Cambio di strategia sulle norme economiche. Addio al ddl stralcio: confluirà in finanziaria
21 Marzo 2018
Impossibile approvare da solo il ddl in 6 articoli con le norme stralciate dall'esercizio provvisorio; l'assessore all'Economia Gaetano Armao propone dunque di farlo confluire in finanziaria ed esaminarlo entro i tempi previsti. E' quanto ha annunciato stamattina intervenendo in Aula l'esponente della giunta Musumeci dopo aver preso atto che nella giornata di ieri era stato impossibile, per mancanza di tenuta del centrodestra, incassare il voto anche su un solo articolo del testo.
Questo dunque l'iter indicato da Armao per accelerare i lavori dell'Aula sui documenti contabili e su cui si pronuncera' la conferenza dei capigruppo: l'Ars dovrebbe esaminare i due testi di legge approvati dalla commissione bilancio ieri mattina, bilancio consolidato del 2016 e rendiconto generale della Regione per poi passare al Defr che si prevede riceva il via libera della Commissione bilancio entro domani. Poi si passera' al bilancio e alla finanziaria dove confluira' anche il ddl stralcio. "Stanotte - ha detto Armao - abbiamo ultimato l'esame della finanziaria e la depositeremo all'Ars prima possibile".
Nel primo pomeriggio arriva un aut aut di #DiventeràBellissima: "Il governo non sarà ostaggio dei franchi tiratori, se non si fanno le riforme si va tutti a casa". I fedelissimi del presidente della Regione Nello Musumeci dopo l'evidente difficoltà della maggioranza - tra assenze e imboscate d'aula - che sta provocando la paralisi dei lavori all'Ars e mette a rischio il varo dei documenti contabili entro il mese passano al contrattacco: "Lo spettacolo a cui assistiamo in questi giorni all'Ars, pone in evidenza un tema quanto mai attuale: la maggioranza è in difficoltà perchè le elezioni sono finite e serviva la coalizione di Musumeci per assicurarsi un posto in Parlamento per 5 anni", affermano Eduardo De Filippis, esponente del movimento #DiventeràBellissima, e Domenico Bonanno, componente dell'assemblea regionale del movimento guidato dal presidente della Regione. "Coloro i quali - aggiungono - in campagna elettorale giuravano fedeltà al candidato presidente e alla coalizione, sono gli stessi che oggi presentano emendamenti e sub-emendamenti ad hoc e si allontanano dall'aula nei momenti chiave con il chiaro intento di mettere in difficoltà governo e maggioranza. Il governo Musumeci, forte del sostegno e della fiducia dati dai siciliani, non cede ai ricatti di quanti, eletti dietro i simboli Musumeci Presidente, sfruttano il voto segreto ed il regolamento d'aula per provare a mettere pressione all'esecutivo".
Il governo, avvertono, "non sarà ostaggio dei franchi tiratori, se non si fanno le riforme si va a casa tutti, il presidente non si chiama più Crocetta, se ne facciano una ragione. In tal senso accogliamo con favore la proposta di eliminare il voto segreto". Alla maggioranza "tocca indicare la strada per le riforme e l'attuazione del programma, le opposizioni si preoccupino di svolgere il loro ruolo nell'esclusivo interesse dei siciliani e non in favore di piccoli interessi di parte".
Fonte: palermo.repubblica.it
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