NON - LAVORO NON LAVORO Anche la Sicilia ha il suo "nuovo" patto per il lavoro, varato dalla Regione in una calda serata di meta' agosto, mentre in tutta Italia si discuteva se e come importare l' accordo sottoscritto a Milano, che prevede l' assunzione degli immigrati con contratti a tempo determinato. "Nuovo" si fa per dire. A Palermo cambia il colore delle giunte (ora ce n' e' una di centro - sinistra per la quale e' stata annunciata la crisi a meta' settembre) ma non la sostanza del clientelismo assistenziale. Gia' , perche' nell' ultima riunione di giunta prima di Ferragosto si e' deciso di promuovere il "reddito sociale" per circa diecimila disoccupati che accettino un lavoro proposto dagli Enti locali. E per non correre il rischio di etichettarli con i "lavori socialmente utili", che richiamano alla memoria soltanto scandali e sprechi di denaro pubblico, ecco la nuova formula: i "lavori di servizio sociali", che la stessa Cisl ha bollato senza troppi giri di parole. Si rischia infatti di dar vita al "collocamento delle assistenze", soluzione peggiore della disoccupazione. Una brutta pagina, l' ennesima di una storia troppo lunga. In Sicilia i precari - disoccupati in cerca di un' occupazione (pubblica) sono ormai una classe sociale riconosciuta, per la quale la Regione allarga volentieri i cordoni della borsa. Ci sono gli oltre trentamila giovani "articolisti", i trentacinquemila forestali, i diecimila addetti ai "lavori socialmente utili", i ventimila dipendenti pubblici assunti con un contratto per le elezioni del 1991 ma confermati di anno in anno (costo, mille miliardi ogni 365 giorni), gli ottocento precari degli Enti di sviluppo agricolo, i cinquecento catalogatori dei Beni culturali. Ma scandalo piu' , scandalo meno, la Regione va avanti. E, se vuole, puo' anche procedere a passo d' orchestra sinfonica, visto che ne possiede una con 130 dipendenti fissi che le costa 14 miliardi (e altri tre miliardi di contributi arrivano da Roma, dallo Stato centrale). Possono attendere la riforma del commercio e quella delle esattorie, pure all' ordine del giorno dell' ultima seduta. E via, piuttosto, al reddito sociale che e' un altro modo per buttare al vento miliardi senza creare un solo posto di vero lavoro. Dovrebbero bruciare per la vergogna le coscienze di tanti consiglieri e assessori, in carica e non in carica. Ma a bruciare, nella torrida estate di fine secolo in Sicilia, sono stati solo (si fa per dire) tremila ettari del parco delle Madonie, Cefalu' . E in questo caso ecco spuntare la versione peggiore, perche' criminale, del "Welfare alla siciliana". Infatti, la sezione regionale del Wwf ha denunciato la relazione diretta fra numero degli incidenti (quasi tutti dolosi) e numero delle chiamate degli operai forestali stagionali. Quest' estate la Regione ne ha assunti 35 mila per 700 mila lire a settimana. E superato un certo numero di giornate lavorative, i precari stagionali ottengono l' indennita' di disoccupazione per tutto l' anno e hanno ottime probabilita' di essere di nuovo assunti l' anno successivo. Come non sospettare, si e' chiesto sul Sole - 24 Ore il professor Mario Centorrino
(un siciliano, non un padano - leghista oltranzista), che finisca con lo stabilirsi un preciso rapporto fra incendi e business dell' anticendio, rapporto che ovviamente incentiva e alimenta gli incendi stessi? Gia' , come non sospettare nella terra dei sospetti? Insomma, gli incendi verrebbero appiccati per favorire le assunzioni dei precari forestali e non sarebbe vero il contrario: si assume per far fronte all' emergenza - incendi. Incredibile ma quasi certo. E non e' un caso che della questione si stia occupando la magistratura. Il 27 agosto si riunira' il Consiglio dei ministri che dovra' decidere sulla richiesta di proclamazione dello stato di calamita' avanzata dal sindaco di Cefalu' e sugli ulteriori contributi da erogare. La calamita' c' e' stata, ma e' stata innaturale. E per rispetto di tutti, a partire dai cittadini siciliani, sarebbe bene che la vicenda di Cefalu' non fosse derubricata a pratica burocratica e fosse discussa come il caso, purtroppo, merita.
Gentili Guido

1 commento:

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